Mafia e politica: il PD sottoscrive il “Codice per le candidature”

Mafia e politica. Il PD sottoscrive il Codice di autoregolamentazione per le candidature. “Ora tutti i partiti lo adottino, chiesta convocazione al Prefetto”.

Catania, 4 novembre 2010. Fare di Catania la prima città d’Italia dotata del Codice di autoregolamentazione per le candidature, escludendo sin dalle prossime tornate elettorali eventuali candidati che siano coinvolti in procedimenti giudiziari. All’indomani dell’operazione Iblis, condotta dalla Procura della Repubblica etnea e dai Ros, il Partito Democratico di Catania ha deciso di passare dalle parole ai fatti, sottoscrivendo e adottando il Codice di autoregolamentazione della Commissione nazionale antimafia. Questa mattina, nella sede catanese del PD, insieme al segretario cittadino Saro Condorelli ed al segretario provinciale del partito Luca Spataro, abbiamo avanzato una proposta che farebbe di Catania un “apripista” a livello nazionale: “Si tratta di far approvare a tutte le forze politiche catanesi il Codice di autoregolamentazione delle candidature, approvato il 18 febbraio 2010 dalla Commissione nazionale antimafia, ma rimasto purtroppo lettera morta” ha spiegato Saro Condorelli, sottolineando che “il PD etneo ha deciso di sottoscriverlo, nonostante sia già dotato di un rigido codice interno al partito”.

Il Codice di autoregolamentazione fu approvato per la prima volta nel 2007 durante la scorsa legislatura, al termine della quale fu ripreso dalla Commissione nazionale antimafia, guidata da Pisanu, che lo approvò all’unanimità a febbraio. Il Codice impegna tutte le forze politiche e le liste civiche a “non presentare e sostenere alle elezioni regionali, dei consigli provinciali, comunali e circoscrizionali candidati nei cui confronti sia stato emesso decreto che dispone il giudizio”, che siano stati condannati anche con sentenza non definitiva o per i quali sia stata emessa misura cautelare personale non revocata né annullata. Il Codice, in particolare, escluderebbe dalle liste candidati coinvolti in reati di mafia, estorsione, usura, riciclaggio, traffico illegale di rifiuti, reati patrimoniali (come la turbativa nelle gare d’appalto) o persone interdette dall’esercizio di pubbliche funzioni. “Abbiamo già chiesto al Prefetto di Catania di convocare tutte le forze politiche per sottoscrivere ufficialmente il Codice di autoregolamentazione – ha proseguito Condorelli – Vogliamo lanciare un segnale preciso ai cittadini ed intervenire in maniera concreta”. “Quello che è emerso con l’operazione Iblis è uno scenario inquietante, soprattutto per la commistione tra mafia e politica, che frena lo sviluppo del nostro territorio e, in generale, del nostro Paese dove nel 2009 i reati di corruzione sono aumentanti del 229 per cento e quelli di concussione del 259 per cento” ha proseguito Luca Spataro, citando gli ultimi dati della Corte dei Conti e rivolgendo un plauso anche a Confindustria e ai sindacati per aver rilanciato l’impegno antimafia. Non a caso alla conferenza stampa di stamane erano presenti anche rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, che pochi giorni fa avevano organizzato in città la “notte bianca” contro la mafia.

Infine è intervenuto anche Giuseppe Cicala, componente della segreteria provinciale del PD e responsabile Legalità nell’ANCI nazionale: “Porterò in sede nazionale Anci una proposta di accordo con Confindustria e Scuola superiore della Pubblica amministrazione – ha annunciato – per realizzare corsi di formazione sulla legalità e la trasparenza per gli amministratori locali”. Sull’iniziativa è intervenuta anche Concetta Raia, parlamentare regionale del PD oggi impegnata all’Ars: “La politica deve essere in grado di darsi delle regole e di rispettarle – ha detto – Questo è lo sforzo che il PD sta compiendo: tornare alla buona politica, quella delle passioni e non del malaffare”.

La legalità e il contrasto alla criminalità sono nel dna del nostro partito. Vogliamo evitare che questi arresti possano generare la convinzione che la politica sia tutta uguale, che viva tutta di rapporti malati con la criminalità. E’ possibile, al contrario, tornare ad una politica pulita e rigorosa.

E il rigore che chiediamo a noi stessi, però, lo pretendiamo da tutti i partiti, senza distinzione; su questo faremo molta attenzione.

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