UNIVERSITAGLI

Università, i tagli del governo e il diritto (negato) allo studio

Tagli, tagli e ancora tagli. Le Università di tutta Italia sono in ginocchio per colpa delle politiche di risparmio di questo Governo e delle sciagurate riforme del ministro Gelmini. Tagli che si stanno abbattendo pesantemente sugli Atenei siciliani, su storiche e importanti realtà come quelle di Catania, Messina e Palermo. Se n’è discusso questa mattina al Rettorato dell’Università di Catania, durante un incontro convocato dal rettore Antonino Recca per chiarire quali saranno le conseguenze dei tagli del Governo di centrodestra. Conseguenze pesanti su tutto il sistema universitario: sul diritto allo studio per gli studenti meritevoli ma che contano unicamente sulle borse di studio per riuscire a laurearsi, sulla ricerca, sull’edilizia universitaria. Conseguenze che verranno pagate dai giovani italiani e siciliani e dall’intero Paese. A loro, ai nostri giovani siciliani e al rettore, voglio esprimere la mia solidarietà e il massimo sostegno. A loro garantisco che presenterò al più presto un’interrogazione parlamentare sui tagli imposti dal Governo.

I dati illustrati oggi dal rettore dell’Ateneo catanese, Antonino Recca, indicano chiaramente che questo Governo stia facendo di tutto per impedire il buon funzionamento di Atenei eccellenti, come quelli siciliani, e per negare il diritto allo studio soprattutto agli studenti più bisognosi e meritevoli, molti dei quali perderanno le borse di studio necessarie per continuare l’università.

Numeri che fanno paura. Dal 2009 al 2011 il fondo di finanziamento ordinario delle Università pubbliche subirà una riduzione del 18,17 per cento, passando da 7 miliardi e 491 milioni di euro a 6 miliardi 130 milioni. In due anni i nostri Atenei subiranno un taglio di un miliardo 361 milioni di euro sui fondi da destinare al funzionamento delle strutture, ai servizi per gli studenti, ai giovani ricercatori, all’edilizia universitaria e al diritto allo studio. Qui i tagli diventano insostenibili e, ha sottolineato Recca, produrranno una riduzione nei prossimi anni di circa 45 mila borse di studio, con la conseguenza che la formazione universitaria diventerà sempre più un privilegio per i più abbienti: in cinque anni a Catania – ha detto ancora il rettore – i laureati provenienti da famiglie con genitori non laureati si sono ridotti dal 22 al 14 per cento.

In Sicilia tra il 2008 e il 2009 il Governo centrale ha tagliato i finanziamenti per ben 17 milioni di euro, tanto che gli Atenei non sanno come riusciranno a sostenere, tra le altre cose, le spese per il personale.

E’ per questo che anche la Regione Sicilia deve fare la propria parte: segua l’esempio della Puglia e stanzi immediatamente per gli Atenei siciliani le somme sottratte dal Governo centrale. L’autonomia e l’interesse per il Sud vanno dimostrati con i fatti e la Finanziaria regionale è la prima buona occasione per dimostrare concretamente di avere a cuore il futuro dei giovani siciliani.

13 comments to UNIVERSITAGLI

  • Nunzio

    Appunto, il problema è che non si vede la minima luce al fondo del tunnell. Che scoramento che viene.

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  • Marco Tesei

    Stai tranquillo, visti i risultati dei ballottaggi di oggi il momento non mi pare proprio dietro l’angolo.

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  • Max

    Appena il Pd arriverà al governo saranno così tanti gli sfasci cui dovrà sopperire che non basteranno 2 legislature di fila. Che cumulo di macerie che stanno accatastando sul futuro del Paese.

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  • Luigi Cambìa

    Ma è chiarissimo che l’idea che hanno è questa. La scuola solo per i figli dei ricchi, riportando indietro la storia di un secolo.

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  • Anna

    Io credo che davvero vi sia qualcosa di scientifico nei progetti del governo di centrodestra su scuola e università, la volontà di disintegrare un sistema e far sì che si possano porre le basi per un’accesso all’istruzione basato esclusivamente sul censo. Che orrore.

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  • Arturo

    Sfotti pure? Almeno un po’ di pietà per chi, come me, davvero è allo stremo della resistenza. Soprattutto con se stesso.

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  • Innovazione?!? Che cosa mi ricorda?!? Ho letto da qualche parte ‘sta parole nei ultimi giorni … Hihihihihi …

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  • andrea miccichè

    Proprio oggi l’assessore Centorrino ha firmato un provvedimento che stanzia 130 milioni per 3/5 mila stage retribuiti (800 euro al mese) finanziati dalla Regione della durata di 10 mesi. C’è da chiedersi quanto sia produttivo un impiego simile del denaro pubblico e quanto possa rispondere alla fame di lavoro dell’isola. Uno stage retribuito senza ulteriori impegni per il datore di lavoro si concluderà presumibilmente in uno spreco di denaro. Nel frattempo i nostri Atenei annunciano disastri futuri anticipando la decisione di aumentare tasse e di tagliare il tagliabile. Inutile aggiungere che saranno presumibilmente le categorie più deboli -giovani ricercatori e tecnici amministrativi precari oltre che gli studenti- a subire il peso di queste trasformazioni. Si potrebbe dire molto altro sull’idea di università di questo Governo, ma altrettanto si potrebbe dire di un governo regionale che vende fumo, parla di riforme e innovazione senza mai far seguire fatti alle parole. Anzi.

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  • Maria Longo

    L’obiettivo di questa gente è cancellare il diritto allo studio. E lo stanno raggiungendo.

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  • Arturo

    Certo che davvero stanno pesantemente ipotecando il futuro del paese. Ci vorranno anni ed anni di buon governo per recuperare simili danni.

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  • Luisa Vandei

    Chiamiamola Eduarda…

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  • The Reflex

    Più “mani di forbice” della Gelmini chi può mai esserci?!? Tremonti? Brunetta? Naaaaaaaaaa… Lei di certo.

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  • Anna Sr

    Bello universitagli! : )

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