Governo nel caos: salta la norma sul riscatto di laurea e naja

da www.unita.it 

La manovra cambia ancora: il governo ha fatto retromarcia sulla norma che escludeva la laurea e la leva militare dal calcolo delle pensioni di anzianità. La decisione è stata presa da Pdl e Lega dopo le dure contestazioni giunte non solo dai sindacati ma anche da parte della maggioranza. Con il taglio della misura sulle pensioni, il problema è ora trovare le risorse compensative, considerando che, secondo i calcoli dei tecnici, già mancana una cifra intorno ai 5 miliardi di euro. Intanto si fa senire la Ue secondo la quale l’Italia dovrà tenere in maggior considerazione le misure per la crescita economica e rispettare comunque gli obiettivi su cui si è impegnata.

«Le “unanimi determinazioni” dell’infelice vertice di Arcore, le scelte che avevano portato un Berlusconi senza senso del ridicolo a definire »più equa« la manovra di Ferragosto, si sono sciolte come neve al sole in meno di ventiquattro ore. La retromarcia sulle pensioni è l’ennesima conferma che siamo nelle mani di un Presidente del Consiglio e di una leadership leghista completamente allo sbando». Lo dice il responsabile economia del Pd Stefano Fassina. «L’esecutivo punta soltanto a sopravvivere- dice Fassina- e scarica sugli italiani il costo della sua incapacità di fare. La manovra già profondamente iniqua ed inadeguata peggiora di giorno in giorno sia sul piano dell’equità che su quello della credibilità. Oramai, gli unici atti che Pdl e Lega riescono a fare sono punitivi, come quelli verso i dipendenti pubblici e le cooperative, o di sabotaggio, come quello del Ministro Sacconi contro l’accordo del 28 Giugno». La proposta di «tappare con l’aumento dell’Iva i buchi di bilancio rimasti aperti è inaccettabile. La manovra diventerebbe ancora più iniqua e ancora più depressiva. Si deve intervenire sui grandi patrimoni immobiliari e così recuperare anche le risorse per evitare insostenibili tagli dei servizi sociali e regressivi aumenti di tasse a regioni, province e comuni».

Rincara la dose Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. «Ieri sembrava che il vertice di Arcore, atteso come l’oracolo di Delfi – spiega Finocchiaro – dovesse sciogliere tutti i nodi nella maggioranza. Oggi la Lega si rende conto della stupidaggine fatta. Ma ora di che cosa discutiamo in Senato? Come faranno ora, di buco in buco, a far quadrare i conti? Quale altra sorpresa attende gli italiani? Per le 18 di oggi era stabilito il termine per la presentazione dei testi di maggioranza e governo. Se per quell’ora non arriveranno gli emendamenti annunciati, il PD non discuterà più della manovra in commissione». «Siamo di fronte a un esecutivo incapace. Dove sono finiti gli aedi degli accordi di Arcore? Ieri dal segretario del Pdl Alfano e dal premier sono venuti appelli alla responsabilità dell’opposizione. Avverto – conclude la presidente del gruppo del PD – che c’è un limite alla decenza. Visto che resistono norme come quella sul tfr e la tredicesima, chiedo di sapere quando hanno intenzione di rompere il patto che hanno evidentemente stretto con evasori e privilegiati».

«Se si rivelasse fondata la notizia della cancellazione della norma ingiusta sulle pensioni si tratterebbe di una vittoria dei lavoratori e nostra contro scelte assurde, umilianti ed inique, che stanno provocando una rivolta generalizzata nel Paese». Lo dice Cesare Damiano, capogruppo del Pd in commissione Lavoro. «È chiaro- aggiunge- che il governo è sprofondato nel caos, è un insieme acefalo di interessi particolari che ha un solo obiettivo: tutelare gli evasori e colpire il paese che lavora. Ancora una volta l’esecutivo si sta dimostrando un pericolo per il futuro degli italiani».

«La posizione espressa dal portavoce del commissario per gli affari economici e monetari, Olli Rehn sembra una vera e propria presa di distanza dell`Ue nei confronti della manovra italiana dalla quale, effettivamente, mancano serie riforme strutturali e i necessari interventi per la crescita. Peraltro, dopo le decisioni di Arcore, non sono nemmeno più garantiti i saldi e la discussione è ancora aperta, come dimostra la riapertura del problema delle pensioni dopo la ridicola decisione del governo di inserire la norma che annulla il riscatto del militare e della laurea ai fini del computo pensionistico. Siamo quindi ben lontani dalla conclusione di questa incredibile vicenda». Così il capogruppo del Pd nella commissione Bilancio della Camera, Pierpaolo Baretta commenta le dichiarazioni del portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari sulla manovra italiana. «A questa incertezza si sommano le profonde critiche di Bankitalia e della Corte dei conti che rendono alto il rischio di una nuova bocciatura dei mercati», aggiunge.

Mancano, denuncia il numero due di Fli, Italo Bocchino, «dai 5 ai 7 mld» e quindi si riaffaccia lo spettro di un condono edilizio visto come il fumo negli occhi dall’opposizione. Opposizione che oggi ha rinforzato i suoi attacchi alla manovra «recessiva» (Fli), e «farsa scandalosa » secondo il Pd, che oggi è partito a testa bassa contro la manovra. «Ancora una volta abbiamo vinto una battaglia di buon senso sull’ultima invenzione del governo relativa alle pensioni. La verità è che a guidare l’Italia oggi non c’è un governo, ma una serie di persone che tirano a sorte. Il dramma è che questa situazione continua a far perdere la credibilità del paese di fronte al mondo ed ai mercati», ha detto la presidente del Pd, Rosi Bindi.

«Berlusconi ha poco da brindare davanti a una manovra come questa, che è ancora senza numeri e introduce inaccettabili discriminazioni tra i cittadini, come quella clamorosa sulle pensioni. La realtà è che questa maggioranza è in stato confusionale e si prepara all’ennesimo cambio di rotta». Lo afferma il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa.

All’opposizione risponde il ministro Saverio Romano (Pid), che accusa: «Troppo spesso ci troviamo di fronte ad una opposizione contraddittoria. Da un lato chiede riforme strutturali e dall’altro lamenta e contesta qualsiasi intervento che vada concretamente in questa direzione, peraltro tenendo ben sempre presenti le esigenze dei cittadini».« La manovra – che certamente tiene conto dei saldi invariati – ha il pregio – secondo Romano – di non mettere la mani nelle tasche degli italiani. Ed è una risposta credibile rispetto al difficile quadro internazionale che stiamo attraversando.

31 agosto 2011

 

 

Leave a Reply