Un momento di discussione con i cittadini per coinvolgerli sulle riforme, approfondirne i dettagli ma anche per ricevere dai cittadini stessi suggerimenti da poter poi trasformare in emendamenti ai testi che verranno discussi in Parlamento. E’ con questo spirito che si è svolto ieri sera – lunedì 13 ottobre – nella sede del circolo PD di Nesima-San Leone l’incontro dibattito su “La Riforma della Giustizia”.
L’incontro, organizzato dal segretario del Circolo di quartiere del PD Angelo Mammana, è inserito in una serie di incontri su temi che interessano tutti i cittadini. Ieri si è discusso di come cambierà la giustizia italiana, che – come dice Mammana – “sappiamo benissimo essere in crisi soprattutto per la lentezza dei processi. La riforma, attualmente in discussione al Senato e che tra pochi giorni arriverà alla Camera, è importante ma crediamo ci siano degli aggiustamenti da fare e anche noi nel nostro piccolo vorremmo provare a dare dei suggerimenti”.
Dei dubbi e delle proposte si è discusso apertamente nella sede di via Della Sforzesca, alla presenza di numerosi abitanti, dei segretari dei Circoli PD di Librino (Bruno Medeot), Ognina-Picanello (Gianni Villari) e del consigliere della prima Circoscrizione Davide Ruffino.
Spesso ci interroghiamo sul ruolo del nostro partito; io credo che il ruolo del PD debba essere proprio questo, discutere concretamente delle questioni che ci riguardano e farlo a partire dai nostri Circoli: le riforme, per essere condivise dai cittadini, devono essere spiegate e comprese e questo può avvenire solo con la partecipazione.
E’ evidente che in Italia la giustizia non funziona ovunque allo stesso modo.
Nel Mezzogiorno e a Catania in particolare la giustizia è in crisi estrema: dalla mancanza di luoghi adeguati, su cui pesa l’assenza di una Cittadella della Giustizia nella nostra città, alle inefficienze del Tribunale del Lavoro, che ha un arretrato tra i più pesanti d’Italia. Proprio per questo noi dovremmo essere i più interessati a queste riforme, che mirano a smaltire i processi e ridurre l’arretrato con delle misure da non sottovalutare. Si va dal processo telematico all’assunzione di mille dipendenti per rafforzare l’organico e supplire ai pensionamenti dei magistrati, fino alle misure che incentivano l’arbitrato e la negoziazione assistita. Misure che valorizzano le competenze degli avvocati e allo stesso tempo mirano a diminuire i contenziosi.
È stata l’occasione per rispondere a tante domande poste dal pubblico, in particolare sulla responsabilità civile dei magistrati, sui cambiamenti che verranno introdotti nel processo penale, ma anche sulle recenti misure introdotte per migliorare la situazione delle carceri italiane. Una situazione su cui con il Governo Letta abbiamo fatto tanto, riducendo un problema gravissimo e consentendo all’attuale Governo e al ministro Orlando di dedicarsi a pieno agli interventi per il miglioramento del sistema giudiziario.
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