L’INCOMPIUTA

Degrado e incompiute a Catania.

Oggi protesta del Pd davanti al Centro comunale di via Cialdini.

Nel comunicato stampa, il resoconto.

Un centro polivalente con uffici pubblici, ambulatori, strutture sanitarie e spazi per le associazioni del quartiere. Questo avrebbe dovuto essere il Centro comunale di via Enrico Cialdini, la parallela del corso Indipendenza dove da circa due anni sono stati bloccati i lavori del Comune che avrebbero dovuto concludersi entro la fine del 2009. E invece tutto è fermo e la struttura, pericolosa, è in mano ai vandali. A denunciare l’ennesima incompiuta simbolo del degrado in cui versano i quartieri catanesi, questa mattina, sono stati diversi esponenti nazionali e locali del Partito Democratico che dopo le numerose denunce da parte dei consiglieri di Municipalità e del Circolo Pd di San Leone hanno deciso di protestare davanti lo scheletro della struttura di via Cialdini.

Erano presenti il parlamentare nazionale Giuseppe Berretta, il segretario cittadino Saro Condorelli assieme ai componenti dell’esecutivo comunale del Pd Otello Marilli e Marcello Tringali (consigliere della settima Municipalità), il capogruppo in Consiglio comunale Saro D’Agata, il segretario del Circolo Pd di San Leone Angelo Mammana e i componenti del direttivo, il vicepresidente della Circoscrizione Orazio Serrano. “Ci sembra uno scandalo che una struttura del genere venga lasciata così, in mano ai vandali – ha esordito Mammana – sia per lo spreco di denaro pubblico, visto che erano stati stanziati ben 11 milioni di euro, sia per la mancanza di luoghi del genere in tutta la zona sud-ovest della città che non ha nessuna struttura pubblica a cui rivolgersi. Qui i residenti sono costretti ad andare in centro anche per un certificato”. Il centro polivalente di via Cialdini infatti avrebbe dovuto ospitare ambulatori dell’Asl, una postazione dei Vigili urbani e una dei Vigili del fuoco, la Posta, l’Anagrafe, la sede della Municipalità, “e persino una sala da 500 posti che sarebbe stata utile per le associazioni”. Iniziati nel 2007, i lavori sono fermi da un paio di anni a causa del fallimento di una delle ditte del consorzio che stava eseguendo l’opera. “Grazie alle nostre ripetute segnalazioni l’area è stata almeno transennata, ma i vandali dentro hanno devastato e rubato di tutto” ha sottolineato Serrano. Insomma un’incompiuta molto pericolosa per gli abitanti della zona, “l’ennesima opera pubblica fantasma in un quartiere già pieno di esempi simili” ha detto Tringali. “Ci sembra paradossale che mentre i genitori chiedono più asili nido, gli anziani spazi di aggregazione, i giovani luoghi in cui ascoltare la musica o riunirsi, nel frattempo questa città è costretta ad assistere al degrado senza avere risposte dall’amministrazione comunale – sostiene il segretario cittadino del Pd, Saro Condorelli – Sappiamo che c’è un problema legale tra Comune e ditte esecutrici dei lavori, ma allora perché il Comune non si occupa davvero di questo anziché perder tempo a richiedere pareri all’Avvocatura solo per decidere se divulgare o no i dati sulle presenze dei Consiglieri comunali?”. “Questa è l’ennesima, palese dimostrazione dell’incapacità del centrodestra di fornire servizi essenziali, soprattutto nei quartieri – prosegue il deputato nazionale Giuseppe Berretta – Oggi tutto il Pd, dai consiglieri comunali e di quartiere al nostro Circolo, vuole proseguire questa battaglia, per mettere in sicurezza questa struttura e perché il Comune si impegni ad ultimarla in tempi brevissimi”.

Una richiesta ribadita con la manifestazione di stamane, ma già avanzata all’assessore Sebastiano Arcidiacono dal capogruppo del partito a Palazzo degli Elefanti, Saro D’Agata: “Non abbiamo più bisogno di cattedrali nel deserto a Catania – ha detto D’Agata – Di qualunque tipo sia la controversia, il Comune non può più chiudere gli occhi davanti al degrado”. “Un degrado – ha concluso Otello Marilli – frutto dell’inadempienza di un’amministrazione che continua a mortificare i cittadini dei quartieri periferici, le cui esigenze sono troppo spesso ignorate”.

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