Le primarie… una risorsa

l’articolo di GERARDO MARRONE sul Giornale di Sicilia del 7 marzo 2012

“Pd, due candidati sindaco”

Il capolista del 2008 alla Camera: “Da Palermo la lezione che c’è  l’esigenza di volti nuovi e di un ricambio generazionale nel nostro elettorato e non solo”.

… Le primarie restano “una risorsa, un’opportunità”. Benché a Palermo, e non solo lì, abbiano lasciato in eredità veleni e voglia di faide nel Pd e tra partiti del centrosinistra. Giuseppe Berretta, il deputato che nel 2008fu capolista del Partito democratico per la Carnera, ribadisce la sua professione di fede nella consultazione della “base” per la scelta del candidato sindaco. Anche a Catania: “Ciò che prevale su tutto – afferma l’ex consigliere comunale – è la grande voglia di partecipazione, il voto espresso da 30 mila palermitani. In questa fase, peraltro, sono uno strumento imprescindibile, specialmente laddove sia possibile mettere a confronto proposte diverse incarnate da persone differenti.

A chi dice, poi. che nella scelta palermitana abbiano pesato i voti di Mpa e ricorda come questo sia possibile ancor di più a Catania, rispondo che fenomeni di inquinamento sono sempre possibili ma non credo proprio che vi sia stato un impegno massiccio di quel partito nelle ultime primarie.

Ieri in viaggio da Fontanarossa a Roma per dare inizio alla sua settimana di lavoro parlamentare, Giuseppe Berretta ha letto con attenzione le dichiarazioni rilasciate lunedl

dai segretari “alleati”  Giolì Vindigni, di Sinistra Ecologia e Libertà, e Silvio Di Napoli, di Italia dei Valori. All’esponente di Idv, per il quale -il centrosinistra catanese rischia di pagare le divisioni del Pd dove Enzo Bianco non vuole le primarie e Berretta si”, il deputato nazionale  replica: In vista delle prossime amministrative, si sono manifestate nel mio partito due disponibilità. Non mi pare una cosa negativa, ma anzi un patrimonio per la coalizione se ciò significa confronto fra due idee di città. Per il resto, io sto alle regole che ci siamo dati. Il Pd è per le primarie e questa scelta è condivisa dalle altre forze del  centrosinistra Non mi risulta, poi, che Bianco sia contrario, anche perché non se n’è parlato in nessuna sede.

Giuseppe Berretta, infine, non si sente chiamato in causa dallo “stop ai soliti nomi” intimato da Vindigni: “Non credo si riferisse a me”, taglia corto il parlamentare quarantunenne. Per il segretario di Sei, inoltre, la lezione palermitana con la bocciatura di Rita Borsellino impone adesso la ricerca di candidati di novità pure all’ombra del Liotru: Il risultato della Borsellino – commenta Berretta – non è per nulla negativo, se domenica I’hanno votata all’incirca in 10 mila. E’ indubbio, comunque, che il gran numero di preferenze conquistato sia da Ferrandelli (ora candidato sindaco del centrosinistra a Palermo, ndr), sia da Faraone segnala l’esigenza di volti nuovi e di un ricambio generazionale nel nostro elettorato e non solo. Non tenere ciò in considerazione, sarebbe sbagliato.

 

GERARDO MARRONE sul Giornale di Sicilia

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