LE “SUE” PRIGIONI

Porterò, ancora una volta, la vicenda delle gravi carenze di organico e del sovraffollamento degli istituti penitenziari catanesi all’attenzione del Governo nazionale, con un’interrogazione parlamentare che depositerò al più presto sulla base del dossier presentato dalla Uil questa mattina a Catania. E’ l’impegno che ho assunto questa mattina, a Catania, partecipando al presidio della Uil etnea organizzato per denunciare le condizioni delle carceri etnee. Quelle dei detenuti ma anche quelle dei dipendenti dell’amministrazione penitenziaria. Oggi il sindacato ha presentato un dossier molto preciso e sconcertante nei numeri, che non fa altro che quanto già abbiamo avuto modo di vedere negli ultimi anni durante le iniziative del Ferragosto in carcere. Ma il Governo, come il miglior sordo che sente solo quando gli conviene, continua ad ignorare i nostri ripetuti appelli perché vengano destinate maggiori risorse al comparto. Non è più tollerabile che l’organico della Polizia penitenziaria sia dimezzato rispetto alle esigenze, a piazza Lanza come a Bicocca, Giarre o Caltagirone. Non sono più tollerabili le condizioni dei detenuti, costretti a pagare una doppia pena: quella inflitta dalla Giustizia e quella dovuta alla vita troppo spesso disumana del carcere.

 

Ecco una sintesi del Dossier Uil.

 

La Casa Circondariale di Catania oggi ha un organico di 321 agenti uomini e 19 donne di Polizia Penitenziaria, ma 96 sono stati distaccati al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti e in altri servizi, pertanto sono in servizio 244 unità in totale a fronte di un organico previsto di 402 uomini e 33 donne, cioè 435. Di fatto l’organico è carente quasi del 42%. I detenuti, invece, dovrebbero al massimo essere 221, mentre attualmente sono 580 detenuti: quasi il triplo rispetto al previsto. A peggiorare le cose, da 6 anni il personale non fruisce di caserma per interminabili lavori di ristrutturazione e, anche qualora si completassero i lavori, non sono stati previsti i fondi per l’acquisto di mobili e suppellettili per l’arredo della caserma. Inoltre, sono stati negati i fondi per il servizio navetta che, a causa delle difficoltà per l’inagibilità della caserma, accompagnava il personale per il pernottamento alla Scuola di S. Pietro Clarenza. Mancano anche i fondi per i contratti di pulizia e manutenzione ordinaria. Al personale, inoltre, non sono state pagate le missioni effettuate l’anno precedente e lo straordinario non viene pagato. Il personale, infine, ha passato l’inverno al freddo senza poter fruire di caloriferi e senza intervento Ministeriale sarà costretto a morire di caldo nelle garitte dotate di vetri antiproiettile, dove la temperatura arriva a circa 50 gradi nei mesi più caldi

La Casa Circondariale di Bicocca ha un organico previsto di 220 unità, mentre il personale in servizio effettivo è di 163 unità di cui 33 distaccati fuori sede, un in aspettativa e un sospeso. La capienza regolamentare dell’Istituto è di 150 detenuti, ma ad oggi sono presenti circa 180 detenuti sistemati in metà edificio perché l’altra metà è chiusa per lavori di ristrutturazione. Con il sovraffollamento, altresì, sono venute meno le condizioni igienico-sanitarie, mentre la cucina detenuti è in stato di assoluto degrado e totalmente in contrasto con le normative sulla sicurezza. La carenza di organico ormai è insostenibile, anche a causa di un errore iniziale nella formulazione delle piante organiche insufficienti sin dall’inizio. Al personale, peraltro, non sono state pagate le missioni effettuate l’anno precedente e lo straordinario non viene pagato interamente. Anche a Bicocca mancano fondi per i contratti di pulizia e manutenzione ordinaria, inoltre il personale ha passato l’inverno al freddo a causa dell’impianto di riscaldamento di fatto dismesso.

Il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti di Catania Bicocca è stato costituito nel 2005, la pianta organica assegnata era costituita da 161 unità. Ora, effettivamente in servizio sono rimasti in 132. L’organico è stato, quindi, ridotto del 40 per cento negli ultimi anni senza mai avere delle integrazioni; il personale opera sempre con meno unità rispetto a quanto previsto dalle normative vigenti per le scorte e i piantonamenti. I mezzi di servizio non sono perfettamente idonei, spesso sono privi di climatizzatori e fatiscenti: mancano persino i fondi per il lavaggio degli automezzi. Al personale, inoltre, non sono stati pagati i servizi di missione effettuati dall’Aprile 2010 a Dicembre 2010, oltre ad alcuni mesi del 2011.

La Casa Circondariale di Giarre è stata creata per ospitare solo detenuti a custodia attenuata, oggi sono invece presenti circa 115 detenuti di cui appena 22 a custodia attenuata. A fronte di un organico previsto di polizia penitenziaria di 45 unità, di fatto sono presenti in Istituto solo 20 agenti titolari più 14 distaccati da altri istituti, per un totale di 35 – compreso il Comandante di reparto – che non bastano, ovviamente, a garantire la sicurezza dell’Istituto. Quasi tutto il personale, peraltro, deve ancora fruire del congedo ordinario 2010. La carenza di organico costringe il personale a snervanti turnazioni, mentre nel servizio notturno sono impegnati al massimo 3 agenti (ma spesso sono solo 2). Assurdo, poi, che a taluni lavoratori sia stata ridotta la classifica annuale, nonostante abbiano sventato 4 suicidi.

La Casa Circondariale di Caltagirone, che doveva essere un fiore all’occhiello dell’Amministrazione Penitenziaria, benché di recente costruzione è afflitta dall’umidità e dall’assenza di sistemi di automatizzazione, oltre che da un sistema fognario insufficiente per una struttura sovraffollata (302 detenuti contro i 170 di capienza massima). Anche qui, la carenza di organico – 118, rispetto ai 158 previsti – è ormai divenuta insostenibile: alcuni agenti coprono 3-4 posti di servizio e nei turni notturni e serali sistematicamente vengono soppressi alcuni posti di servizio ritenuti fondamentali per la sicurezza dell’istituto. Inoltre, la carenza di personale di polizia penitenziaria non permette di utilizzare il blocco 10 e il reparto infermeria. Alla scuola-detenuti, frequentata da circa 50 alunni, viene peraltro impiegata una sola unità di Polizia Penitenziaria quando, invece, ne dovrebbero essere impiegate almeno 4.

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