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Care amiche e cari amici,

si avvicina un appuntamento importante per il nostro Paese. Non credo di esagerare ma le primarie del 25 ottobre per la scelta popolare del segretario del PD e dei segretari regionali penso sia una delle rare occasioni di vera democrazia e di partecipazione. Quindi veramente importante. Per tutti i democratici e non solo per gli iscritti. E siccome democrazia e partecipazione sono beni rari soprattutto al Sud è qui da noi che l’appuntamento diventa ancora più importante.

Come sapete sono il coordinatore per la Sicilia della mozione Bersani. In più occasioni ho spiegato la mia scelta, anche sul sito di Pierluigi che vi invito a visitare. Ad esempio, cominciamo dalle cose fatte, come le liberalizzazioni: ricordate le “lenzuolate” di Bersani?  Per essere uno “antico” e “vecchio” non c’è male.

In questa Italia sempre più triste difendiamo l’onore, oltre che degli italiani, anche delle parole: liberale è Bersani, siamo noi. A destra invece si dicono liberali e parlano di libertà ma le loro azioni sono tutt’altro, offendono le parole, la storia e l’intelligenza degli italiani.

Anche per questo serve il Partito Democratico che stiamo facendo nascere. Assieme.

Dice Pierluigi Bersani in una intervista al Sole 24ore:

Il mio sarà un partito popolare in chiave moderna. Dobbiamo rivolgerci ai lavoratori, alla piccola impresa, alle famiglie, alle nuove generazioni. E per dare concretezza a questo approccio dobbiamo essere radicati e presenti laddove questo popolo vive. C’è un pezzo d’Italia che è totalmente fuori dalla comunicazione. Dobbiamo arrivare anche a questa gente. Non è facile  perché oggi c’è un nesso pericoloso tra questione democratica e questione socio-economica“.

Aggiungo io che lo strapotere mediatico e il controllo del Parlamento da parte di un uomo solo rendono difficile non tanto il dialogo quanto la possibilità stessa di parlare, di spiegare le proprie idee, di farsi sentire. E noi, umilmente, dovremmo dare meno peso ai salotti televisivi e frequentare di più i mercatini rionali, rimettere piede nei luoghi di lavoro per dire la nostra ma soprattutto per ascoltare. I bisogni. Le paure. I sogni. Provando ad affrontare i bisogni, a fronteggiare le paure, a dare spazio ai sogni.

Salutandovi con affetto vi propongo di fare parte dell’avventura collettiva che stiamo mettendo in piedi: parlatene a casa, al lavoro, con gli amici. Convinceteli ad andare a votare alle primarie. Convinceteli a metterci la faccia nella ricostruzione democratica di questa nostra amata terra. Come c’era scritto sul manifesto per il tesseramento: “La differenza la fai tu.” Diversamente, la fa, come la sta facendo, qualcun altro. Come sempre, si tratta solo di scegliere.

Giuseppe Berretta