L’INDIFFERENZA PER LA DIFFERENZIATA

via_plebiscitoSi parla di rifiuti. O, meglio, ne abbiamo parlato stamattina insieme a Niccolò Notarbartolo in una conferenza stampa che abbiamo voluto per mettere in evidenza alcuni degli aspetti negativi del mega-appalto da 163 milioni di euro che scadrà nel 2016. Abbiamo parlato della raccolta differenziata, che viene fatta in percentuali lontanissime da quanto previsto nel capitolato. E abbiamo parlato anche delle penali previste per il mancato rispetto degli impegni, chiedendoci perché non vengano applicate. Uno per uno, abbiamo toccato tutti i punti del progetto con cui IPI-OIKOS ha vinto l’appalto, con la deludente conclusione che sono tutte note dolenti.

Chiediamo al Comune di applicare le eventuali penalità alle aziende, di vigilare e di coinvolgere le associazioni per la predisposizione del nuovo appalto. Con obiettivi precisi, come abbiamo chiesto con Niccolò Notarbartolo: aumentiamo la differenziata, garantiamo trasparenza e diamo premialità per i cittadini.

Costruiamo un “modello Catania” migliore.

Qui  è possibile leggere e scaricare il dossier preparato per la stampa.

Qui di seguito, il resoconto della conferenza stampa:

Catania, dossier rifiuti: ditte inadempienti, città sporca, differenziata ai minimi, penali non applicate, assenza di controlli e di trasparenza. Berretta e Notarbartolo: “Ecco cosa non va nella gestione dei rifiuti in città. Chiediamo al Comune che si avvii un percorso partecipato e condiviso con le associazioni per predisporre il nuovo appalto”.

Risultati disastrosi nella raccolta differenziata, obblighi contrattuali non rispettati dalle aziende Ipi-Oikos che gestiscono il servizio nella maggior parte della città, costi altissimi dell’appalto e del conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati e, a fronte di ciò, una città sporca, con i cittadini totalmente disincentivati – anche in termini di trasparenza dei risultati – a differenziare i rifiuti che producono.

Sono questi alcuni dei dati alla base della presa di posizione pubblica del deputato nazionale del Partito Democratico Giuseppe Berretta e del consigliere comunale Niccolò Notarbartolo che, sulla spinta di associazioni civiche e ambientaliste e delle iniziative avviate da un gruppo di cinque consiglieri di Palazzo degli Elefanti, hanno scelto di mettere sotto i riflettori ancora una volta la questione rifiuti in città. Una vicenda “che parte dal passato, dalla precedente amministrazione comunale, ma su cui chiediamo la massima attenzione da parte dell’attuale Giunta” ha tenuto a sottolineare Berretta. Il riferimento è all’appalto da 163 milioni di euro con cui il Comune nel 2011 ha affidato all’associazione d’impresa Ipi-Oikos il servizio di raccolta dei rifiuti nel 75 per cento della città di Catania, in scadenza nel 2016.

“Abbiamo voluto raccogliere i tanti messaggi lanciati dalle associazioni della città, tra cui Adiconsum, Rifiuti Zero, Cittàinsieme, Libera e Asaec, che chiedono a gran voce un nuovo modello di gestione dei rifiuti per Catania – ha esordito Berretta – Voci arrivate fino in consiglio comunale, con l’impegno dei consiglieri Notarbartolo, Saverino, Arcidiacono, Vullo e Catalano per rilanciare la differenziata e controllare in maniera più seria come viene gestito il servizio”. “Per questo, come è accaduto anche di recente con altre pubbliche denunce, vogliamo provare ad essere uno stimolo per l’amministrazione comunale, in questo caso su una vicenda che è strettamente politica e soprattutto strategica per la vita della città e dei catanesi” ha proseguito il parlamentare Pd. Il riferimento appunto è al servizio affidato ad Ipi-Oikos, sul quale oggi è stato presentato un dettagliato dossier che mette in luce la mancata corrispondenza degli impegni assunti dalle imprese rispetto agli obiettivi raggiunti, e non solo.

Raccolta differenziata e penali

“Ipi-Oikos hanno vinto l’appalto proponendo il raggiungimento di percentuali ambiziose di differenziata, ma i dati reali dicono tutt’altro” sottolinea Berretta. Qualche esempio: entro la fine del 2014 l’obiettivo previsto era del 50%, nei primi mesi del 2014 siamo rimasti fermi all’11% di rifiuti differenziati. Ma c’è di più: “Il contratto prevede che, al mancato raggiungimento di determinati obiettivi di differenziazione, il Comune possa applicare sanzioni e penalità alle imprese: ora vorremmo sapere se il Comune le sta applicando e ricevere eventuali rassicurazioni in tal senso, anche perché le cifre sono da capogiro” prosegue Berretta. Da un calcolo indicativo delle differenze tra obiettivi di differenziata proposti dal Capitolato d’appalto e risultati raggiunti (in termini di rifiuti organici e Conai, cioè carta e cartone, plastica, vetro e alluminio) il dato delle penali si aggira intorno ai 12 milioni di euro di sanzioni accumulate dal 2011 al 2013. “Chiediamo al Comune se le abbia mai applicate alla Ipi-Oikos e, in caso negativo, di farlo immediatamente” sottolineano Berretta e Notarbartolo.

Vigilanza sull’appalto e trasparenza

Le aziende hanno vinto nel 2011 l’appalto garantendo un sofisticato sistema per il controllo e l’esatta esecuzione del servizio: “Erano previsti trasponder da installare su ogni cassonetto e apparecchiature di rilevazione automatica dei rifiuti raccolti su ogni mezzo utilizzato, dalle spazzatrici ai camion – prosegue Berretta – non ci risulta che tutto ciò sia mai stato messo in atto e questo fa sì che il Comune stesso non sia in grado di controllare ciò che avviene in termini di rifiuti differenziati e indifferenziati”. “Un’inadempienza, anche questa, che genera totale mancanza di trasparenza nei confronti dei cittadini”

Altre inadempienze

Nel dossier presentato da Berretta e Notarbartolo si mettono in luce, anche con documentazioni fotografiche, molte altre mancanze che rendono Catania una città poco pulita. Tra queste, Ipi-Oikos si erano impegnate ad effettuare un sistematico servizio di lavaggio delle fontane pubbliche, la deaffissione settimanale dei manifesti abusivi, la pulizia settimanale dei murales, la fornitura annuale di sacchetti per la differenziata alle famiglie, la rimozione dei cumuli di rifiuti abbandonati. “A questo proposito, il Comune aveva individuato 60 aree di abbandono sistematico dei rifiuti – spiegano Berretta e Notarbartolo – ma come si evince da alcuni esempi, in via Calliope, Barcellona e Fossa Creta i rifiuti giacciono da tempo”.Per non parlare della penale prevista, almeno sulla carta, di 100 euro al giorno per ogni cassonetto rimasto con il contenitore aperto: “In un solo giorno abbiamo contato 40 cassonetti aperti…” sottolineano gli esponenti del Pd.

“Partendo da questi dati di fatto, è evidente che le ditte siano inadempienti, che il Comune avrebbe l’obbligo di vigilare di più, applicare penali, se non valutare l’opportunità di interrompere questo contratto con Ipi-Oikos. Ciò che più preoccupa però è che non si sia voluto fino ad ora fare della raccolta differenziata una scelta politica di fondo ma, data la scadenza dell’appalto nel 2016, chiediamo all’amministrazione comunale di avviare subito un percorso partecipato con la città e con le associazioni che chiedono a gran voce di avviare una fase nuova – ha proposto Berretta – Chiediamo che si faccia un ragionamento in prospettiva, per evitare che si continui a far gravare il peso dei costi altissimi della raccolta dei rifiuti e del conferimento in discarica sui cittadini, senza che gli stessi ne traggano beneficio”.

Chiara anche la proposta lanciata da Notarbartolo: “Paghiamo ogni anno 70 milioni di euro per il solo conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati e tutto ciò mentre i cittadini devono, con la Tari, coprire completamente il costo del servizio – ha detto – abbiamo già proposto in Consiglio, e lo rifaremo, un sistema di premialità per gli abitanti che riciclano, oltre ad una seria campagna di sensibilizzazione per incentivare la cultura del riuso e del riciclo: le associazioni lo chiedono da tempo, è evidente che la città è pronta e il Comune non può ignorare queste spinte”. “Ci sono tantissime competenze al di fuori dei palazzi della politica: il Comune deve metterle a frutto in vista del prossimo appalto”.

Infine, Berretta e Notarbartolo sono intervenuti sulla nomina del nuovo Direttore dell’Ecologia e Nu di Palazzo degli Elefanti: “E’ una scelta fondamentale – concludono – ci auguriamo che venga selezionata una persona di elevatissime competenze tecniche ma soprattutto rigorosa e al di sopra di qualunque minimo sospetto”.

Catania, 2 agosto 2014

 

 

 

 

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