Il Gruppo RIELA non deve andare in liquidazione

La decisione di mettere in liquidazione il Gruppo Riela è profondamente sbagliata e va rivista. Questo è in poche parole il sunto dell’interrogazione che ho rivolto al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per chiarire alcuni importanti aspetti sulla vicenda che coinvolge Riela Group, azienda di logistica e trasporti della provincia di Catania sequestrata alla mafia nel 1999 e attualmente di proprietà dello Stato.

Già nel 2007 la questione della  liquidazione del gruppo Riela era stata ampiamente esaminata dal  tavolo di governance istituito presso l’Agenzia del Demanio e costituito dall’Agenzia stessa, da Unioncamere, Italia Lavoro, Confcooperative e Lega delle Coooperative. Un tavolo istituzionale che, dopo un’attenta analisi delle condizioni giuridiche, socio-economiche e ambientali dell’azienda, aveva escluso la liquidazione e all’unanimità aveva espresso un parere per destinare la Riela alla vendita, dopo un piano di rafforzamento industriale e di riqualificazione dei lavoratori”. Sono tornato ad occuparmi della vicenda, dopo un incontro avuto a gennaio al ministero dell’Interno e a ventiquattr’ore dalla riunione convocata per domani (giovedì 15 marzo) in Prefettura a Catania per discutere le sorti di Riela Group.

Sul futuro di Riela e dei suoi lavoratori pende infatti un decreto di liquidazione, le cui motivazioni e il cui percorso sono riportate nel mio intervento parlamentare: “Nel luglio del 2007 i fratelli Riela, coinvolti nel procedimento di confisca, sono stati licenziati dalle società del Gruppo. Subito dopo, i dipendenti in forza alle società della Riela si dimettevano e quasi tutti i fornitori recedevano dai rapporti commerciali. Quasi tutti i dipendenti trasmigravano poi nel Consorzio Setra e le commesse venivano assunte dallo stesso Consorzio. Il Consorzio Setra risulta essere ancora oggi il maggior creditore di Riela Group, per circa 6,5 milioni di euro di debiti legati a rapporti commerciali con il Gruppo Riela. Debiti su cui il Consorzio Setra ha ottenuto dal Tribunale di Catania tre ingiunzioni di pagamento”. Da qui le gravi difficoltà finanziarie del Gruppo Riela, tanto che il 19 luglio 2011 il direttivo dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ha emesso il decreto di liquidazione della Riela Group a cui l’Agenzia nazionale  ha dato seguito il 10 gennaio scorso.

E’ necessario un intervento urgente da parte del ministro Cancellieri affinché chieda all’Agenzia per i beni confiscati alla mafia di rivedere la decisione della liquidazione, alla luce di quanto già discusso e deciso nel 2007 dagli organi istituzionali preposti e dal tavolo di governance.

Non possiamo permettere che a chiudere i battenti sia un’azienda dello Stato, che dà lavoro a 22 dipendenti e che viene gestita in maniera del tutto trasparente dopo essere stata confiscata alla mafia. Non possiamo permettere che passi un messaggio doppiamente sbagliato: tanto sotto il profilo etico quanto dal punto di vista strettamente formale, dato che l’Agenzia non può abolire una decisione ufficialmente valutata, assunta e sottoscritta da diverse istituzioni già cinque anni fa.

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