Docenti, studenti, precari: NO alla “riforma Gelmini”

Pubblico volentieri il documento votato all’unanimità dal coordinamento unico dell’Ateneo di Catania nel corso dell’assemblea del 20 settembre. Ho avuto modo di incontrare i componenti del coordinamento durante un incontro che hanno organizzato per esporre ai parlamentari catanesi del Pd le ragioni della loro mobilitazione contro la cosiddetta “riforma Gelmini” e gli effetti nefasti che essa produrrà insieme con i tagli voluti da Tremonti negli Atenei, a tutti i livelli (dagli amministrativi alla ricerca fino agli studenti). Con gli altri parlamentari ci siamo fatti carico di portare in sede di Commissione parlamentare i giusti emendamenti che il coordinamento, composto da precari, docenti strutturati e studenti, propone. Il nostro obiettivo è lo stesso: fermare lo scempio che Gelmini e Tremonti stanno facendo della formazione a tutti i livelli.

L’ASSEMBLEA DELL’ATENEO DI CATANIA, RIUNITASI IL GIORNO 20 SETTEMBRE 2010 NELL’AULA MAGNA DEL DIPARTIMENTO DI FISICA E ASTRONOMIA, CONDANNA ASPRAMENTE I TAGLI INDISCRIMINATI ALL’FFO E RIBADISCE QUANTO GIA’ DICHIARATO NEL DOCUMENTO DEL COORDINAMENTO UNICO DI ATENEO, OVVERO:

• che non si può parlare di formazione di qualità in assenza di un piano di investimento di livello europeo;
• che è necessario opporsi con forza allo smantellamento dell’Università pubblica statale e del sistema di tutela del Diritto allo Studio, che colpisce con l’aumento delle tasse e i numeri chiusi in particolare gli studenti, le famiglie, il futuro del nostro paese;
• che l’azione del Governo colpisce in modo mirato, tra tutti i lavoratori dell’Università, i più giovani in ruolo ed i precari, cancellando le opportunità di accesso ai ruoli e di progressione di carriera;
• che il contenuto del DDL 1905 sulla riforma universitaria è inaccettabile, sia per l’indecoroso trattamento riservato a tutte le componenti universitarie sia per le deleterie determinazioni relative alla governante degli Atenei;
• che tale disegno mortifica finanziariamente e professionalmente il professore universitario, unico dipendente pubblico non contrattualizzato, che risentirà degli effetti della riduzione stipendiale per tutto l’arco della sua vita lavorativa e nel trattamento pensionistico;

L’ASSEMBLEA DUNQUE, PRESO ATTO CHE

• le richieste avanzate dal Senato Accademico nel documento del 12/07/10, e condivise dal Coordinamento Unico di Ateneo, non sono state accolte dalla versione del DDL 1905 approvata dal Senato il 29 luglio scorso;
• il DDL 1905 è attualmente in discussione alla Camera e  se ne prevede l’approvazione, in una forma pressoché immodificata rispetto al Senato, entro la prima metà di ottobre;
• l’indisponibilità alla didattica non obbligatoria per legge del 32% dei ricercatori del nostro Ateneo, e la conferma da parte di numerosi docenti di prima e seconda fascia dell’intenzione ci non ricoprire gli incarichi lasciati dai ricercatori, determinerà la scopertura di almeno 365 corsi di insegnamento su otto Facoltà con conseguenti notevoli ripercussioni sull’organizzazione dell’offerta formativa del prossimo A.A. 2010-2011, con grave ulteriore danno per l’immagine dell’Università presso l’opinione pubblica e con possibili gravi disagi per gli utenti;
• la protesta di studenti, ricercatori (precari e strutturati) e docenti a livello nazionale sta di fatto provocando in questi giorni il rinvio dell’Anno Accademico in numerosi atenei italiani;

ALL’UNANIMITA’ CHIEDE CON FORZA AL SENATO ACCADEMICO DI PRENDERE ATTO DELLO STATO DI AGITAZIONE DELL’ATENEO DI CATANIA RINVIANDO UFFICIALMENTE L’INIZIO DELL’ANNO ACCADEMICO 2010­2011.

L’Assemblea chiede inoltre a TUTTE le componenti universitarie, dal Magnifico Rettore agli studenti di utilizzare il periodo che precederà l’inizio dell’Anno Accademico per costruire, all’interno dell’Ateneo e sul territorio, iniziative comuni di sensibilizzazione e informazione sui motivi della protesta in atto e sullo stato e le prospettive dell’Università italiana, tali da coinvolgere tutte le Facoltà dell’Ateneo e soprattutto l’opinione pubblica.

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