Cos’è successo a Giampilieri? La domanda da un milione di €uro

giampilieriOggi torniamo a parlare di Giampilieri.
Non parleremo dei morti, nè dei sopravvissuti costretti ad abbandonare il loro paese.
Oggi invece parliamo di soldi, di uno stanziamento che era stato previsto per ridurre il rischio che si verificasse una catastrofe.
Il 12 novembre, insieme a Marilena Samperi, Antonino Russo, Giovanni Burtone, Angelo Capodicasa, Francantonio Genovese e Alessandra Siragusa, ho presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri chiedendo sia fatta chiarezza sui fondi destinati alla Sicilia e – in particolare – ai territori a serio rischio idrogeologico come Giampilieri.
Fondi improvvisamente e inspiegabilmente scomparsi.
Quello che tanti – troppi – servizi giornalistici non hanno detto, nei giorni seguenti il disastro, è che soltanto un anno prima era stata disposta la cancellazione di un finanziamento da 1 milione di euro destinato alla realizzazione dei lavori relativi a “opere di mitigazione del rischio idrogeologico nel centro abitato di Giampilieri”.
La vicenda riguarda un fondo complessivo da 106 milioni 50 mila euro destinati alla Sicilia dal ministero delle Infrastrutture per realizzare interventi di opere infrastrutturali e di difesa del suolo. Il 29 ottobre del 2008 l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente aveva trasmesso al ministero dell’Ambiente un primo elenco di opere da finanziare, che comprendeva diversi interventi nella provincia di Messina e, in particolare, stanziava per Giampilieri 1 milione di euro proprio per «Opere di mitigazione rischio idrogeologico nel centro abitato».
Immediatamente dopo, il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze hanno firmato il decreto di assegnazione alla Regione Sicilia del plafond di risorse pari a 106.050.000 euro.
Inspiegabilmente però la tabella allegata al decreto in questione è sensibilmente modificata negli importi dei progetti. Si scopre così che gli importi di alcuni progetti sono stati diminuiti, altri aumentati, altre opere sono state inserite ex novo e in alcuni casi dei progetti sono stati addirittura stralciati.
Tra questi, l’intervento relativo a Giampilieri.
Visto il disastro che ha colpito proprio il centro abitato di Giampilieri e altri comuni della provincia di Messina il primo ottobre scorso occorre fare chiarezza sui criteri utilizzati e sulle priorità seguite per individuare gli interventi del finanziamento ed escluderne altri senza alcuna plausibile giustificazione.
Nell’interrogazione, chiediamo anche di sapere per quali motivi l’elenco originario sia stato più volte modificato e se non vi siano precise responsabilità nell’avere escluso Giampilieri dai finanziamenti, tenuto conto del disastro idrogeologico che successivamente si è verificato in quell’area.
Ma non basta, evidentemente, aver permesso che un intero paese venisse cancellato.
Vi ricordate dei tanti esponenti della maggioranza che hanno espresso cordoglio, presenziato ai funerali, assicurato il loro impegno?
Ieri al Senato la maggioranza ha bocciato un emendamento alla legge finanziaria che mirava ad assegnare 100 milioni di euro alle zone alluvionate del messinese per affrontare i primi interventi urgenti.
Con buona pace degli abitanti di un paese che è stato cancellato.
Come lo stanziamento che forse poteva salvarlo.

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12 comments to Cos’è successo a Giampilieri? La domanda da un milione di €uro

  • Vania

    Ma ormai il mondo è fuori controllo. La vita vale nulla, è schifoso, ma è così. Tagli alla sicurezza, paesi che se ne calano perché si è voluto risparmiare, l’acqua privatizzata. Che follia…

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  • Gerlando Messina

    In un mondo normale sarebbe impensabile!!!

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  • Mario AS

    Occorrerebbe una campagna di informazione seria, qui “Repubblica” si dovrebbe scatenare, altro che foto di Villa Certosa, per quanto indecenti. Privatizzano gli acquedotti e la reazione è così blanda?!? Ma un senso delle priorità ce l’hanno o no nelle redazioni?

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  • Vittorio Cerasola

    Il problema è che da venti anni in qua regna sovrana solo la legge del profitto, senza rispetto alcuno per la vita e per i diritti elementari. Ma ne vogliamo parlare di questa indegnità della privatizzazione dell’acqua? PAZZESCO!!! Una vergogna unica. Non ho parole, occorre che il Pd in Parlamento faccia di tutto per non far passare una simile assurdità!

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  • Gennaro Maida

    Certo che di scempi veri e propri in questo sud ne sono stati fatti. E, diciamolo chiaro, in primo luogo da noi meridionali. Se poi vi si mettono anche simili assurdi tagli del governo, è chiaro che ci scappa la strage.

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  • Orazio Siclari

    Sì, ma anche la gente del posto possibile che non si sia accorta di nulla negli anni? Possibile che si sia accettato come cosa normale un palazzo di 5 piani a pochi metri da un fiume? Insomma, anche noi siciliani comuni qualche responsabilità abbiamo credo.

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  • Gianni Valeri

    Ricordo un film inglese di metà anni ’90 sulla tragedia della disoccupazione, “Grazie, signora Thatcher”. Ecco, anche nel nostro caso lo si può dire forte.

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  • Luigi Zappalà

    Le privatizzazioni, il considerare tutto merce, l’ultracapitalismo degli ultimi 20’anni porta a tutto ciò purtroppo. Ma le alternative dove stanno? Il comunismo ha fallito miseramente, mettiamocelo in testa una volta per tutte.

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  • Carlo Lo Re

    Quando io dico che il capitalismo uccide (a proposito, andate a vedere “Capitalism: a love story” di Michael Moore, è bellissimo!) intendo proprio questo … I Paesi, le Nazioni non possono essere guidate come aziende … Perché vi sono casi in cui “tagliare” i costi semplicemente produce morti … Come a Giampilieri … Come, dieci e passa anni fa, nella camera iperbarica di quella maledetta clinica di Milano (ricordate?) …
    Che tristezza? Sì, ma anche che angoscia di fronte a tanta violenza da parte di un certo Capitale e tanta impotenza da parte nostra …

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  • Maria KR

    Tutti quei bambini morti per risparmiare un milione di euro. Che tristezza infinita.

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  • Giorgio Spadaro

    Contiamo meno di niente come siciliani, è uno scandalo inaudito.

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  • Antonella Russo

    Ma certo che sono davvero pazzeschi. La Sicilia se la stanno sbranando

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