Una pagina nuova

Archiviare dieci anni di governo di centrodestra e aprire una nuova pagina per Catania. Partendo dall’impegno che una nuova generazione può far valere. Insomma pretendiamo uno “scossone”, un ricambio generazione che investa la politica ma non solo, anche tutta la società catanese. Secondo me tutto questo è possibile, se solo ci crediamo. Io ci credo ad una città che può ripartire da alcune priorità, che sono poi i veri punti di forza che negli ultimi anni Catania ha visto mortificati: il suo rapporto col mare, ingabbiato e inesplorato, la cultura e l’Università, l’innovazione tecnologica (pensate se potessimo avere pannelli solari su tutti gli edifici pubblici e il wi-fi libero in tutta la città), il verde pubblico. Non sono utopie. Sono scelte radicali, quelle che andrebbero fatte: per i giovani catanesi, per i bambini che hanno sempre meno spazi e servizi, per quella larghissima parte della città che vive in condizioni ancora difficilissime.
E’ solo una sintesi delle tante cose che possiamo fare. Ve la propongo, nell’intervista pubblicata da La Sicilia domenica scorsa.
da La Sicilia del 3 luglio 2011
Tony Zermo
“Giuseppe Berretta, 40 anni, parlamentare del Pd, è figlio d’arte, nel senso che il padre Paolo per lunghi anni capeggiò la sinistra e fu vicesindaco della Giunta Bianco. Partiamo di brutto: «Il cuore di Catania batte a destra. Il Pd che speranze ha?». «Credo che questo elemento sia ormai tramontato – risponde -. Dal punto di vista politico Catania non ha più il cuore a destra. E’ una città che negli ultimi anni si è affidata a Berlusconi come gran parte del Paese e oggi sta sperimentando cosa significa avere un governo che guarda fondamentalmente agli interessi del Nord. Questa consapevolezza sta passando, è passata, e oggi obiettivamente c’è la necessità di costruire un’alternativa credibile nel governo del Paese e anche nel governo della città. I dati delle ultime amministrative e dei referendum sono significativi dello spostamento che si sta verificando. Secondo me, lo spazio politico è pienamente recuperato».
Quanto vi serve come strategia politica questo governo Lombardo che si appoggia al Pd?
«Se Lombardo, come afferma, crede che con il Pdl non si possa governare, a me come politico e come catanese risulta incomprensibile come l’Mpa continui a sostenere la sindacatura di Stancanelli, che tra l’altro sta dimostrando di non affrontare le emergenze della nostra città. E’ una contraddizione politica».
Quali sono le emergenze principali?
«Intanto c’è la totale latitanza dell’amministrazione rispetto alla crisi occupazionale che si sta moltiplicando, dalla Pfizer alla Conforama di Riposto, l’ex “Emmezeta”, che hanno avviato procedure di licenziamento per i lavoratori. C’è la Numonix, ex St, che ha dei problemi. Rispetto a queste sofferenze vorrei vedere un protagonismo della politica. Un territorio che ha sicuramente grandi potenzialità, che ha le competenze, che ha un capitale umano di straordinaria importanza. Rispetto a questa situazione c’è un silenzio assordante da parte del Comune e della Provincia. Una delle iniziative che il Pd aveva preso con Lombardo era il credito di imposta per gli investimenti. Questo meccanismo che avrebbe moltiplicato le opportunità è stato intenzionalmente bloccato dal governo nazionale. Però il governo regionale avrebbe la possibilità di accelerare sulle risorse comunitarie. E’ vero che queste risorse dell’Unione europea richiedono cofinanziamenti della Regione, la quale, non avendo i Fas, non può utilizzare questi fondi, tuttavia dovrebbe fare uno sforzo, una qualche forma di indebitamento perché è una priorità assoluta, l’ultima opportunità che la Sicilia ha per agganciare la crescita».
Torniamo alle priorità di Catania.
«Sul piano sociale ci vuole un ricambio generazionale anche appoggiandosi alla nostra Università, che è un serbatoio di giovani qualificati. Oltre a questo c’è bisogno di scelte radicali».
Quali?
«Catania per essere vivibile deve scommettere sul verde, sull’innovazione tecnologica, sulle nuove energie, wi-fi accessibile da tutte le parti. E mettersi al servizio di tre categorie: i giovani, i bambini e le persone che hanno meno, perché c’è una parte della città che vive meglio e invece una larghissima parte della città che vive peggio».
Andiamo al concreto. Come può ripartire Catania?
«C’è bisogno del Piano regolatore. Dobbiamo saper utilizzare le tante aree comunali e anche le aree private con il sistema della perequazione: cioè io ti consento di costruire sul tuo terreno a patto che tu mi fai il verde attrezzato e lo curi. Poi c’è da puntare su grandi progetti come il Pua alla Plaia nel rispetto delle regole. E’ previsto, oltre alla Fiera cittadina e al Palazzo dei congressi, anche l’Acquario che attirerebbe migliaia di turisti come a Genova. E infine, ma certamente non per ultimo, c’è da sanare la perenne piaga del San Berillo e di corso Martiri delle libertà. Dobbiamo rendere bella e attraente questa città con la qualità urbanistica. Ora che sono state abolite le commissioni edilizie si dovrebbero affidare i progetti ai professori della nostra Università. Lo strumento potrebbe essere il concorso di idee».
Tra due anni, se non prima, si andrà a votare per le nazionali, le regionali e le comunali. Voi come vi state preparando all’appuntamento?
«A Catania faremo le primarie e dico subito della mia disponibilità a propormi come sindaco della mia città. Mi è stato richiesto e sono pronto. Ma ciò che viene primo di tutto è il progetto città, perché Catania ha tutte le risorse per crescere, solo che dobbiamo uscire dall’inerzia e decidere cosa fare».

03/07/2011″

Tony Zermo

4 comments to Una pagina nuova

  • Agatino santagati

    Ho letto con interesse l’articolo e condivido tutti i punti, mi sono posto una domanda: “se domani diventassi SIndaco di Catania cosa farei per prima?” Secondo il mio modesto parere la prima cosa che dovrebbe fare il fututo Sindaco di Catania è quella di rimettere in “piedi” il Corpo della polizia Municipale, restituendo quello che attualmente manca Efficienza ed operatività, per fare questo bisognrerebbe abbassare l’età media degli operatori di polizia con dei nuovi concorsi.
    questa sarebbe la prima mossa per riportare la legalità nei posti (tanti) dove attualmente manca e combattere l’abusivismo e l’evasione! Speriamo Bene!

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  • Daniele Pluchino

    Aggiungo che tenere alta, altissima la tradizione e il valore del nostro polo universitario è presupposto IMPRESCINDIBILE perché si possa mantenere un certo standard culturale in città e dare un futuro di innovazione, lavoro e economia florida

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  • Daniele Pluchino

    Caro Giuseppe, l’elenco delle priorità mi emoziona. Non è un’esagerazione, sono le cose cui penso praticamente ogni settimana della mia vita da anni ormai. Quando penso a cosa mi fa incazzare di Catania penso a come dovremmo santificare il nostro mare, invece dai muretti di aci castello (che pure non è comune di catania) alla plaja gli scarichi non depurati non si contano e chissà quanti altri motivi la plaja fa per lo più schifo. Invece potrebbe essere un lungo litorale adorato da mezza europa.
    Quanto al verde pubblico, Catania è una città che per dimensione ridotta della città e delle singole strade dovrebbe essere per lo più pedonale e ricca di verde. In qualche anno si possono fare grandi progressi.
    Lavoriamoci a questa città, può essere bellissima. E’ il nostro sangue.

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  • Rosaria Palermo

    “WE CANNOT CHANGE THE PAST, BUT YOU CAN CHANGE THE FUTURE” (Pat Patfoort).

    Ci sto! Spero sia il motto delle prossime elezioni comunali. Ben poco possiamo fare per cambiare il passato, sul futuro, invece, possiamo ancora intervenire con forza e tanto impegno per il bene di questa città. Buon impegno a lei e a tutti noi catanesi. Rosaria Palermo.

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