Approvato dal Parlamento il “Destinazione Italia”: Il piano del Governo per attrarre investimenti è legge

 

   SINTESI DEI CONTENUTI

 

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ENERGIA

    • Bollette. Uno dei fattori che rende poco competitivo il nostro Paese è il costo dell’energia. Il decreto “destinazione Italia” mira ad un primo contenimento dei costi sulla bolletta elettrica a favore dei cittadini e delle imprese. Tale risparmio, che può essere stimato nell’ordine di circa 750-800 milioni di euro, deriva dalle rimodulazioni di alcuni incentivi alle fonti rinnovabili e da una rimodulazione temporale degli incentivi stessi.
    • Trasparenza. Novità anche su questo fronte. Distribuzione capillare dei contatori elettronici per assicurare corrispondenza tra consumi fatturati ed effettivi, ma anche obbligo per i fornitori di energia di rendere più chiare e intellegibili le componenti di base di costo delle bollette. Sanzioni per chi non si adegua.
    • APE. Per chi vende o si affitta un immobile senza aver allegato l’APE (Attestato di Prestazione Energetica) non si prevede più la nullità dell’atto ma una sanzione amministrativa che non esenta comunque dall’obbligo di presentare copia dell’attestato entro 45 giorni. Procedure semplificate quindi anche per la cessione gratuita di un immobile, per l’affitto a uso turistico e locazioni di porzioni.
    • Gas. Revisione dei criteri di valutazione del valore di rimborso che il distributore subentrante deve versare al gestore uscente per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas. Revisione delle capacità di stoccaggio gas programmate ma non ancora realizzate. Maggiore concorrenza nella distribuzione del gas naturale. Chi immette nella rete del gas italiana più del 10% del totale, deve collocare sul mercato almeno il 5% della sua quota. Vengono infine concessa la possibilità di prorogare di 4 mesi le gare di affidamento del servizio di distribuzione del gas.

IMPRESE

  • Microimprenditorialità giovanile e femminile. 300 milioni di euro da erogare come mutui agevolati per investimenti singoli non superiori a € 1.500.000, a tasso zero, per una durata massima di otto anni e per un importo superiore al 75% del totale. Gli incentivi sono estesi ai settori del commercio e turismo. Le aziende dovranno essere composte per almeno la metà da soggetti in età compresa tra 18 e 35 anni e costituite da non più di 12 mesi. Dopo il passaggio parlamentare altri 20 milioni di euro per la sola imprenditoria femminile.

  • Ricerca & sviluppo. 600 milioni in tre anni come credito di imposta per le imprese che investono in ricerca & sviluppo. Si applica al 50% delle spese incrementali per R&S pari ad un minimo di 50.000 euro per anno fiscale, e fino a un massimo di 2,5 milioni di euro per beneficiario. Le risorse saranno focalizzate sulla media e piccola impresa, potranno usufruirne solo le aziende con fatturato inferiore a 500 milioni di euro, che parteciperanno in forma singola, consortile o di rete di impresa.
  • Internazionalizzazione. Nel nostro Paese molte PMI non hanno le dimensioni sufficienti per andare all’estero. Il decreto stanzia 22.594.000 di euro in più per il 2014 al Fondo per la promozione degli scambi e l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Una speciale cura è stata riservata alle imprese agricole caratterizzate da un’estrema atomizzazione, ora potranno accedere ai progetti di internazionalizzazione anche attraverso i Consorzi. Altre misure volte a potenziare la circolazione delle merci riguardano gli orari degli uffici doganali d’ora in poi aperti 24 ore su 24.
  • Digitalizzazione (1). 100 milioni di euro per le piccole e medie imprese finalizzati all’acquisto di prodotti software, hardware, di soluzioni e.commerce e al potenziamento della  connettività: banda ultralarga; nonché alla alta  formazione qualificata nell’ICT (Innovation & Communication Technology).  Voucher di 10.000 euro per azienda.
  • Digitalizzazione (2). 50 milioni di euro come detrazione d’imposta lorda, pari al 65% dell’importo, per le spese sostenute da piccole e medie imprese, ovvero da consorzi o reti di PMI, per interventi sulla rete fissa e mobile volti a garantire velocità di connettività pari o superiore a 30 megabit. Fino a 20.000 euro ad azienda.
  • Crisi aziendali. Innovata la disciplina di crisi per le piccolissime aziende, in special modo per le cooperative. Da una parte società finanziarie possono entrare nella società cooperativa con partecipazioni di capitale, dall’altra si stabilisce un diritto di prelazione in caso di affitto o vendita di rami d’azienda per le società cooperative costituite da lavoratori dipendenti. Si è infine stabilito che per le aziende in concordato con continuità aziendale il pagamento dei creditori e la partecipazione a gare pubbliche deve essere autorizzata dal Tribunale, acquisito il parere del commissario, al fine di evitare inopportune distorsioni.
  • Cartolarizzazioni. Riformata la disciplina delle cartolarizzazioni dei crediti d’impresa e della cessione dei crediti verso la PA.  Da questo momento sono considerati come garanzia idonea.  Possibile quindi anche per le imprese non quotate l’accesso al credito obbligazionario e quindi a buon mercato (minibond) erogato da imprese assicurative e fondi pensione. Vedono la luce, quindi, due nuovi polmoni rivolti a immettere liquidità nel sistema imprenditoriale italiano e, in particolare, ad alimentare i canali di finanziamento delle piccole e medie imprese. Le nostre aziende non dovranno più rivolgersi esclusivamente alle banche ma potranno avere altre possibilità per soddisfare le loro necessità finanziarie. Nuove opportunità deriveranno infatti dalla complessiva riforma della disciplina delle cartolarizzazioni e dalla spinta ai mini-bond che proviene dalla possibilità che il decreto da alle assicurazioni e ai fondi pensione ad investire in questi strumenti finanziari. Si punta quindi al rilancio dell’economia rimuovendo uno degli ostacoli più insidiosi e cioè l’asfissiante dipendenza delle aziende dal settore bancario. Mettendo finalmente le imprese in grado di avere risorse da strumenti alternativi di finanziamento.
  • Cartelle esattoriali. Possibilità di compensare, secondo modalità da definire con successivo decreto, nell’anno 2014, le cartelle esattoriali con i crediti certi liquidi ed esigibili non prescritti per somministrazioni forniture, appalti e servizi, anche professionali, vantati verso la P.A e regolarmente certificati.
  • Tribunali. Uno dei fattori più rilevanti di scoraggiamento per gli investitori esteri sono i tempi e l’organizzazione della giustizia nel nostro paese. Ad oggi il sistema non preparato ad affrontare cause di potata internazionale. Il decreto riorganizza i tribunali competenti a trattare cause relative a società con sede all’estero. Istituendo sezioni specializzate in materia di impresa.  Un intervento del parlamento ha istituito il tribunale bilingue di Bolzano, come sezione distaccata del tribunale di Venezia competente a trattare tutte le controversie con aziende di lingua tedesca.
  • Bonifiche. Il nostro paese conosce dal nord al sud numerose aree industriali dismesse ed inutilizzabili per il fatto di insistere su siti inquinati. Tali siti, in alcuni casi anche pericolosi la pubblica salute, devono essere bonificati ed ambientalmente risanati anche in vista di un loro possibile riuso. Il decreto, sulla base del principio del “chi inquina paga” ancora rafforzato da proposte emendative in fase di dibatto in aula, modifica la disciplina di riconversione industriale di siti industriali inquinati coinvolgendo i proprietari dei siti. Alle imprese sottoscrittrici viene concesso un credito d’imposta a fronte di acquisizione di beni o servizi strumentali quali macchinari o brevetti pari a 20 milioni nel 2014 e 50 nel 2015. Le norme qui introdotte hanno lo scopo di avviare attività per troppo tempo ferme nel nostro Paese. .

ALTRE MISURE

  • Buoni lettura.  Un paese che non legge è anche un paese che non si apre al mondo. Attraverso lo stanziamento di un plafond di 50 milioni di euro gli studenti delle scuole medie superiori potranno acquistare, con uno sconto del 19%, libri di lettura, quindi diversi da quelli scolastici. Soluzione resa possibile grazie a un nostro emendamento, che ha tenuto conto delle osservazioni dei librai italiani, dopo che l’analisi del decreto aveva fatto emergere uno stanziamento troppo limitato per dar vita ad un regime generale di detraibilità degli acquisti di libri dai redditi delle persone fisiche. I librai potranno compensare lo sconto effettuato con i pagamenti fiscali e contributivi.
  • Expo e altre infrastrutture. Il decreto assegna euro finanziamenti  a favore di tutto il territorio interessato dall’Expo. Si sbloccano 96 milioni di euro stanziati e non spesi dal CIPE per la realizzazione immediata e cantierabile di alcune importanti iniziative infrastrutturali quali i parcheggi, la ferrovia Milano Malpensa, la metropolitana di Milano. Riguardo le altre infrastrutture sono previste nuove risorse sia per l’intermodalità treno porto, anch’esse ricavate da stanziamenti non attivi del CIPE sia per la metropolitana linea 1 di Napoli.
  • 500 milioni sono dedicati a progetti per la valorizzazione dei beni storici, culturali e turismo. Disposto a questo fine un finanziamento per i progetti presentati da comuni con una popolazione compresa tra i 5.000 e i 150.000 abitanti, anche in forma associata, al fine di migliorare la capacità di attivazione della dotazione di beni storici, culturali e ambientali, nonché dei servizi per l’attrattività turistica di specifiche aree territoriali. Possibili anche finanziamenti sino a 500.000 per attività di manutenzione straordinaria nei comuni.
  • Lavoro sommerso. Aumentano le sanzioni per l’impiego di lavoratori senza la preventiva comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro subordinato da parte del datore. 250 nuovi ispettori per contrastare il lavoro sommerso e irregolare.

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