Io non ho paura

DALL’IO AL NOI, ASPETTANDO IL NOSTRO OBAMA, O FORSE NO.

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Io non ho paura.

Anche se, a volte, questo Paese e questa Città mettono paura.

Un Paese sempre più volgare, astioso, risentito, egoista, impaurito. Un Paese nel quale è la prepotenza del SUV l’immagine più veritiera, anche perché è il sogno di chi non ce l’ha. Un Paese che ha fatto del peggio della propria televisione il proprio specchio e non è, sinceramente, un bel vedere.

Un Paese che non vuole guardare in faccia i propri problemi ma vuole intontirsi sempre più di famosi e grandi fratelli e quindi si consegna al grande illusionista.

Una Città che cade a pezzi, materialmente oltre che simbolicamente, e riesce a ritrovarsi solo negli abusivismi e negli abusi.

Una Città nella quale sono le vittime delle prepotenze a fare la fila per fornire le armi ai loro aguzzini.


Una Città che si convince di essere furba sol perché c’è sempre qualcuno ancora più debole sul quale infierire.

Una Città che baratta la civiltà e il rispetto di se stessi con l’onnipresente fumo dell’arrusti e mangia.

Una Città che solo per qualche anno si è concessa il lusso di sognare e l’unica opera collettiva alla quale mette mano è la propria pervicace dissoluzione.

Una Città che non parla più. Al più brontola e si dispera, perché la stessa speranza è diventata lusso insostenibile.

Una Città maestra di ironia che non ride più.

Eppure io non ho paura.

Perché Berlusconi rappresenta realmente una Italia profonda che non si vergogna a mostrarsi ed esibirsi. Che ha tante paure non solo perché la televisione le fomenta ma anche perché nessun altro l’ascolta. Che vorrebbe assicurare un futuro ai propri figli ma non sa da dove cominciare e nessuno si sforza di capirne l’angoscia. Che solo nel piccolo egoismo, privato e collettivo, trova un antidoto ai grandi egoismi delle corporazioni e degli speculatori che bloccano il suo cammino, la mobilità sociale, la crescita culturale, l’ansia di giustizia. Insomma, la sua libertà.

Non ho paura nemmeno della città.

Da quanto tempo abbiamo smesso di sentirne le voci ? Da quanto tempo pontifichiamo sulle regole dimenticando i bisogni e, con essi, anche i sogni? Perché abbiamo abbandonato a se stessi gli ultimi, consegnandoli di fatto ai patronati degli approfittatori che, però, sono anche gli unici luoghi in cui qualcuno li ascolta?

Io non ho paura di sporcarmi le mani.

Io non ho paura di parlare e ascoltare le cittadine ed i cittadini, di spiegare ciò che penso, sapendo che dovrò sempre imparare.

Io non ho paura di prendere posizione, anche se dovrò aspettarmi più attacchi che applausi.

Io non ho paura di dire pubblicamente che l’impegno politico militante rende la nostra vita più intensa, ricca di passione e di obiettivi, perché noi non abbiamo bisogno di “scendere in campo” perché non abbiamo oscuri interessi in conflitto, ma vogliamo solo un Paese e una Città dei quali essere orgogliosi.

Io non ho paura perché so che non ci sono scorciatoie e che solo il duro e paziente lavoro può cambiare la situazione, per rimettere in piedi la nostra Città e rendere più decente il nostro Paese.

Io non ho paura perché se a questo lavoro ci dedicheremo seriamente ed umilmente troveremo tanti compagni di strada con i quali discutere, litigare se capita, ma andando avanti insieme.

Io non ho paura perché so che difendere il diritto al dissenso, rispettare l’avversario significa difendere la democrazia e con essa la libertà.

Io non ho paura perché voglio un Paese diverso e una città diversa e li voglio, egoisticamente, per vivere meglio e so che non lo posso fare contro gli altri, come magari credono quelli dei SUV.

Io non ho paura perché il Partito Democratico è la nostra speranza, una speranza nella quale credere, da costruire giorno dopo giorno, casa per casa, testa dopo testa, mettendoci il cuore.

Io non ho paura della mia normalità perché so che solo se tante persone normali decidono di mettersi in cammino insieme, è possibile conseguire risultati eccezionali.

Io non ho paura perché già oggi non sono solo a coltivare questa speranza di cambiare il Paese e la Città e voglio invitare chiunque guardi a questa speranza e chiunque si sia stancato della rassegnazione a farsi vedere e a farsi sentire. Per questo nasce il mio blog: adesso è anche vostro.

Ecco perché non ho paura.

E poi non sopporto i SUV !

Chi mi conosce lo sa, preferisco spostarmi in Vespa.