Librino: racconti di viaggio

Viaggio a Librino
Abbiamo voluto chiamare così il primo incontro che si è tenuto ieri nella sede della CGIL in viale Bummacaro. E’ stato un importante momento di confronto e di ascolto per raccogliere le istanze di chi a Librino vive tutti i giorni, che abbiamo affrontato con la voglia di impegnarci e la certezza che non finisce qui.
Per chi non ha potuto esserci, riporto il resoconto della serata riportato dalla stampa.

“Il sindaco convochi una sessione specifica degli Stati Generali su Librino. Chiediamo al Comune di utilizzare la Piattaforma per Librino, elaborata nel 2008 dalle associazioni del quartiere ma caduta nel dimenticatoio, trasformandola in un vero piano di rilancio per Librino. Noi ci impegneremo per fare di Librino una questione dell’intera città, promuoveremo una grande iniziativa catanese in cui si affrontino seriamente i tanti problemi di questa parte della città e saremo più presenti nel quartiere”.
La proposta di un “piano per Librino” e la richiesta di un vero impegno del Comune per il quartiere è stata avanzata dal parlamentare nazionale del Partito Democratico, Giuseppe Berretta, che assieme al segretario provinciale del Pd Luca Spataro e al consigliere comunale Saro D’Agata ha partecipato al “Viaggio a Librino”, iniziativa svoltasi oggi pomeriggio nella sede della Cgil Librino. Un momento di ascolto, chiesto dal Pd alla Cgil e alle tante associazioni che operano per il quartiere, per rilanciare la “Piattaforma per Librino” e per sentire le esigenze reali dei residenti. Esigenze raccolte ogni giorno dalla Cgil Librino: “Quello che emerge è un disagio profondo ma anche la voglia di cambiare – ha detto la responsabile del centro di Librino della Camera del lavoro, Sara Fagone – Per questo, assieme alle associazioni, avevamo elaborato una serie di proposte che sono state però ignorate dalle Giunte comunali che si sono avvicendate”.
Proposte basilari per la vita dei residenti: “Vogliamo strade, verde pubblico curato, il collegamento degli autobus Amt con il centro città, una scuola superiore, sedi distaccate dell’Università – ha sottolineato Sonia Messina, neopresidente del Comitato Librino Attivo – Questo quartiere non è solo degrado, è un quartiere vivo che ha la forza per denunciare: vogliamo che la politica ci aiuti, per ripristinare la dignità di tutti i residenti”.
Dopo l’introduzione di Otello Marilli, all’incontro di oggi sono intervenuti anche Giusi Milazzo, segretaria confederale Cgil, il direttore della Caritas provinciale, padre Valerio Di Trapani, Massimiliano Nicosia dell’associazione La Periferica, Laura Saia del Dipartimento di Urbanistica della facoltà di Ingegneria, i dirigenti scolastici Santo Molino e Cristina Cascio, padre Santino Salomone della parrocchia Resurrezione del Signore, Patrizia Santoro del Cedoc, la presidente della Circoscrizione Loredana Gioia, l’economista Niccolò Notarbartolo, Cristian Giansiracusa di Legacoop, i rappresentanti delle coop edilizie Risveglio e Amiconi. Durante l’incontro, al quale hanno preso parte anche alcuni residenti, sono state avanzate proposte, sono stati elencati i tanti problemi irrisolti del quartiere ed è emerso soprattutto il senso di profondo abbandono da parte delle istituzioni vissuto e percepito dai residenti. Impossibile non parlare anche della Zona franca urbana, possibilità di rilancio economico del quartiere: “La Zfu deve essere un’occasione per tornare a discutere con il Comune, attivando percorsi di democrazia partecipata che non esistono – ha detto Giusi Milazzo – Il sindaco organizza gli Stati Generali, ma è necessario aprire confronti reali con il quartiere, ascoltare la gente. Un esempio su tutti? Tornare a parlare di Villa Fazio, coinvolgere gli abitanti per chiedere loro cosa vorrebbero realizzare in questa struttura pubblica, ormai vandalizzata”. “Non vogliamo elemosine o raccolte di fondi – ha detto la preside Cascio – Noi vogliamo solo dignità”. Il consigliere comunale Saro D’Agata ha chiesto indirettamente “al sindaco Stancanelli di rispettare la promessa di un impegno economico del Comune per incrementare i fondi della Zfu”. “La Zfu è uno strumento che potenzialmente può avere un impatto positivo sul territorio – ha detto Niccolò Notarbartolo, economista – ma perché ciò avvenga è necessario che le imprese che si insedieranno rispondano ai bisogni reali del quartiere”. L’incontro è stato chiuso dal segretario provinciale del PD, Luca Spataro: “Stasera a Librino abbiamo mostrato ai catanesi, partendo da chi sta peggio, a cosa può servire il Pd. Siamo venuti qui per ascoltare e per avere gli strumenti per fare, ognuno per la sua parte, nelle istituzioni”.

22 comments to Librino: racconti di viaggio

  • Arturo

    Il solito disfattista/pessimista/leopardista!

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  • Non ti illudere, un pacco di pasta li seppellirà …

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  • Mattea Carrubbello

    Fare qualcosa di concreto per chi soffre è difficilissimo per i politici di centrosinistra in Sicilia, dove il consenso nei loro confronti da anni latita. Eppure devo dire che a Librino il Pd, per il quale io non ho votato perché non voto da più di dieci anni, si fa vedere, è presente, attivo, si muove. Una sorpresa.

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  • Lucio M.

    Il problema è che proprio questa non riportano, la Verità.

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  • The Reflex

    E falliresti in 4 e 4 fanno 8. Ma che state a dire? I giornali devono semplicemente riportare la verità, null’altro.

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  • Mario Liutari

    Se fossi un giornalista io darei però la priorità alle buone notizie. Anzi, fossi un editore fare un giornale solo di buone notizie.

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  • Laura G.

    Non è però che la stampa può parlare dei quartieri oggettivamente più a rischio come se tutto fosse normale. Giusto non enfatizzare, ma se accade X occorre riportarlo. E purtroppo X in certe aree di Catania accade più volte al giorno. O sbaglio?

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  • m ary

    penso che si debba inziare dai giornalisti,che la smettano di scrivere sempre “quartiere degradato di catania”ghetto” ecc ecc…ecco questo volevo segnalare a volte sono loro che ci rovinano…

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  • Giulia Decumani

    Sono sempre dell’idea che la serietà umana alla fine paghi. In Sicilia, a Catania, il Pd è fatto da persone umanamente serie. E questo alla lunga farà la diffenza. Anche a Librino.

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  • Rina

    Devo dire che dell’incontro nel quartiere si è parlato. Il Pd comincia a farsi vedere sul serio e la gente se ne accorge.

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  • The Reflex

    Con il terremoto che sta accadendo, tutto può succedere, anche che il Pd faccia (prima o poi) il pieno di voti a Librino. Peccato che in Sicilia non si voti, perché davvero sento che il vento sta cambiando.

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  • Angelo Vamauci

    Io non sarei così ottimista. Berlusconi ha ottime capacità di recupero, lo abbiamo visto più volte. Ed alcune regioni, come il Veneto, sono inamovibilmente di centrodestra.

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  • Maria Cagni

    Cominciano assai male? Ma sono un vero disatro per il Pdl! La riscossa del Pd può davvero iniziare a fine mese. Qualche regione vinta al primo turno, qualche ballottaggio vinto due settimane dopo e vedi come cambia il clima.

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  • Antonio Tedesco

    A me però sembra che il vento stia cambiando. Queste regionali cominciano male assai per il centrodestra. Speriamo.

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  • Matteo

    Frega solo di ingrassarsi con il voto dei disperati. Che di loro, però, fanno di tutto per aiutare i lestofanti della politica, diciamolo.

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  • Angelo Traina

    E’ da queste cose che si capisce la differenza fra il Pd e il centrodestra. A loro non frega proprio nulla di nulla del destino di chi non ha niente.

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  • Rosetta Marino

    Palermo ha problemi diversi rispetto a Catania. E politici ancora meno fattivi. Gratta gratta e si scopre che Librino è messo meglio di mezza Palermo.

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  • Arturo

    Facesse qualcuno da noi a Palermo per i nostri quartieri più disgraziati quello che il Pd sta facendo a Catania per Librino…

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  • Mariangela Grillo

    Prima o poi si risolleverà Catania e si risolleverà Librino. Basta il sindaco giusto.

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  • E’ andata davvero bene ieri, è stato un appuntamento che ha fatto riflettere anche uno come me, in genere parecchio disincantato su questo tipo di interventi: http://thelorereport.blogdo.net/librino-o-della-centralita-perduta/

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  • Nunzio Caruso

    La gente di Librino non è sola. Ed è giusto farglielo sentire. I catanesi che pensano che Librino sia un mondo a parte da abbandonare a se stesso sono dei poveri stronzi. La Catania vera ama Librino.

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  • Gabriella

    E’ stato emozionante vedere tutta quella gente stipata alla Cgil di Librino. Parecchi visi mai visti. Non che ci sia andata molte volte, ma devo dire che mai quella sede mi è parsa così affollata.

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