Brevi note sulla sentenza della Corte Costituzionale n. 1 del 2014
Leggendo la pronuncia della Corte, che si caratterizza per chiarezza estrema, è possibile estrapolare le seguenti tre massime:
la governabilità è un valore che può essere perseguito tramite la legge elettorale, contemperando tale valore con i principi costituzionali in materia di diritto di voto, di cui agli artt. 48, 56 e 58 della Costituzione. Per cui il premio di maggioranza, assegnato al partito o alla coalizione che ottenga la maggioranza relativa, in assenza di una soglia minima per il conseguimento di tale premio, contrasta con i principi costituzionali.
Le cosiddette liste bloccate, che impediscono all’elettore di esercitare la scelta “diretta” dei propri rappresentanti, contrastano con i precetti costituzionali ed, in particolare, con quanto previsto dagli artt. 56 e 58 della Costituzione.
Il legislatore tuttavia, potrà introdurre un sistema elettorale che non contempli il voto di preferenza, purché preveda collegi uninominali ovvero circoscrizioni elettorali di dimensioni territorialmente ridotte “…nelle quali il numero di candidati da eleggere sia talmente esiguo da garantire l’effettiva conoscibilità degli stessi e con essa l’effettività della scelta e la libertà di voto…”.
La Corte, infine, precisa che la sentenza non incide sui fatti conclusi e il procedimento di elezioni delle Camere si considera concluso con la proclamazione degli eletti.
Per cui le Camere, anche in applicazione del fondamentale principio della continuità dello Stato e conseguentemente degli organi costituzionali, potranno continuare ad operare legittimamente, sino alla riunione delle nuove Camere.
Traducendo in esito alla pronuncia della Corte: il “Porcellum” con liste bloccate e premio anomalo non esiste più; il sistema elettorale attualmente vigente è un sistema proporzionale con preferenza unica; il Parlamento è legittimo e legittimamente, anzi doverosamente, potrà approvare una nuova legge elettorale (doppio turno, mattarellum, spagnolo, poco importa), che tenga conto delle coordinate contenute nella pronuncia.
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