PD Sicilia, si convochi subito la direzione regionale, per ripartire

Il Partito Democratico siciliano deve interrogarsi sui motivi della sconfitta alle ultime regionali, ma anche su qual è oggi e su quale sarà la propria funzione politica. Se è vero che la Sicilia è un laboratorio politico, credo che debba esserlo sempre: in una fase così delicata per il nostro partito, per la Sicilia e per l’intero Paese, di fronte alle diseguaglianze sociali, alla crescita dei partiti di destra, ai rigurgiti di forze xenofobe ed estremiste, credo che il silenzio del PD siciliano non faccia bene a nessuno. Rimandare l’appuntamento con la direzione regionale significa continuare a ignorare le difficoltà del nostro partito e le esigenze dei siciliani. Io credo sia necessario, al contrario, ripartire e provare a cambiare rotta. Ma è necessario farlo subito, innanzitutto riunendo tutte le aree che compongono il Partito Democratico e, subito dopo, convocando una direzione regionale in cui ognuno possa esprimere le proprie valutazioni su quanto fatto in questi anni, sui progetti per il futuro del PD e della Sicilia, sui temi fondamentali per lo sviluppo della nostra terra. Proprio per questo, la settimana scorsa, ho riunito gli orlandiani siciliani, convocando il nostro coordinamento regionale. In quella occasione, abbiamo tutti espresso un giudizio critico sulle ultime scelte e vorremmo poter esprimere le nostre valutazioni all’interno della direzione regionale del PD. E’ necessario farlo, se vogliamo tornare a dare risposte serie a chi ha guardato a noi con speranza, se vogliamo porre un argine ai populismi della destra e dei cinquestelle.

Giustizia per Lele: ecco i risultati della Commissione parlamentare d’inchiesta

La Commissione parlamentare d’inchiesta su Emanuele Scieri è giunta a delle conclusioni di estrema importanza, non solo per i familiari del parà siracusano, ma per chiunque creda che si debba arrivare a conoscere tutta la verità sulla sua morte. Nel 2014 anche io fui uno dei promotori dell’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta, voluta a gran voce da tanti suoi amici e concittadini, da tantissime persone che unirono le proprie forze nel movimento #giustiziaperlele: chiedevano la verità sui fatti che portarono alla morte del militare siracusano, il cui cadavere fu rinvenuto nell’agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. Si parlò di suicidio, ma tanti dubbi furono sollevati su questa versione. Ora va dato merito alla Commissione d’inchiesta e alla presidente Sofia Amoddio, del PD, di aver svolto un gran lavoro, di ricostruzione minuziosa di tutti gli avvenimenti relativi alla morte di Scieri. Un lavoro imponente e spesso complicato, portato avanti con un unico obiettivo, eliminare ogni ombra sulla morte del giovane militare. Sono certo che le conclusioni a cui è arrivata la Commissione (e che potete leggere sul sito della Camera, in QUESTO LINK) verranno prese in seria considerazione dalla Procura di Pisa, che ha riaperto le indagini. Mi auguro che finalmente si possa dare un volto ai responsabili di quel tragico evento che ha strappato Lele alla sua famiglia, ai suoi amici e ai tanti – come me – che avevamo avuto modo di conoscerlo e che ancora oggi lo ricordiamo con affetto

Equo compenso per tutti i professionisti: approvata la legge!

Una nostra battaglia, condivisa con il ministro della Giustizia Andrea Orlando e con l’associazione Dems. Una battaglia che ho sposato in pieno, per dare ai liberi professionisti quelle tutele e quelle garanzie che in questi anni di deregulation assoluta sono venute meno. E ieri pomeriggio, con l’approvazione del decreto fiscale, finalmente l’equo compenso è diventato legge. Una norma giusta, che afferma il principio dell’equità delle retribuzioni. Un fatto importante di cui andiamo orgogliosi, perché si torna a mettere al centro la dignità dei lavoratori e la qualità delle prestazioni. Avevamo iniziato questa battaglia per l’equo compenso alcuni mesi fa, ci abbiamo messo tanto impegno e oggi il risultato è più che soddisfacente perché della nuova normativa beneficeranno non solo gli avvocati ma tutti i liberi professionisti: ingegneri, architetti, geometri, commercialisti e tante altre categorie di lavoratori che hanno rapporti con grossi committenti quali grandi imprese, banche, assicurazioni e con le Pubbliche amministrazioni. Lavoratori che ora avranno la garanzia di retribuzioni giuste.

 

Rifiuti, troppi interessi

Esprimo le mie congratulazioni alla DIA e alla Procura di Catania per l’indagine, denominata Gorgoni, che ha portato a mettere in luce il sistema criminale con cui è stata gestita la raccolta dei rifiuti in molti comuni etnei. Quello dei rifiuti è un settore delicato attorno al quale ruotano molti interessi illeciti su cui è stata fatta pienamente luce grazie anche a questa operazione. Interessi che, come si è visto, spesso arrivano a influenzare le normali regole del mercato, tanto da pianificare intimidazioni e attentati nei confronti di aziende ritenute concorrenti e non inserite in questo ‘sistema’, come la Dusty ai cui imprenditori rivolgo piena solidarietà.

Di discariche e gestione dei rifiuti mi occupo da tempo, spesso sollecitando e denunciando (trovate alcuni dei miei interventi QUI, QUI ma anche QUI). Credo che sia importante che, soprattutto in settori come quello dei rifiuti, non si abbassi mai la guardia. Anche le amministrazioni locali, insieme alla magistratura e alle forze dell’ordine, in questo giocano un ruolo fondamentale, di vigilanza, controllo e verifica del rispetto dei contratti da parte delle aziende, un ruolo necessario per il rispetto della legalità oltre che per garantire ai cittadini città più pulite e vivibili.