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Newsletter 11/2010

Ragazzi, si parte.

Intanto si parte per Roma per la manifestazione nazionale con Bersani. E’ la manifestazione contro Berlusconi, il suo governo, le ultime cose brutte che ci lascia: basti pensare alla c.d. “riforma” dell’Università. Ma è soprattutto una manifestazione per riconquistare fiducia e per darla al Paese. Non ci aspettano giorni facili ma almeno liberiamoci del portavoce di Putin, come è stato definito in corrispondenze dell’ambasciata americana. C’è così tanto da fare. Partiamo, quindi, per Roma per far ripartire il nostro Paese. Da Catania abbiamo organizzato un treno speciale per consentire al massimo numero di persone di partecipare con un modesto peso finanziario. Poiché il treno non è finanziato da nessuno ce lo paghiamo da noi: 10 euro per contribuire a mandare in villa Berlusconi, 5 per studenti e giovani che già di guai dal governo ne hanno ricevuti molti. Partenza dalla stazione centrale di Catania alle ore 22,30 di venerdì 10 dicembre,alloggiamento in comode cuccette per tutti – vanno bene sia i toast ultraleggeri che la tovaglia a quadrettoni con formaggio e olive, magari con la parmigiana – giro mattutino libero per Roma e dalle 14 corteo e manifestazione. Ripartenza dalla stazione Termini alle 19,30 e arrivo a Catania in mattinata.

Per ogni informazione potete chiamare la mia segreteria allo 0957225125, oppure scrivere a me alla mail giuseppe@berrettadeputato.com oppure ancora – sempre per mail – a organizzazione@catania.partitodemocratico.it

Tornando agli ultimi – speriamo – regali velenosi del governo, non posso non chiedervi un po’ di attenzione sulla riforma Gelmini dell’Università. Sembra proprio che ci sia un accanimento contro tutto ciò che da sempre è stato considerato un valore – e non credo che il SUV sia un valore – come la cultura, l’istruzione, l’arte, la bellezza, la memoria. Se basta una pioggia e tanta incuria per far crollare qualche pezzo di Pompei, su scuola e università sono intervenuti massicciamente. Sembra quasi vi sia un accanimento nei confronti di una generazione per la quale la precarietà lavorativa, assurta ormai a regola, si trasforma in precarietà esistenziale. Così ho detto intervenendo alla Camera. Adesso la legge passa al Senato dove, però, grazie alla sapienza della nostra capogruppo Anna Finocchiaro, sarà trattata solo dopo il voto sulla legge di stabilità e sulla fiducia. Se quest’ultima dovesse diventare sfiducia la ministra Gelmini potrebbe finalmente occuparsi d’altro. Sabato 11 dicembre, da Roma, diamole una mano d’aiuto.

Ci vediamo in treno.

Giuseppe