Comiso: la Sicilia può attendere?

“Il Governo nazionale continua ad ignorare la Sicilia e le possibilità di ripresa dell’economia siciliana, fortemente penalizzata anche dai continui e incomprensibili ostacoli all’avvio di infrastrutture fondamentali, come l’aeroporto di Comiso e l’autostrada Catania – Ragusa”.

Ho presentato oggi un’interpellanza ai ministri Tremonti e Matteoli (Economia e Infrastrutture), chiedendo se e con quale tempistica il Governo voglia finalmente definire le procedure per giungere all’apertura dell’aeroporto di Comiso. Dopo un iter procedurale iniziato nel 1999, l’aeroporto di Comiso è pronto dal 16 luglio del 2010 ma nei mesi scorsi, in diverse occasioni, si è registrato un colpevole ritardo da parte del Governo nel mettere in atto gli atti propedeutici all’avvio dell’aerostazione. Numerose compagnie aeree nazionali ed internazionali hanno già mostrato interesse ad investire sulla struttura, a conferma della bontà di un progetto costato quasi 60 milioni di euro e frutto della proficua collaborazione fra l’Enac, la Regione siciliana e il comune di Comiso, utilizzando finanziamenti regionali e contributi dell’Unione europea. Ogni ulteriore ritardo potrebbe mettere a rischio la programmazione della struttura e penalizzare i numerosi imprenditori turistici e non solo, che facendo affidamento sulla realizzazione dell’opera hanno localizzato in quella zona ingenti investimenti  Nella sua ultima visita a Comiso, il ministro delle Infrastrutture Matteoli aveva assicurato che a giorni sarebbe stato firmato il decreto interministeriale di affidamento dei servizi di assistenza al volo all’Enav ma da allora sono trascorse inutilmente parecchie settimane e il decreto non è ancora stato firmato. Ormai l’annuncio di Matteoli, secondo cui lo scalo sarebbe stato operativo entro l’estate, appare l’ennesima promessa non mantenuta, a danno della Sicilia e dei siciliani contro cui questo Governo continua a mostrare il suo volto peggiore: il volto dell’indifferenza verso le esigenze dei siciliani e, fatto altrettanto grave, della scarsissima considerazione nei confronti dei rappresentanti istituzionali, snobbati ora dal ministro delle Infrastrutture che ha rinviato “a data da destinarsi” l’incontro con l’assessore regionale Russo in cui si sarebbe discusso proprio di Comiso, della Catania-Ragusa e dei pedaggi autostradali che il Governo Berlusconi vorrebbe far pagare ai siciliani per percorrere strade indecenti.

“Il Governo nazionale continua ad ignorare la Sicilia e le possibilità di ripresa dell’economia siciliana, fortemente penalizzata anche dai continui e incomprensibili ostacoli all’avvio di infrastrutture fondamentali, come l’aeroporto di Comiso e l’autostrada Catania – Ragusa”.

Ho presentato oggi un’interpellanza ai ministri Tremonti e Matteoli (Economia e Infrastrutture), chiedendo se e con quale tempistica il Governo voglia finalmente definire le procedure per giungere all’apertura dell’aeroporto di Comiso. Dopo un iter procedurale iniziato nel 1999, l’aeroporto di Comiso è pronto dal 16 luglio del 2010 ma nei mesi scorsi, in diverse occasioni, si è registrato un colpevole ritardo da parte del Governo nel mettere in atto gli atti propedeutici all’avvio dell’aerostazione. Numerose compagnie aeree nazionali ed internazionali hanno già mostrato interesse ad investire sulla struttura, a conferma della bontà di un progetto costato quasi 60 milioni di euro e frutto della proficua collaborazione fra l’Enac, la Regione siciliana e il comune di Comiso, utilizzando finanziamenti regionali e contributi dell’Unione europea. Ogni ulteriore ritardo potrebbe mettere a rischio la programmazione della struttura e penalizzare i numerosi imprenditori turistici e non solo, che facendo affidamento sulla realizzazione dell’opera hanno localizzato in quella zona ingenti investimenti  Nella sua ultima visita a Comiso, il ministro delle Infrastrutture Matteoli aveva assicurato che a giorni sarebbe stato firmato il decreto interministeriale di affidamento dei servizi di assistenza al volo all’Enav ma da allora sono trascorse inutilmente parecchie settimane e il decreto non è ancora stato firmato. Ormai l’annuncio di Matteoli, secondo cui lo scalo sarebbe stato operativo entro l’estate, appare l’ennesima promessa non mantenuta, a danno della Sicilia e dei siciliani contro cui questo Governo continua a mostrare il suo volto peggiore: il volto dell’indifferenza verso le esigenze dei siciliani e, fatto altrettanto grave, della scarsissima considerazione nei confronti dei rappresentanti istituzionali, snobbati ora dal ministro delle Infrastrutture che ha rinviato “a data da destinarsi” l’incontro con l’assessore regionale Russo in cui si sarebbe discusso proprio di Comiso, della Catania-Ragusa e dei pedaggi autostradali che il Governo Berlusconi vorrebbe far pagare ai siciliani per percorrere strade indecenti.

“Il Governo nazionale continua ad ignorare la Sicilia e le possibilità di ripresa dell’economia siciliana, fortemente penalizzata anche dai continui e incomprensibili ostacoli all’avvio di infrastrutture fondamentali, come l’aeroporto di Comiso e l’autostrada Catania – Ragusa”.

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