Occorre chiarire le ragioni del ritardo nella realizzazione della Cittadella della Polizia, in Viale Nitta a Librino. Il Quartiere aspetta questa opera ormai da dieci anni e se fosse necessario compiere scelte drastiche, come realizzare la nuova Questura altrove, è fondamentale che le istituzioni rendano pubbliche le ragioni di questo ripensamento, a maggior ragione se all’origine dei ritardi vi fosse l’esigenza di bonifica dell’area. Ne ho parlato questa mattina con il Prefetto di Catania Maria Guia Federico, durante un incontro in cui abbiamo affrontato alcune questioni legate alle esigenze di sicurezza vissute dai cittadini. In particolare, abbiamo discusso della situazione strutturale della Polizia di Stato a Catania e del progetto, presentato ben dieci anni fa, per la realizzazione della nuova Questura a Librino, tra viale Nitta e viale Bonaventura. Avviato nel 2004, il progetto per la nuova Questura è stato finanziato con fondi CIPE per un totale di 61 milioni di euro per tre blocchi di edifici. Nel 2008 fu anche annunciato l’avvio della procedura per realizzare un primo lotto.
A quanto è dato sapere il progetto non va avanti a causa della esigenza di una previa bonifica dell’area, con conseguenti oneri non previsti al momento dell’avvio dell’iter. Tutto ciò sta bloccando i lavori per la costruzione del complesso, ritardando la realizzazione della nuova Questura, ormai necessaria. L’attuale dislocazione degli uffici della Polizia infatti è assolutamente inadeguata, polverizzata e suddivisa in nove edifici, quasi tutti in affitto con un costo totale di circa 3 milioni di euro l’anno che grava sulla collettività. Uno spreco di risorse ma anche di uomini, visto che stando alle denunce dei sindacati di Polizia ci vorrebbero circa 170 uomini solo per la vigilanza e la gestione logistica di tutte queste strutture e che invece potrebbero essere dirottati verso il controllo del territorio.
Il Prefetto Federico, che segue da vicino la vicenda, mi ha anticipato che domani si terrà un incontro alla presenza anche del vice capo della Polizia Matteo Piantedosi e del direttore centrale dei Servizi tecnico-logistici del Ministero dell’Interno, Renato Franceschelli, ex prefetto di Siracusa, per effettuare una ulteriore valutazione.
E’ una vicenda non più rinviabile. E’ necessario intervenire al più presto, per tutelare gli abitanti del quartiere e dare finalmente risposte ai cittadini in termini di sicurezza del territorio.
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