La festa della Repubblica

Tempi duri per la Repubblica.

Un giorno è il potere esecutivo che attacca a testa bassa il potere giudiziario.

Il giorno dopo il  Presidente della Camera si vede costretto a lamentare la scarsa considerazione per il Parlamento, il cui potere legislativo viene mortificato dal continuo e ingiustificabile ricorso alla “fiducia” da parte del governo.

Tempi grigi e freddi come certe sere d’inverno, per la Repubblica.

E noi, da una parte notiamo come la Carta che ne sta a fondamento – la nostra Costituzione – viene presentata come una serie di impedimenti di ispirazione addirittura bolscevica, una sorta di freno a mano tirato che impedirebbe all’attuale Presidente del Consiglio di espletare serenamente il suo  amorevole mandato, e limitando fortemente il suo diritto-dovere di bene amministrare la Nazione.

Dall’altra parte (o è sempre la stessa?) assistiamo increduli alle dichiarazioni di “autorevoli” ministri della Repubblica che annunciano infastiditi di non avere alcuna intenzione di perdere il loro tempo con sciocchezze come le “inutili e retoriche” celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia.

E’ stato proprio mentre si parlava di sentimento nazionale e della Costituzione che in questi giorni mi hanno segnalato un lavoro fatto – vent’anni fa – in una scuola elementare abruzzese.

Ai bambini della 4ª e 5ª elementare negli anni 1989 – 1991 fu spiegata la Costituzione, articolo per articolo.
Alla fine furono invitati a riscriverla, riportando con le loro parole quello che avevano capito.

I princìpi fondamentali, i diritti e i doveri del cittadino, persino l’ordinamento della Repubblica descritti e spiegati con il lessico di un bambino. Il risultato, a volte divertente, suscita tenerezza ed insieme ammirazione per come degli scolari abbiano saputo tradurre nel loro linguaggio schietto e immediato il dettato costituzionale.

E ci spinge ad una riflessione sull’importanza di una scuola che abbia la consapevolezza di dover formare oggi i cittadini di domani e che, soprattutto per questo motivo, deve essere fornita di tutti i mezzi per farlo.

Su come fare, su dove trovare le risorse per fare rinascere la scuola dalle ceneri in cui è stata ridotta a forza di tagli, quei bambini che studiarono la Costituzione avevano anche trovato la risposta, disarmante nella sua semplicità. L’art. 53 recita “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”
Con insospettabile pragmatismo i bambini lo hanno tradotto così: “Tutti i cittadini devono per forza pagare le tasse, con il guadagno del loro lavoro. Lo Stato non accetta le persone troppo ricche e se esistono fa pagare loro più tasse.”

Riporto i primi 54 articoli “visti” da quei bambini di vent’anni fa:

IL TESTO DELLA “CARTA”

PARTE   Iª
PRINCIPI FONDAMENTALI

Articolo 1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
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L’ Italia è una Repubblica: significa che l’ Italia non è una nazione che ha il Re ma il Presidente.
Democratica  significa che il popolo sceglie i suoi rappresentanti. Fondata sul lavoro  significa che l’ Italia deve avere dei lavoratori e non persone disoccupate. Quindi significa che l ‘Italia ha un Presidente, sceglie i suoi rappresentanti e tutti devono lavorare.

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Articolo 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
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I cittadini italiani hanno diritti e doveri sia quando sono soli che quando sono con gli altri che rispettano la sua personalità; i doveri sono pretesi da lui perchè deve rispettare gli altri.
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Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rinnovare gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
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Tutti i cittadini hanno pari dignità, vuol dire che ogni cittadino italiano, non importa se bianco, nero, uomo o domma, può esprimere la propria opinione davanti alla Repubblica e alle leggi.
Tutti devono vivere con decoro e se qualcuno non ha soldi per studiare o per vivere, lo Stato gli da la borsa di studio fino all’ università o l’assistenza.

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Articolo 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
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L’ articolo 4 della Costituzione dice che ogni cittadino ha il diritto di avere un lavoro onesto, e se, per esempio, non lo riesce a trovare, lo Stato lo aiuta a trovarlo. Dopo che l’ ha trovato, il cittadino ha il dovere di svolgerlo bene , perchè se non lo fa bene, la catena delle leggi della Costituzione si rompe e così l’ Italia non fa progressi.
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Articolo 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.
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L’ Italia è una Repubblica tutta unita con un solo Presidente , un solo Ministro della Pubblica Istruzione, un solo Ministro della Sanità, e così via. Queste persone, però, non possono interessarsi di quello che avviene nelle migliaia di Comuni che si trovano in Italia ( oltre 8000).
Allora in ogni Comune si elegge un Sindaco e si nominano gli Assessori che fanno per il paese.

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Articolo 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
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La Repubblica protegge con leggi particolari i piccoli gruppi di persone italiane che parlano lingue diverse.
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Articolo 7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
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Lo Stato italiano e la Chiesa cattolica hanno le proprie leggi e la propria indipendenza. Sono legati tra di loro dai Patti Lateranensi.
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Articolo 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
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L’ Italia accetta tutte le religioni, ma le leggi di quelle religioni non devono essere in contrasto con le leggi della Repubblica italiana. Queste religioni  hanno dei rapporti e dei patti.
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Articolo 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
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La Repubblica fa in tutti i modi che la cultura, la ricerca scientifica e tecnica vadano sempre avanti. La Repubblica protegge il paesaggio, i monumenti, le statue e i quadri.
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Articolo 10
L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.
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Quando uno straniero viene in Italia siamo obbligati a rispettare alcune leggi internazioali che insieme con altri popoli abbiamo stabilito. Se uno straniero di buon cuore viene in Italia per rifugiarsi perchè è nei guai noi siamo obligati ad ospitarlo e se lo Stato a cui appartiene lo rivuole non glielo diamo indietro, ma se invece è uno straniero che ha commesso molte ingiustizie allo ra siamo obbligati a cacciarlo subito e a ridarlo allo Stato a cui appartiene.
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Articolo 11
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
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L’ Italia non accetta la guerra ma partecipa alle iniziative per la pace mandando dei soldi.
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Articolo 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
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(segue disegno della bandiera)
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DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI

Titolo I
Rapporti civili

Articolo 13
La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.
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Nessuno mi può perquisire o arrestare a meno che non abbia un mandato di perquisizione o di cattura. Se un carabiniere vede un uomo che ammazza una persona deve prenderlo subito per due giorni; intanto deve dare la notizia al giudice ed egli deve rimandare un mandato di cattura enrro le 48 ore perchè sennò il prigioniero esce. Chi sta dentro il carcere non deve essere trattato male.
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Articolo 14
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.
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Nessuno mi può perquisire la casa ; però se un medico sospetta che in quella casa c’è un malato che ha una malattia contagiosa ci sono delle leggi che possono far entrare il medico e perquisire la casa.
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Articolo 15
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
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Nessuno può aprire le tue lettere e ascoltare le telefonate e nemmeno tu puoi aprire le lettere e ascoltare fatti di altri. Ma i polizziotti possono , con un mandato del giudice, se hanno dei sospetti su di te.
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Articolo 16
Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.
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Ogni cittadino italiano è libero di girare per tutta l’ italia senza passaporto. Un cittadino delle volte è obbligato a non andare in un luogo se c’è una malattia o un pericolo. Un ragazzo per  andare fuori dalla nazione deve fare il passaporto se non ha fatto il militare.
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Articolo 17
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
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Ogni cittadino è libero di riunirsi con altri dove vuole, anche dentro le stanze, ma se si deve fare qualcosa fuori bisogna avvertire le autorità; come, ad esempio, se si deve svolgere una procesione il prete avverte il maresciallo perchè deve proteggere la gente, perchè qualche volta esce qualche matto che può menare alla gente. Invece se si deve fare una processione e il prete avverte il maresciallo , se c’è un pericolo il maresciallo lo rimanda a qualche altro giorno perchè se succede un guaio è lui che entrerà di corsa in prigione senza più uscire.
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Articolo 18
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
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I cittadini poossono associarsi ad un club senza dirlo al sindaco o alle autorità, però se il cittadino si associa ad un club segreto o con le armi , allora non lo può fare.
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Articolo 19
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
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Ogni cittadino può manifestare la propria religione siia da solo che in gruppo, purchè non sia scandaloso.
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Articolo 20
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità, giuridica e ogni forma di attività.
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Se io sono di una religione diversa dalla cattolica, le autorità non possono farmi leggi scomode diverse da quelle dei cristiani ( ad esempio:  un signore essendo maomettano deve pagare il doppio delle tasse che paghiamo noi) , questa cosa non si può fare così come non si può impedire a chi è di una religione diversa di andare al cinema, al mare ed altro.
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Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
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Tutti possono pubblicare i propri pensieri nei giornali, basta che non siano provocanti di delitti; perchè ci sono leggi speciali che possono far sequestrare tutto dai Carabinieri. E’ vietato anche poubblicare foto scandalose perchè se le autorità se ne accorgessero sequestrano tutto, però devono mandare un mandato di sequestro ad un giudice ed egli lo deve rimandare firmato entro le ventiquattro ore perchè senno i Carabinieri devono riportare il giornale nelle edicole e farle comprare alla gente.
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Articolo 22
Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
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Se un cittadino italiano è missino nessuno lo può cacciare dall’ Italia. Se il Presidente della Repubblica è socialista lui non può dire al cittadino che è missino, di diventare socialista. Se per esempio un uomo cittadino italiano è del partito comunista e un altro uomo è socialista questo non deve proibire al comunista di essere cittadino italiano , di cambiargli il nome.
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Articolo 23
Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.
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Nessuno mi può dire che invece di studiare durante le ore scolastiche devo occupare il posto del bidello perchè contrasta con la legge, oppure, perchè una persona come un Ministro ha fatto un piacere alla mia famiglia gli dobbiamo una certa somma di soldi.
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Articolo 24
Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.
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Se una persona viene accusata ha diritto di avere il proprio avvocato ma se non ha i soldi per pagarlo allora provvede il giudice a dargli un avvocato d’ ufficio e se poi l’ accusa era sbagliata ed è stato per lungo tempo in carcere il giudice è responsabile.
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Articolo 25
Nessuno può essere distolto dal giudizio naturale precostituito per legge.
Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.
Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge.
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Nessuno può scegliersi un giudice per la sua causa ma si deve accontentare del giudice disponibile. Se io faccio un reato il giorno prima che si forma un ‘altra legge devo essere condannato per la legge del giorno prima. Nessuno può metterti in prigione se ha solo dei dubbi su di te ma deve avere delle prove ben sicure.
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Articolo 26
L’estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali. Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici.
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In tutti gli Stati del mondo ci sono le leggi, però in tutte le nazioni d’ Europa ci sono le leggi uguali che hanno lo stesso significato, questa è la convenzione, è una legge convenzionale e che se uno scappa dall’ Italia per motivi politici e va in un ‘ altra nazione dell’ Europa , se dopo l’ Italia lo rivuole, la nazione  dell’ Europa non lo può ridare, questa è una delle leggi uguali in tutta l’ Europa; in altre nazioni però se ha commesso un reato si ridà indietro.
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Articolo 27
La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.
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Ognuno è responsabile di se stesso per il reato che ha commesso anche quel reato gliel’ ha detto di farlo un ‘ altra persona. Però, quando queste persone sono in carcere non devono essere trattati male dai secondini. In quanto la persona condannata deve essere rieducata. Non è ammessa la pena di morte per i civili, è ammessa per i militari in guerra.
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Articolo 28
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
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Se per esempio un ferroviere guida male il treno e si schianta il treno e muoiono quattro persone il ferroviere deve scontare gli anni di prigione per omicidio colposo, deve pagare i danni fatti altreno e quello che ha fatto va scritto sui suoi documenti o fedina penale e viene subito licenziato. Inoltre lo Stato deve pagare una certa somma di soldi alla famiglia dei morti.
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Titolo II
Rapporti etico-sociali

Articolo 29
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.
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Quando due persone si sposano  e fanno una famiglia, tra i coniugi c’è l’ eguaglianza nell’ ambiente familiare e nella vita.
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Articolo 30
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.
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I genitori devono e possono istruire ed educare i loro figli anche anche se nati fuori del matrimoniio cioè che il padre è lo stesso ma la madre no perchè sono due. Se i genitori non istruiscono bene i loro figli e li trwattano male allora la legge li può togliere da quella famiglia e metterli in istituti o può anche affidarli ad un ‘altra famiglia. La legge provvede anche a vedere se quei figli nati fuori dal matrimonio sono veramente del padre facendo loro delle analisi, però il negativo è certo, ma si può dire in casi contrari , che può essere non che è. I genitori devono trattare il figlio nato fuori del matrimonio come un figlio legittimo.
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Articolo 31
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.
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La Repubblica aiuta tutte le famiglie, sia con misure economiche che con il lavoro, ma un po’ di più aiuta quelle famiglie che sono numerose e più bisognose che vengono aiutate in tutti i modi. Aiuta anche i bambini che le mamme hanno un lavoro, costruendo asili-nidi, o scuole materne per i più grandi. Ci sono dei collegi per quei ragazzi che hanno i genitori separati o che sono stati abbandonati e gli da la possibilità di studiare.
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Articolo 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
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La Repubblica protegge la salute del cittadino italiano e offre a tutti gratuitamente le visite mediche. Nessuno può essere costretto a fare delle cure mediche solo se si tratta di malattie contagiose e rischiose, allora la Repubblica può emanare una legge per motivi di salute della popolazione italiana.
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Articolo 33
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
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La Repubblica dice che nelle scuole sipossono imparare arti e scienza; le insegnanti sono libere di insegnare qualsiasi cosa importante che non insegna cose scandalose. Ogni cittadino è libero di aprire un istituto per conto suo, bello con tante attrezzature, l’ importante è che quando il bambino ha finito quella scuola, faccia un esame e che il maestro insegni bene. L’ insegnamento deve essere uguale a quella scuola statale.
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Articolo 34
La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
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La scuola è aperta a tutti; tutti i bambini, poveri e ricchi devono andare a scuola e devono fare per forza gli otto anni, cioè la scuola elementare e la scuola media, però se ad un ragazzo piace studiare ed è bravo a scuola ed è ricco può continuare la scuola senza che lo Stato lo aiuti; mentre se un ragazzo è bravo a scuola e vuole continuare ma non può perchè è povero, allora lo Stato gli da la possibilità di continuare a studiare, dandogli una borsa di studio.
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Titolo III
Rapporti economici

Articolo 35
La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.
Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero.
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Lo  Stato aiuta i lavoratori dando loro dei lavori e delle scuole professionali dove si impara il proprio mestiere .
La Repubblica permette di andare a lavorare all’ estero a chiunque, e quelli dell’ estero hanno il dovere di proteggere gli italiani che lavorano in altre nazioni.

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Articolo 36
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
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Il lavoratore deve avere la paga proporzionata al lavoro che fa. Però chi fa un lavoro leggero ed ha una famiglia non può prendere un pagamento scarso ma adeguato.
Le ore dellavoro sono stabilite dalla legge ; ogni lavoratore deve avere un giorno di riposo ogni settimana e un periodo di ferie durante l’ anno.

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Articolo 37
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.
Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.
La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.
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Le donne lavoratrici hanno gli stessi diritti dell’ uomo lavoratore. Se una donna lavoratrice è in stato interessante può ritirarsi dal lavoro due mesi prima che nasce il bambino e tre mesi dopo che è nato , per stare con lui ; inoltre ha in un anno delle ore di permesso per allattare il bambino.
La Repubblica protegge il lavoro dei minori dai 14 anni ai 18, cioè non fa fare al ragazzo che ha appena finito la scuola pesanti,pericolosi e rischiosi. Inoltre dice che al piccolo lavoratore gli si deve dare la stessa somma di denaro che ha un adulto che fa lo stesso suo lavoro.

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Articolo 38
Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità, e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale.
Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L’assistenza privata è libera.
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Ogni persona che non può lavorare e non ha più denaro per vivere ha il diritto di avere i soldi dallo Stato . Quei lavoratori che sono stati colpiti da infortunio oppure da malattia e non hanno modo di lavorare per motivi validi sono assicurati e prendono una pensione. Peer questo tipo di assistenza ci sono degli istituti che si occupano proprio di loro (I.N.P.S.) .
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Articolo 39
L’organizzazione sindacale è libera.
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
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Le categorie di lavoratori hanno il diritto di eleggere i loro rappresentanti che tutti insieme formano i sindacalisti. Questi tutti insieme vanno dal Ministro per scrivere il contratto. Nessuno può dire che quello che si è deciso nel contratto a lui non va bene; anche se non esistono i “cobas” cioè comitati di base che provocano tutti gli scioperi, e ogni cosa che gli dici di avere deciso con il Ministro a loro non va bene.
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Articolo 40
Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano
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Nessuno può organizzare uno sciopero solo perchè glielo dice la sua testa, ma deve essere organizzato dai sindacalisti; anche se i Cobas non se ne interesasano e fanno fare degli scioperi. L’ art. 40 fin dai tempi che è stata scritta la costituzione non è stato ancora completato, infatti non ci sono le leggi che regolano lo sciopero. Se uno fa sciopero lungamente solo perchè glielo dice la sua testa, il suo padrone lo potrebbe anche licenziare.
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Articolo 41
L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
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Ogni cittadino può essere dipendente dello Stato cioè pagato dallo Stato, se non vuole essere dipendente dello Stato ma vule aprirsi un negozio con le proprie soddisfazioni di attività, può anche farlo. Basta che non apra un alimentare con cibo poco sicuro e poco controllato o altre attività pericolose per l’ altra gente.
La legge stabilisce i documenti e dice come bisogna svolgere il negozio. Queste persone hanno quindi dei negozi privati cioè che non dipendono dallo Stato e non sono pagati dallo Stato.

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Articolo 42
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriate per motivi d’interesse generale. La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.
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Una cosa è sempre di qualcuno o dello Stato  o di un tizio. Se un tizio ha un pezzo di terra con cavoli, pomodori e altri cibi, e allo Stato gli serve, lo Stato se la può prendere e poi gliela paga. Se una persona muore e lascia l’ eredità non può lasciarla ad un solo figlio ma la deve dare a tuti i suoi figli e anche al marito se non è morto, e dare gran pate dell’ eredità anche allo Stato.
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Articolo 43
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
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Se lo Stato si accorge che c’è un ‘attività che si potrebbe ingrandire la prende ed assume degli operai che poi la fanno diventare una industria, e si produce tabacco o si fa nascere l’ elettricità. L’ Enel , cioè l’ ente nazionale energia elettrica, è una di quelle industrie che è stata presa dallo Stato per ingrandirla perchè prima era la S.M.E cioè Società Meridionale Elettricità, guidata da un gruppo di proprietari. Questo tipo di organizzazione si chiama nazionalizzazione.
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Articolo 44
Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà.
La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.
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Se una persona ha un terreno molto esteso e vuole prendere un piccolo pezzo di terra che però è di un altro proprietario per costruirci cose utili solo a lui, lo Stato può interferire aiutando il proprietario del piccolo terreno facendogli pagare di meno le tasse e mandando i soldi per comperare concimi ed altre cose utili al contadino e alle altre persone perchè le verdure sono molto utili alla nostra crescita. Inoltre aiuta anche quelle persone che stanno in montagna e in campagna, e se per esempio si trovano male ma hanno e producono cose utili a loro e a noi, lo Stato li fa rimanere dando loro un po’ di soldi in più.
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Articolo 45
La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.
La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato.
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In Italia ci sono delle cooperative di ragazzi che hanno vari lavori ; a Torre de Passeri, ad esempio c’è un gruppo di giovani che vanno ad aiutare i vecchietti , gli puliscono la loro casa, fanno loro compagnia, li curano e tante altre cose; però, quando un componente di questa cooperativa ci va non si deve prendere i soldi dal vecchietto ma è lo Stato che lo paga. La legge aiuta gli artigiani cioè persone che fanno una cosa e poi la rivendono.
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Articolo 46
Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.
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Se un operaio di una qualsiasi industria o fabbrica in cui lavora vuole diventare il proprietario di una azione lo può fare.
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Articolo 47
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.
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Se una persona ha risparmiato qualcosa, se quei soldi li porta in banca , la banca li può prestare ad altra persona che ne ha bisogno, però questa persona li deve riportare in banca con qualcosa in più, così questi soldi la banca li può ridare in caso di necessità a quello che li ha portati. Nel caso che non si riportano i soldi esiste una garanzia che fa sì che la persona ripaghi con qualcosa  la somma di soldi ricevuta.
Se una persona invece di portarli in banca li da allo Stato , questa è una cosa più utile ancora perchè lo Stato con quei soldi ci fa cose utili. Se, però, tu oggi hai prestato i soldi, domani non li puoi riprendere ma lo puoi fare fra qualche anno o più. Inoltre lo Stato a chi ha risparmiato glieli ridà con un buon interesse ed aiuta chi vuol comprare la prima casa, un pezzetto di tereno o azioni di grandi imprese.

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Titolo IV
Rapporti politici

Articolo 48
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
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Possono votare  tuti i cittadini sia uomini che donne che sono magiorenni. Ora l’ età maggiore è di 18 anni. Io non pposso votare al posto di un’ altra persona ma per mestesso, il voto è uguale cioè che se ad esempio Agnelli vota per uno e un ‘altra persona vota per l’ altra allora il voto di Agnelli non è più importante di quell’ altro ; si può votare per chi si vuoe  e non per quello che ti suggerisce un ‘ altra persona; il voto è segreto cioè che se non vuoi dirlo non lo dici mentre se lo vuoi dire lo dici ma non si è costretti a dirlo. Se unapersona è un’ assassina ed è già stata condannata definitivamente o è una persona che è cieca o che non riesce a scrivere allora non possono votare. Però a quelle persone malate c’è una possibilità di votare accompagnati da una persona che l’ aiuta a scelta da un invlido, può anche entrare in cabina ma deve confermare che non costringe quwella persona a votare chi dice lei.

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Articolo 49
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
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Tutti i cittadini possono liberamente entrare in un partito che poi sceglie i loro rappresentanti per guidare la nazione.
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Articolo 50
Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.
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Ogni cittadino può chiedere una cosa ai deputati e ai senatori per necessità e quelli hanno l’obbligo di parlarne e di rispondere.
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Articolo 51
Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge.
La legge può, per l’ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica.
Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.
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Ogni cittadino maschio o femmina, può lavorare in uffici pubblici: scuole, poste e altro e può diventare Presidente della Repubblica, rappresentante di qualcosa, ma questa persona non deve avere macchiata la fedina penale cioè non deve essere un assassino.La legge dice inoltre, che le persone che non sono italiane, che non appartengono alla Repubblica italiana, possono lavorare in questi uffici. Chi ha più di un impegno ad esempio èun maestro, ma si è messo nella lista comunale, provinciale e regionale e l’ hanno eletto sindaco, allora lo Stato permette al cittadino di lasciare per un determinato periodo il lavoro di maestro.
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Articolo 52
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici.
L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.
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Ogni cittadino ha il dovere di difendere la Patria. Deve per forza prestare il servizio militare secondo le leggi che dice lo Stato. Se ad esempio un ragazzo lavora e lo chiamano a prestare il servizio militare, l’ azienda presso la quale lavora non lo paga per quell’ anno ma gli mantiene il posto di lavoro. Quei ragazzi che vanno a prestare il servizio militare possono votare. L’organizzazione delle forze armate rispetta la Costituzione.
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Articolo 53
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
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Tutti i cittadini devono per forza pagare le tasse, con il guadagno del loro lavoro. Lo Stato non accetta le persone troppo ricche e se esistono fa pagare loro più tasse.
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Articolo 54
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
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Tutti i cittadini devono per forza essere fedeli alla Repubblica cioè non devono esere monarchici e devono rispettare le leggi della Costituzione. I cittadini che lavorano per lo Stato prima di cominciare a svolgere il lavoro devono fare il giuramento quando glielo dice la legge.
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da www.interventi.com; il testo che comprende tutti gli articoli della costituzione rivisti dai bambini è visibile a questo indirizzo: http://www.interventi.com/15.htm