C’è del marcio a Salemi?

Caso Giammarinaro, mafia al Comune di Salemi? “Istituire subito una commissione prefettizia”
Di Giuseppe “Pino” Giammarinaro abbiamo letto di tutto e di più negli ultimi giorni. L’ex parlamentare siciliano della Dc è tornato ad occupare le prime pagine dei quotidiani per l’inchiesta condotta da Polizia e Guardia di Finanza di Trapani che ha portato ad un sequestro di beni mobili e immobili per 35 milioni di euro ai danni dell’ex deputato democristiano. Si è detto e scritto molto, appunto. Della sua “influenza” sull’amministrazione comunale di Salemi e sull’attività dell’Asp di Trapani. Giammarinaro, secondo gli inquirenti, interveniva per le nomine dei primari, interveniva sugli appalti e sulle forniture sanitarie, “partecipava occultamente” alle fasi decisionali più importanti nella vita del Comune di Salemi. Di tutto questo si è detto, ma allora perché il ministero dell’Interno non mette in campo tutti gli strumenti a disposizione per accertare davvero se di mafia si tratta? Perché il ministro Maroni non ritiene che sia urgente chiedere al Prefetto di Trapani di inviare la commissione d’accesso prefettizia? Forse i cittadini di Salemi hanno il diritto di sapere. Noi lo abbiamo chiesto con  un’interrogazione parlamentare che ho sottoscritto assieme ai deputati del Pd Laura Garavini, Vinicio Peluffo e Marco Carra.

Interrogazione a risposta scritta 4-12009
presentata da
LAURA GARAVINI 
giovedì 19 maggio 2011, seduta n.475
GARAVINI, PELUFFO, BERRETTA e MARCO CARRA. – 
Al Ministro dell’interno.
 – Per sapere – premesso che: 

la divisione anticrimine e la squadra mobile della questura di Trapani ed il nucleo di polizia valutaria delta Guardia di finanza il 18 maggio 2011, hanno eseguito una misura di prevenzione patrimoniale ai danni di Giuseppe Giammarinaro ed hanno sequestrato beni mobili e immobili per un valore di circa 35 milioni di euro; 

secondo quanto riferito dalla stessa questura, il provvedimento preventivo si è reso necessario anche per le notevoli capacità di influenzare le decisioni politiche ed amministrative della Asl 9 di Trapani e del comune di Salemi; 

nello specifico, secondo quanto riportano gli organi di informazione, secondo gli inquirenti Giammarinaro avrebbe messo in atto un disegno criminale «realizzato attraverso la partecipazione occulta alle fasi decisionali più importanti, allo scopo di imporre un’influenza sull’amministrazione comunale di Salemi, avvalendosi della «collaborazione» sia di dipendenti e funzionari del Comune, che di quella di assessori della giunta e consiglieri»; 

la direzione distrettuale antimafia di Palermo, nell’ambito di indagini finalizzate ad individuare la provenienza di numerose minacce anonime, avrebbe riscontrato, rendono noto gli investigatori, «un contesto ambientale in cui il Giammarinaro ha inciso in modo significativo su alcune delibere del Comune di Salemi». Sarebbe emerso «il costante tentativo da parte dell’ex sorvegliato speciale di condizionare l’attività amministrativa del Comune di Salemi, partecipando occultamente alle fasi decisionali più importanti, così ponendo in essere un vero e proprio condizionamento mafioso di tutta l’attività amministrativa del Comune»; 

ugualmente sono state messe in evidenza numerose iniziative per condizionare l’attività della Asl 9 di Trapani, sia per quanto riguarda il settore degli appalti e delle forniture, sia per quanto riguarda le nomine dei primari; 

l’articolo 143, comma 1, del Testo unico degli enti locali prevede che possa essere inviata una commissione d’accesso prefettizia per accertare se ricorrano elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori, ovvero su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad esse affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica -: 

se non ritenga urgente richiedere al prefetto di Trapani di inviare la commissione di accesso, ai sensi dell’articolo 143, comma 2, del Testo unico enti locali, presso il comune di Salemi e l’Asl 9 di Trapani, e se, in tale ambito, non si ritenga necessario verificare, per quanto di competenza, di quali complicità abbia potuto avvalersi il Giammarinaro per potersi muovere liberamente sul territorio malgrado fosse sottoposto alla misura del soggiorno obbligato nel comune di Salemi. (4-12009)

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