Commercio in crisi e Comune inerte

La crisi c’è ed è innegabile, ma se ai suoi effetti si aggiungono la totale inerzia e l’assoluta mancanza di idee dell’amministrazione comunale per tentare di rendere più appetibili le vie dello shopping il risultato è la lenta agonia del centro di Catania, un tempo animato dal commercio, oggi sempre più in difficoltà.

Npn è certo una novità ma, purtroppo, un’amara conferma il risultato dello studio effettuato da Confcommercio sulle botteghe sfitte in città.  Anche noi del Pd, a più riprese a partire dalla scorsa primavera, siamo andati in giro tra i commercianti catanesi per comprendere le ragioni del numero preoccupante di botteghe sfitte a Catania. Una crisi che, come emerge dalla ricerca Confcommercio e dalla nostra esperienza diretta, ha come responsabile anche il Comune di Catania.

Le strade sono sporche, i marciapiedi dissestati, pieni di pericoli per chiunque, addirittura off limits per chi ha un’età ma anche per le mamme con le carrozzine o per i disabili. E, ancora, scarsa illuminazione, troppe auto parcheggiate dappertutto ad invadere la città e mancanza assoluta di idee per incentivare i catanesi a comprare nei negozi del centro piuttosto che nei centri commerciali della provincia.  Un quadro desolante che poteva essere in parte attenuato con alcuni accorgimenti e idee. Alcuni esempi? Un nuovo piano del traffico e il potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico, incentivare la nascita dei Temporary Shop, che in molte altre città d’Italia stanno riscuotendo successi, attrarre i giovani con le wi-fi zone di cui Catania è totalmente sprovvista in centro, aumentare lo spazzamento e interdire i volantinaggi che causano sporcizia e cartacce, dare vita ad eventi nei fine settimana per attrarre i potenziali clienti in città. In vista delle festività natalizie speriamo che l’amministrazione Stancanelli possa recepire almeno una delle nostre proposte, dettate dall’ascolto dei commercianti. Sarebbe almeno un gesto di interesse nei loro riguardi

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