Il “regalo” di Berlusconi a Catania: 140 milioni

di Nicola Biondo – da www.unita.it

berlusconiscapagniniA Catania c’è un’inchiesta aperta sull’utilizzo dei fondi governativi stanziati per ripianare il deficit: i 140 milioni che arrivarono per espressa volontà di Berlusconi. Per l’attuale sindaco Raffaele Stancanelli è stata richiesta l’archiviazione. Mada un’intercettazione telefonica che l’Unità è in grado di rivelare emerge come il premier abbia avuto un ruolo di “super-consulente” nella partita che ha destinato il denaro pubblico ad una città guidata, all’epoca del buco, da Scapagnini, caro amico e medico personale del Premier. Berlusconi, in sostanza, avrebbe consigliato quali voci mettere in elenco per evitare il fallimento del Comune: una lista fittizia di opereda finanziare e da vendere (beni invendibili) così da giustificare l’esborso straordinario di 140 milioni di euro a fronte di nessuna realizzazione concreta. Del caso si è occupata ieri sera anche la trasmissione di Milena Gabanelli, Report.

È il 18 settembre 2008. Il ragioniere del comune di Catania, Francesco Bruno, chiama il sindaco Raffaele Stancanelli. Dice il primo cittadino: «Rimanga tra me e lei. Mi ha telefonato Berlusconi in questo momento. Siamo in condizione di avere il valore del patrimonio che possiamo vendere?». Bruno risponde affermativamente. Il sindaco continua: «Quello che si può vendere, che loro acquistano subito, immediatamente e mi danno i soldi». «Ma loro acquistano?», chiede incredulo il ragioniere Bruno. «Non lo sappiamo chi. Vuole la scusa, sta aspettando la mia telefonata». Bruno non crede alle sue orecchie. «Il 90% sono dei beni indisponibili» – dice a Stancanelli. Che ribatte, perché ha avuto l’assicurazione del Premier: «Lui mi dice “tu mi devi dire in linea di massima”…».Aquel punto Bruno si lascia andare: «Eh avvocato Stancanelli, un valore di massima ce lo inventiamo eh?…». Ecco, questa storia è un gioco di prestigio. I soldi di cui si parla però sono veri, sono tanti e sono pubblici. La vicenda è quella dei fondi per le aree sottoutilizzate elargiti lo scorsoanno alla città di Catania senza garanzie e solo per coprire i buchi di bilancio, in barba alla legge. Una storia a cui Report nel marzo scorso aveva già dedicato una lunga inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci e Antonio Conderelli. Ieri la seconda parte del caso Catania.

LO SCANDALO
Un vero e proprio scandalo che, stando a quanto dice Stancanelli, nasce da un accordo tra il premier e il sindaco etneo. Con un preciso obiettivo: evitare il fallimento del comune per il dissesto finanziario creato dal precedente primo cittadino, Umberto Scapagnini, medico di fiducia di Berlusconi. Insomma una questione di immagine personale risolta con i soldi dello Stato. Da qui l’avvio di due inchieste,una per abuso d’ufficio e l’altra per il buco di bilancio. Per quest’ultima è stato chiesto il rinvio a giudizio dell’ex-sindaco Scapagnini e di diciotto tra assessori e burocrati. Tra le intercettazioni depositate nell’inchiesta c’è appunto quella che riportiamo: spiega in che modo nasce la cifra di 140 milioni. Tutto ha inizio proprio con la denuncia di Report dello scorso marzo. Si scopre infatti che per evitare la dichiarazione di fallimento il governo “consiglia” alcomunedi accedere ai fondi Fas, buttando giù una lista di opere che andrebbero finanziate. È una procedura che va contro il testo unico della legislazione degli enti locali, ma poco importa. La cifra da richiedere nasce da una stima dei beni del comune che però sono invendibili, una cifra quindi basata sul nulla. Pura finanza creativa. Ma il Cipe, comitato interministeriale per la programmazione economica, dieci giorni dopo la telefonata tra Berlusconi e Stancanelli vara con la delibera numero 92 il finanziamento di 140 milioni di euro. Sulla base di cosa? Di una lista di opere, dice il sindaco. Solo che – denuncia Report – quella lista è «una rappresentazione virtuale», la delibera numero 92 non la conosce nessuno, sul sito del Cipe si passa dalla 91 alla 93. Stanacanelli lo aveva “confessato” davanti le telecamere: «Abbiamo inventatounelenco di cose per avere 140 milioni… c’è stato un accordo». Appunto, quello che si evince dalla telefonata. La cifra che consente il finanziamento di 140 milioni sarebbe stata quindi “concordata” con il Presidente del consiglio che smette i suoi panni istituzionali per vestire quelli di superconsulente della città del suo medico personale. E compare dalla telefonata tra il sindaco e il ragioniere. Che dice: «Gli può sparare 100 milioni… sa qual è il patrimonio disponibile? E c’avemu? Quattru cose? Spari se vuole 100 milioni…». Ribatte Stancanelli: «Allora c’è un valore di 140 milioni ». È la cifra che viene riportata al governo, che con un decreto ad hoc li destina alla copertura dei disavanzi. Rimane ovviamente un mistero quali opere il Cipe avesse deciso di finanziare con questa montagna di denaro. Quella lista non è disponibile.

COMUNE FALLITO
Successivamente all’accordo il Premier consente che questi 140 milioni di euro possano essere usati a copertura delle spese correnti. A distanza di un anno i soldi non sono arrivati ma sono stati usati come garanzia per coprire i buchi del bilancio dell’amministrazione Scapagnini. Alle telecamere di Report l’attuale sindaco Stancanelli dice che va tutto bene, che la Corte dei Conti ha approvato l’operazione. Ma non è vero: l’organo di controllo economico ha sentenziato come questo tipo di operazione sia contraria al Tuel (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali). I buchi di bilancio vanno coperti entro due anni, pena la dichiarazione del dissesto e le deroghedevono essere espressamente previste dalla legge. «Il governo – denuncia Report – non lo ha fatto e con quei soldi sono stati coperti i disavanzi del biennio 2003 – 2004». Ilcomunedi Catania secondo la legge è già fallito ma nessuno lo dice. D’altronde in quella telefonata il sindaco lo aveva confidato al ragionier Bruno: «Rimanga tra di noi».

8 comments to Il “regalo” di Berlusconi a Catania: 140 milioni

  • maria avolio

    Io penso che Tante cose sono successe perchè è mancata una vera opposizione. Questo non puoi negarlo.Purtroppo sia a livello nazionale che comunale manca una figura carismatica che faccia capo al Pd. A parte le mie continue polemiche, io non metto in dubbio la vostra capacità nel voler fare, ma tu sai bene che tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare….
    I catanesi sono persone che hanno bisgno di presenza, di guide, di persone che li facciano sentire partecipi di un cambiamento o di un fallimento(come nel caso di Scapagnini). La destra in questo è molto brava, perchè riesce a trasmettere un’immagine forte di se.Voi invece,soprattutto in questi ultmi anni, vivete di riflesso. Berlusconi è “cattiVo” e noi siamo “Buoni”. Invece dovreste cambiare formula. … Noi siamo”buoni”,Berlusconi si comporti come meglio creda.
    Non è buttando fango o screditando una persona o un partito, che attirerete le simpatie o i voti degli italiani. Serve ben altro. Serve un programma, serve un leader che dia sicurezza. In fondo è la politica usata da Berlusconi. Il motivo del suo successo, è la sua grande convinzione,che riesce anche a trasmettere agli altri.
    Quindi,il mio consiglio è di smetterla di parlare degli altri, parlate di voi stessi, del vostro programma,della vostra voglia e capacità di cambiare le cose, perchè è questo quello che vogliamo sentire.
    Come ha scritto Sabina Guzzanti su “Il Fatto Quotidiano”, Castelli ad Annozero diceva che la sinistra non riesce ad interpretare piu’ la società. Non riuscendoci,cerca solo di distruggere Berlusconi in tutti i modi. Non è un’affemazione originale ma c’è del vero.
    Buon lavoro

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  • Giuseppe Berretta

    Cara Maria Avolio,
    veramente il primo a chiedersi pubblicamente dove eravamo noi in uno dei miei primi post dedicato alla prima sconvolgente puntata di Report su Catania, non a caso ancora ben richiamato in home page, sono stato io. L’illusione che tutto fosse stato risolto con il buon governo degli anni passati ha forse prevalso sulla lucida visione della realtà, evidentemente più triste. Ma chiedo io, dove erano i catanesi quando nel 2005 diedero la maggioranza a Scapagnini, riconfermando il sindaco del buco di bilancio e di tante altre cose? Erano forse ad applaudire Berlusconi sceso a Catania in primissima persona? O forse erano in uno dei tanti appuntamenti elettorali di Raffaele Lombardo, vero artefice e responsabile della imprevedibile vittoria di Scapagnini? E ti ricordi contro chi vinse, anche se non di molto, Scapagnini? Contro lo stesso Bianco che chiami in causa.
    Io posso raccontare degli anni di Scapagnini la desolante amarezza e il profondo senso di inutillità vissuti da consigliere comunale visto che il Consiglio serviva a ben poco. Certo, avremmo potuto fare di più perchè si può sempre fare di più. Ma la batosta della vittoria della destra pesava su tutti noi e combattere contro i muri di gomma è ancora più faticoso che contro i mulini a vento.
    Per quanto riguarda lo scudo fiscale, posso dire semplicemente che io ero al mio banco alla Camera a votare contro e credo proprio di non essere un assenteista in questo lavoro da parlamentare. Dispiace molto aver perso un’occasione per battere il governo ma questi se ne infischiano della Corte Costituzionale, figurarsi di un voto parlamentare.
    Il lavoro che ci attende è molto più duro e faticoso di quanto vorremmo ma è il nostro lavoro. E la nostra passione.
    Ti aspetto domenica 25 ottobre nei gazebo delle primarie.
    Grazie
    Giuseppe Berretta

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  • Matteo Vindicari

    Nel frattempo, prò, la città affonda fra crimine e debiti pubblici. Che vomito!

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  • Vero, è proprio questa la sensazione che si ha vedendo le varie puntate di “Report” su Catania, ma anche osservando da vicino la quotidiana azione amministrativa della corrente giunta etnea. Un assoluto senso di improvvisazione, una assoluta mancanza di rotta e di idee.
    Insomma, lo dico e lo scrivo da oltre un anno ormai, non sarà certo con Raffaele Stancanelli che Catania risorgerà.

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  • Valeria Garuppi

    Puri e semplici dilettanti allo sbaraglio.

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  • Jenny

    Ma che cosa mai potrebbe dire?!? In tutte le puntate di “Report” Stancanelli ha fatto una figura da andare a nascondersi. Questa vicenda dell’intercettazione con il ragioniere generale, poi, è semplicemente grottesca.

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  • Vincenzo Marinelli

    E’ incredibile come dopo tutto quello che è emerso il sindaco Stancanelli non senta il bisogno non dico di dimettersi, ma almeno di dire qualcosa, di spiegare ai cittadini qualcosa.

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  • maria Avolio

    Questa ennesima vicenda, che tra gli altri vede coinvolto anche Berlusconi,farà sicuramente comodo a tutti quelli che lo detestano. Io, a dire la verità,provo una profonda tristezza, perchè,abbiamo lasciato che la nostra città venisse distrutta, senza fare nulla per impedirlo.
    Ieri, guardando Report,mi sono vergognata di avere dei rappresentanti politici che non fanno altro che farci fare brutta figura davanti al mondo intero. Caro, Giuseppe, voi siete tanto bravi a parlare, ma quando vi deciderete a fare seriamente qualcosa. E’ facile dire,l’avevamo detto??Dov’eravate quando tutto cio’ accadeva??
    Dove eravate quando per otto anni Scapagnini ha avuto campo libero, per fare e disfare a suo piacimento la nostra città?
    Dov’era Bianco o un qualsiasi altro rappresentante del Pd(in grado di fare il politico) quando tutti noi avevamo bisogno di lui???
    Sono tutte cose già dette,la verità è che difronte ai bisogni veri,prevale sempre il tornaconto personale. Mi conviene,non mi conviene,etc.etc.
    E intanto che voi vi decidiate a fare qualcosa di concreto, cosa ci consigli di fare????
    A proposito……Dove eravate la scorsa settimana, quando è stato aprovata la legge sullo scudo fiscale???

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