Il “faro del Duce” lasciamolo spento!

duceLa Romagna non è la terra del fascismo, l’Italia non ha bisogno di ricordare il Ventennio per stimolare il turismo: il fascismo è una vergogna, una macchia nella nostra storia e proprio per questo non possiamo sfruttarne quei simboli che, al contrario, dovrebbero soltanto ricordarci le miserie commesse da Mussolini. Spero che questo messaggio arrivi forte e chiaro in Romagna, precisamente tra Predappio e Meldola, in provincia di Forlì-Cesena. Il fatto, che mi è stato segnalato e che è ben spiegato qui, è accaduto a Rocca delle Caminate dove si vorrebbe riaccendere il potente faro che veniva attivato nei giorni in cui il Duce soggiornava in Romagna. Con una decisione quantomeno discutibile della Provincia di Forlì, condivisa anche dal sindaco di Predappio, si vorrebbe tornare ad accendere quel faro in cima alla torre, con l’obiettivo di attrarre i turisti nei luoghi che furono frequentati da Mussolini. Su questa vicenda ho anche predisposto un’interrogazione parlamentare in chiedo al ministro dell’Interno Marco Minniti di valutare se anziché di iniziativa turistica questa vicenda non rappresenti piuttosto un caso di apologia del fascismo.
Quel faro acceso diventerebbe il ‘faro del Duce’, un fatto grave se si pensa che proprio Rocca delle Caminate è stato un luogo della vergogna, il luogo in cui fu massacrato con incredibile ferocia Antonio Carini detto Orsi, dirigente nazionale partigiano, e sempre lì furono imprigionati e torturati tanti altri partigiani. Non c’è nulla di turistico nel Ventennio e non si può minimamente accostare Mussolini con Carini e con tutti i partigiani che proprio a Rocca delle Caminate furono uccisi.
Mi auguro che gli amministratori locali, primo tra tutti il sindaco di Predappio Giorgio Frassineti, si facciano autori di iniziative che riportino alla memoria gli scempi che il fascismo ha prodotto e che valorizzino gli ideali di libertà per i quali morirono i partigiani. Seguire una presunta opportunità turistica legata al Ventennio è solo un’esaltazione del periodo più buio della storia d’Italia e ci renderebbe ridicoli di fronte all’Europa intera.

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