Cara di Mineo: bisogna cambiare passo

cara_mineo1La Prefettura di Catania segua immediatamente le indicazioni del Ministero dell’Interno per rivedere il sistema attuale di gestione del Centro Accoglienza per richiedenti asilo di Mineo: indicazioni che risalgono a quasi un mese e mezzo fa ma che sono state totalmente ignorate dal Prefetto Maria Guia Federico.

Mi trovo a  chiedere un’accelerazione sulla vicenda CARA Mineo, dopo che in diverse occasioni con iniziative politiche e atti parlamentari indirizzati al Governo ho chiesto lo scioglimento del Consorzio che gestisce il CARA.

Nonostante le inchieste delle Procure di Roma, Catania e Caltagirone, nonostante gli allarmi lanciati dagli stessi magistrati, nonostante le indicazioni del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone e, da ultime, quelle del Ministero dell’Interno dello scorso 6 agosto, la Prefettura etnea sembra disinteressata a prendere decisioni chiare e in tempi brevi.

Eppure, le indicazioni ministeriali erano chiare e cioè porre fine alla gestione affidata al Consorzio e alle imprese che hanno vinto l’appalto finito sotto i riflettori. Invece tutto resta fermo com’è, le stesse persone continuano a ricoprire gli stessi incarichi: mi auguro che il Prefetto Federico cambi passo.

LA BUFALA DEL “GENDER”

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SI è diffuso in queste settimane un allarme circa la volontà di introdurre nelle scuole l’insegnamento della “teoria gender”, una creatura mitologica, a metà tra un virus e un abominio, che tuttavia non esiste.

Si tratta di un tentativo volto a spaventare i genitori circa l’educazione dei propri figli: i volantini, le email, i messaggi che circolano riportano la bufala secondo la quale il Governo avrebbe recepito le linee guida dell’OMS per l’educazione sessuale nelle scuole.

COSA DICE L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)
Ecco cosa ha scritto l’OMS. Se non avete tempo di leggere un documento di sessantotto pagine, è sufficiente scorrere la prefazione nella quale l’OMS spiega la necessità fare educazione sessuale non solo al negativo, ovvero parlando dei rischi connessi alla sessualità (malattie sessualmente trasmesse e gravidanze indesiderate), ma anche fornendo una visione “olistica” più positiva, ovvero un approccio che metta in luce come la sessualità sia un’area determinante dello sviluppo della persona, considerandone i vari stadi di sviluppo (di cui all’elenco riportato in modo fuorviante nei volantini fatti circolare in queste ore).
Il punto da chiarire è che gli standard definiti dall’OMS, condivisibili o meno, non hanno nulla a che vedere con le nostre linee guida per la scuola. Parlamento, non richiama in nessun modo il documento dell’OMS.

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Dopo di noi: una proposta di legge

dopodinoiSi è concluso alla Camera in XI commissione, dopo un anno di lavoro, l’iter di una proposta di legge importante che arriverà in aula dopo il parere delle commissioni. Si tratta del disegno di legge “Dopo di noi” che ha l’obiettivo di consentire un futuro ai figli disabili dopo la scomparsa di genitori/familiari senza il ricovero in strutture assistenziali.
Pensando che sia utile per tutti avere un approfondimento sull’argomento, pubblico qui di seguito una breve scheda sulla proposta.

“Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare” (cd. Dopo di noi).

  • L’importanza di una legge sul “Dopo di noi”

Nel lessico della disabilità con l’espressione “dopo di noi” ci si riferisce al periodo di vita delle persone con disabilità successivo alla scomparsa dei genitori/familiari e richiama il desiderio dei genitori di assicurare al proprio figlio tutta l’assistenza di cui necessita dopo la loro morte, evitando possibilmente il ricorso al ricovero in strutture residenziali.

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INPS – Osservatorio sul precariato: pubblicati i dati di giugno 2015

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L’INPS ha reso disponibile il report sui nuovi dati dell’”Osservatorio sul precariato”.

Nel primo semestre del 2015 aumenta, rispetto al corrispondente periodo del 2014, il numero di nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato (+252.177), rimangono sostanzialmente stabili i contratti a termine mentre si riducono le assunzioni in apprendistato (-11.500).

Nel primo semestre del 2015 la variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 2.815.242 e 2.177.002, è di 638.240; nello stesso periodo dell’anno precedente è invece stata di 393.658.

Nei primi sei mesi del 2015 le nuove assunzioni a tempo indeterminato nel settore privato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 952.359, il 36,0% in più rispetto all’analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, sono state 331.917 (l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è del 30,6%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati è passata dal 33,6% dei primi sei mesi del 2014 al 40,8% dei primi sei mesi del 2015.