Catania, tombe illustri e degrado: il “metodo De Felice” funziona

foto Sudpress_Tomba De Felice GiuffridaPartiamo da un principio: vedere alcune zone della città, soprattutto in periferia, continuare a convivere con il degrado credo debba spingere ognuno di noi a sollecitare continuamente l’amministrazione comunale perché prenda provvedimenti. Le segnalazioni, le sollecitazioni che arrivano dai cittadini sono sempre uno stimolo a far meglio. Allo stesso modo, credo faccia male ad ognuno di noi catanesi – e non solo agli amministratori della città – osservare lo stato in cui versa la tomba del Sindaco De Felice Giuffrida. Ho voluto pertanto, dopo aver letto l’articolo di Sudpress e visto le foto, sollecitare i cittadini catanesi a fare qualcosa, ed io per primo. Con tutta evidenza infatti il Comune non riesce ad assicurare una tomba dignitosa al suo Sindaco più illustre, viste le condizioni di estremo abbandono, degrado e pericolo dell’area del Cimitero monumentale di Catania in cui riposa De Felice. Per questo, mi sono fatto promotore di una sottoscrizione pubblica lanciando un appello perché la città raccolga i fondi necessari per onorare in maniera dignitosa i propri cittadini più illustri, primo tra tutti il Sindaco grazie al quale Catania iniziò la sua rincorsa alla modernità. Io, per primo, sarei stato prondo a dare il mio contributo pur di non restare in silenzio nel vedere cadere a pezzi il sepolcro monumentale che ospita le spoglie del Sindaco De Felice, una figura storica, un figlio della Catania popolare che ci ha lasciato in eredità una città più moderna.
Dopo la mia sollecitazione, però, devo dire che la Giunta comunale ha mostrato grande sensibilità e prontezza di riflessi. Gli assessori D’Agata e Bosco, che ringrazio per la tempestività, hanno effettuato subito un sopralluogo al Cimitero di Catania per verificare lo stato della tomba di De Felice e pianificare i necessari interventi di manutenzione.
Un buon segnale, una reazione fattiva e immediata ad uno stimolo costruttivo: il “metodo De Felice”, da ora in poi potremmo chiamarlo così, funziona.
 
Foto: Sudpress.it

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