Che rottura!

E’ ufficiale e c’è voluta meno di un’ora, dopo mesi di crisi del centrodestra, per sancire la definitiva rottura del Pdl. Messo alla porta da Berlusconi perché considerato “un peso”, Gianfranco Fini ha già annunciato la creazione di un nuovo gruppo parlamentare. Un atteggiamento, quello del capo del Pdl, che non fa altro che confermare quello che sapevamo già: nel Popolo delle libertà, la libertà di esprimere opinioni differenti rispetto a quelle del capo supremo semplicemente non esiste. Soprattutto se chi dissente lo fa per affermare un necessario bisogno di legalità, in una maggioranza impantanata tra scandali e inchieste. Una crisi politica e istituzionale di cui l’Italia certamente non ha bisogno, in un momento così delicato per l’economia e la tenuta sociale del nostro Paese. Anziché continuare a fare la conta dei deputati “fedeli” e di quelli “infedeli”, Berlusconi venga in Aula, riferisca al Parlamento e al Paese intero i motivi dello scioglimento del Pdl e il futuro di questo Governo.
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Berlusconi venga con urgenza in Parlamento

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Dopo lo strappo con Fini e la scissione nel PDL il PD chiede la parlamentarizzazione della crisi di governo.
da www.partitodemocratico.it

E’ lo stesso segretario dei democratici, Pier Luigi Bersani a chiedere formalmente alla Camera ad avvio dei lavori dell’Aula che il presidente del Consiglio venga urgentemente in Parlamento, per ”restituire alle Camere il loro ruolo di casa del confronto democratico. In queste ore succedono fatti di assoluto rilievo politico e istituzionale che meritano di esser valutati subito, all’apertura dei lavori. Sono fatti evidenti e non possono essere aggirati o elusi. Il Capo del Governo certifica in modo solenne la frattura incomponibile nel maggior partito di maggioranza”.

“Si tratta – ha aggiunto il leader democratico – di un dissidio insanabile che il Paese ha visto via via motivarsi attorno a temi e grandi questioni sociali che sono quelli su cui l’opposizione dal primo momento ha indicato il limite di questo Governo. Il Presidente del Consiglio ha sfiduciato il Presidente della Camera arrogandosi un potere non suo. Il Presidente della Camera è di tutti anche di quelli che non l’hanno votato. Il Parlamento deve tornare ad esser la casa della discussione democratica e dunque il Presidente del Consiglio venga in Parlamento a spiegarci e consentire di discutere”.

Una richiesta decisa in un’assemblea con i due capigruppo democratici alla Camera e al Senato questa mattina.
E dello stesso parere anche il Presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini: Gianfranco Fini non può essere sfiduciato. Il premier Silvio Berlusconi “ha detto che il presidente della Camera se ne deve andare”, ha ricordato il presidente dei deputati del Pd, “immaginando che tra le sue proprietà rientri anche la presidenza della Camera. Voglio ricordare che noi non abbiamo votato il presidente, ma dal momento che viene eletto è il presidente di questa Camera e in base alla Costituzione non può essere nemmeno formalmente sfiduciato”.

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