Catania, come mandare in fumo un’opportunità

Catania, opportunità in fumoHo letto alcuni giorni fa sulle pagine siciliane di Repubblica un articolo che in poche righe dice veramente molto sulla gestione di Palazzo degli Elefanti. Una gestione che continua ad essere poco attenta, con un approccio sbadato. Ci sarebbe da ridere se i fatti non fossero serissimi e se le conseguenze di errori grossolani quanto gravi (sbagliare due progetti per il servizio civile) non si ripercuotessero sull’immagine di un intero Comune, di un’intera città. E, soprattutto, se ad andarci di mezzo non fossero quasi novanta giovani catanesi che hanno visto andare in fumo un’opportunità.

“Difetti formali”. Con questa motivazione la Regione ha bocciato per “inammissibilità” due progetti del Comune di Catania che avrebbero consentito ad 86 giovani catanesi di partecipare a dei progetti per il servizio civile. Due progetti giudicati inadeguati dalla Regione, relegati nella lista dei progetti esclusi a causa di difetti formali. A darne notizia è stato il quotidiano La Repubblica, che in un articolo di Rosa Maria Di Natale rivela come i due progetti avrebbero “assoldato” per dodici mesi un bel gruppo di giovani volontari. Loro avrebbero guadagnato 433 euro al mese acquisendo esperienza, l’amministrazione comunale avrebbe ottenuto un importante aiuto per iniziative di utilità sociale e per la cura del verde pubblico. Due settori in cui non mi sembra che questa amministrazione comunale si sia distinta, a giudicare dallo stato dei parchi cittadini solo per fare un esempio.

Un fatto sconcertante, l’ennesima opportunità sprecata da parte di un’amministrazione evidentemente poco attenta. Dirigenti, funzionari comunali, esperti, responsabili di posizioni organizzative ben retribuiti e premiati a fine anno con incentivi per la produttività … Possibile che nessuno si sia accorto di quegli errori? Ancora una volta il sindaco-senatore Stancanelli era troppo distratto dagli impegni romani per rendersi conto di quello che i suoi dipendenti non riuscivano a fare?

Al momento del suo insediamento il senatore-sindaco disse “farò di Catania una città normale”. Io di normalità ne vedo poca. Vedo una città amministrata con poche idee e nessun progetto, con lo spirito di chi si limita a liquidare i propri fornitori per i debiti passati ma senza risolvere seriamente i tanti guai di questa città allo sbando. E facendosi sfuggire una, cento, mille opportunità.

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