6. Perché razionalizza il riparto di competenze legislative tra lo Stato e le Regioni
L’attuale assetto costituzionale dettato dall’articolo 117 in questo ambito, ha dato luogo a numerosi problemi applicativi ed a un immenso contenzioso tra Stato e Regioni, che ha impegnato ed impegna la Corte Costituzionale. Basti pensare che nel 2015 oltre il 40 per cento dei giudizi della Corte Costituzionale ha riguardato conflitti di questo genere.
Per superare questa incertezza la riforma elimina la potestà concorrente e ridisegna le competenze dello Stato e delle Regioni.
Per chiudere il sistema viene infine, introdotta la clausola di supremazia, in base alla quale lo Stato può intervenire anche in materie ad esso non riservate, qualora lo richieda la tutela dell’unità giuridica ed economica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale.
In conclusione, la razionalizzazione delle competenze tra Stato e Regioni rappresenta una delle principali novità della riforma costituzionale, novità che consentirebbe di superare una situazione di incertezza che danneggia l’intera comunità nazionale.
5. Perché impedisce l’abuso dei decreti legge
L’articolo 77 della Costituzione prevede che il Governo possa adottare atti aventi valore di legge, in casi straordinari di necessità ed urgenza. L’uso di questa opportunità si è trasformato purtroppo in abuso, dichiarato illegittimo persino dalla Corte Costituzionale nel 1996.
Questa prassi combinata con un uso eccessivo della questione di fiducia (istituto tipico della democrazia parlamentare, attraverso il quale il Governo può condizionare la sua permanenza in carica all’esito di un voto) si è risolta in una compressione delle prerogative del potere legislativo, a favore del potere esecutivo.
Con la riforma che andremo a votare si costituzionalizzano i limiti alla decretazione d’urgenza, attribuendo al Governo, come strumento alternativo, una corsia preferenziale per i disegni di legge essenziali per l’attuazione del proprio programma, con voto a scadenza predeterminata, entro settanta giorni.
In definitiva, si realizza un equilibrio tra prerogative parlamentari ed esigenza del Governo ad avere uno strumento in grado di indicare alla Camera i provvedimenti legislativi ritenuti prioritari.
Per sapere e per capire. In questo dossier, curato dai centri studi di Camera e Senato, trovate una sintesi del contenuto delle disposizioni recate dal disegno di legge di bilancio 2017.
Raggruppate sulla base di materie e politiche omogenee, nell’indice le trovate in ordine alfabetico. L’obiettivo è quello di dare conto in modo organico delle più significative misure che intervengono nei singoli settori.
Nel testo sono evidenziate su sfondo grigio le modifiche apportate in corso di esame presso la Vª Commissione Bilancio.
Buona lettura.
Legge di Bilancio 2017 – Quadro di sintesi.
4. Perché la Camera e il Senato non saranno più dei doppioni e si semplifica il procedimento legislativo
Siamo l’unica democrazia parlamentare al mondo che ha due Camere elette allo stesso modo che fanno le stesse cose.
Con la riforma della Costituzione, la Camera dei Deputati sarà la sede fondamentale del potere legislativo e avrà il compito di dare e revocare la fiducia al Governo. Il Senato diverrà la camera delle Regioni e dei Comuni e avrà inoltre il compito di collegamento tra Stato, autonomie e Unione Europea.
Per quanto riguarda il procedimento legislativo, poi, contrariamente a quanto affermano i sostenitori del no, la riforma introduce due diversi procedimenti legislativi, quello bicamerale e quello monocamerale. Il procedimento bicamerale (che attualmente si applica a tutte le leggi) è riservato alle cosiddette Leggi di sistema che vengono approvate di rado. Il secondo procedimento si applica in tutti gli altri casi. La Camera esamina dunque il disegno di legge che, una volta approvato viene trasmesso al Senato, il quale ha trenta giorni per esaminarlo. Se completato l’esame il Senato ritiene di proporre delle modifiche, la Camera dovrà esaminare le eventuali proposte, non essendo obbligata a conformarsi.
|
|