Rilanciare Librino con il “modello Presti”

Ieri pomeriggio ho preso parte alla bella iniziativa organizzata dal Circolo del PD di Librino. Si è parlato di sicurezza, orti urbani, trasporti, della realizzazione di scuole superiori nel quartiere: porteremo la battaglia a Palermo”.

Berretta Sorelli MedeotLibrino è un quartiere con moltissimi problemi ma che è stato in grado di attrarre tante forze positive: dai Briganti a Suor Lucia a moltissimi insegnanti che hanno fatto del loro mestiere una vera missione. Ci preoccupa però che oggi alcune risorse importanti, come quelle che Antonio Presti ha messo a disposizione di Librino, vadano via da qui: Presti ha messo a disposizione le proprie opere, il proprio patrimonio per realizzare un grande progetto come il museo dell’immagine coinvolgendo 30 mila persone di Librino, il nostro quindi è un appello all’artista perché si riconnetta con il quartiere e al Comune perché sia pronto ad investire sul suo progetto di museo diffuso.
L’ho ribadito ieri durante l’iniziativa “Librino cambia Librino”, organizzata dal Circolo PD del quartiere. Un’assemblea pubblica molto partecipata: due ore di dibattito in cui cittadini, abitanti, operatori commerciali di Librino, insegnanti, si sono incontrati per confrontarsi sulle difficoltà quotidiane e sulle priorità da individuare per il rilancio del quartiere.
E quello di Presti è un “modello” da seguire: la Porta della Bellezza in tutti questi anni non è mai stata sfregiata, vandalizzata, ed è un esempio che fa capire come il vero tema sia il modo in cui si possono e si devono realizzare i cambiamenti a Librino: ci vuole innanzitutto la partecipazione dei cittadini, perché si sentano proprietari di un pezzo del proprio quartiere.
Una partecipazione che, laddove si realizza, dà buoni risultati: dalla Porta della Bellezza ad alcuni orti urbani, nati in maniera spontanea per volere dei cittadini di Borgo Librino e che si fanno spazio tra le aiuole incolte – ha raccontato Piera Busacca, docente del Dipartimento di Urbanistica della facoltà di Ingegneria dell’Università etnea.
“La nostra idea, l’appello che lanciamo all’amministrazione comunale è di farsi protagonista di un cambiamento condiviso e partecipato – ha sottolineato Daniele Sorelli dei Giovani Democratici – Librino è una piccola questione meridionale, è un pezzo di Catania che ripartendo, renderebbe migliore tutta la città”. “Un pezzo importante di Catania in cui però i cittadini si sentono abbandonati e insicuri, in cui si rubano chilometri di recinzioni nottetempo senza che nessuno se ne accorga, in cui mancano i collegamenti pubblici” ha detto il segretario del Circolo PD di Librino, Bruno Medeot.
librino1E di sicurezza si è parlato a lungo, grazie anche ai contributi dei segretari dei sindacati di polizia Coisp e Siap, Alessandro Berretta e Tommaso Vendemmia. “In un quartiere di 100 mila abitanti ci sono solo 29 agenti assegnati al commissariato di Librino” ha denunciato Berretta. Numeri ribaditi da Vendemmia: “Nell’attuale commissariato di Librino, in attesa del trasferimento a Villa Nitta, gli spazi sono angusti e i poliziotti sono oberati da attività amministrativa: abbiamo chiesto al Questore di potenziare i controlli su strada, perché non si può preservare solo il centro storico” ha proseguito Vendemmia, che ha ricordato anche il progetto-chimera della Cittadella della Polizia, avviato nel lontano 2004, finanziato con 30 milioni di euro di fondi Cipe ma rimasto al palo a causa della presenza di amianto e rifiuti pericolosi interrati nell’area in cui dovrebbe sorgere l’edificio. Una vicenda su cui Berretta ha interpellato anche i Ministeri dell’Interno e della Salute. Sicurezza, quindi, ma anche riqualificazione, pulizia, trasporti, sviluppo che passa da alcuni progetti tuttora fermi: dalla Cittadella della Polizia all’Ospedale San Marco fino alle scuole superiori “su cui – ha proseguito il deputato nazionale dei Democratici – faremo una battaglia, la porteremo a Palermo per chiedere alla Regione di sposare il piano dell’assessore comunale Scialfa, e dobbiamo vincerla”.
Tanti i partecipanti che hanno dato un contributo: da Pippo Rizzo che ha chiesto al sindaco di “venire a Librino per ascoltare gli abitanti” al segretario del Sunia Giusy Milazzo, dal presidente di Legacoop Giuseppe Giansiracusa all’ex segretario provinciale del Pd Luca Spataro fino al racconto – concreto e duro – della vita dei ragazzini del quartiere offerto da Francesca Mangano, docente delle medie all’istituto Pestalozzi. “Librino purtroppo è l’emblema dei fallimenti dello stato, che non è riuscito ad innescare un circuito virtuoso – ha detto Niccolò Notarbartolo – Per questo pensiamo che si debbano ricercare soluzioni innovative, incentivare le energie sane, come quelle dei Briganti, ascoltare il quartiere senza derubricare il tema Librino a semplice questione da campagna elettorale”.
Invertire la prospettiva, dunque, pensando di cambiare Catania attraverso Librino: ci sono tanti strumenti, penso ad esempio al wi-fi libero che a Piazza Università c’è ma di cui ci sarebbe molto più bisogno proprio qui, proprio a Librino. Anche questa è un’idea e chiediamo al Comune di ascoltare le richieste del quartiere: noi, assieme al circolo del PD, vogliamo essere uno stimolo e continueremo a dare il nostro contributo.

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