“In queste settimane abbiamo svolto 62 congressi di circolo in tutta la provincia catanese e abbiamo visto un partito vitale che ha voglia di partecipare e che ha voglia di tornare protagonista nelle nostre comunità.
Adesso dobbiamo organizzare un partito in grado di creare un’alternativa seria e concreta ai disagi derivanti dalla crisi economica e all’incapacità del centrodestra di dare risposte”.
Lo ha detto Luca Spataro, rieletto segretario del Partito Democratico etneo per i prossimi quattro anni con quasi l’80% dei voti da parte di circa 3400 dei 6500 iscritti ai Democratici.
Intanto, il congresso provinciale del Pd di Catania in programma domani e dopodomani nel Grand Hotel Baia Verde di Aci Castello è stato rinviato al 14 e 15 maggio perché i parlamentari regionali che avrebbero dovuto parteciparvi sono attualmente impegnati nella sessione di bilancio in corso all’Ars.
Sempre Spataro, durante la conferenza stampa svoltasi nei locali della federazione provinciale, ha ringraziato l’altro candidato alla segreteria, il consigliere provinciale Antonio Rizzo attestatosi con il 20,2% delle preferenze “con il quale ci siamo ben confrontati. Con lui ragioneremo insieme su come si potrà dare uno scatto al Pd e gli chiederò personalmente di darmi una mano perché ritengo Rizzo una risorsa importante di questo partito”.
“Subito dopo il nostro congresso”, ha osservato, “avremo l’assemblea cittadina che eleggerà il nuovo coordinatore. Le nostre priorità sono di radicare il partito nel territorio, colmando il ritardo di questi ultimi anni e di avviare un confronto con tutte le parti sociali sia per discutere delle difficoltà nello sviluppo della provincia e per costruire, come Pd, delle proposte per contrastare il disagio.
‘Metteremo in campo anche alcuni circoli del Pd e la prima operazione sarà quella di far nascere il circolo del partito a Librino”.
Parlando infine dell’amministrazione comunale del sindaco Stancanelli, Spataro ha affermato: “sarei disonesto a dire che non c’è una discontinuità rispetto al passato ma lo sarei altrettanto se non dicessi che non c’è una strategia. Catania è una città senza progetto con un governo locale che naviga a vista e che ha difficoltà nella sua ampia maggioranza. Il capoluogo etneo perde ogni giorno opportunità di sviluppo”.