Arriva oggi lunedì 15 giugno in Aula alla Camera, dopo un lungo e attento lavoro svolto in Commissione Giustizia, la legge sul diritto per i figli partoriti in anonimato di conoscere la propria madre biologica: non sarà un iter semplice ma io ho molta fiducia che il Parlamento possa approvarlo.
E’ un passo importante, per porre fine alle attuali disparità di trattamento tra figli che oggi rivolgono queste istanze a Tribunali differenti.
Con questa legge – di cui sono relatore – si vuole estendere anche ai figli adottivi partoriti da “madri segrete” il diritto – oggi negato – di chiedere alla madre adottiva se intende revocare l’anonimato.
In questi mesi ho seguito il complesso iter in Commissione Giustizia, giungendo al testo unificato che lunedì 15 arriverà in Aula per la prima discussione alla Camera.
Si tratta di una questione che ha tante e rilevanti implicazioni: morali, etiche e giuridiche, con la sovrapposizione di sentenze nazionali e comunitarie. E proprio sulla base delle due sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte costituzionale italiana il Parlamento deve intervenire, per un corretto bilanciamento dei diritti: quello delle madri che scelgono di non riconoscere il figlio al momento del parto e quello dei figli di conoscere i genitori biologici.
Questo non implica affatto che il patto tra la donna e lo Stato venga messo in discussione perché la madre può rispondere all’interpello del figlio dichiarando di voler mantenere l’anonimato. La legge che arriverà in Aula prevede inoltre il rispetto della riservatezza della madre e modalità di interpello che tengano conto delle sue condizioni familiari, ambientali e sociali della donna, dell’età e del suo stato di salute”. Tutto questo per porre fine alla situazione attuale, in cui alcuni Tribunali per i minori concedono ai figli adottivi di poter procedere all’interpello e altri lo negano.
Delle tante implicazioni relative al diritto alle origini si è discusso sabato 13 mattina a Catania in occasione del convegno su “Il diritto alle origini biologiche” che, organizzato dall’associazione giuridico-forense Ad Maiora, ha riunito docenti, magistrati, avvocati e rappresentanti del mondo politico. Dopo i saluti del presidente dell’Ordine degli avvocati di Catania Maurizio Magnano di San Lio e del presidente di Ad Maiora Piergiuseppe Arena, hanno dato un contributo all’iniziativa il consigliere dell’Ordine Orazio Torrisi, la presidente del Tribunale dei Minori di Catania Francesca Pricoco, la docente di Istituzioni di Diritto privato Marisa Meli e Michela Marzano, parlamentare Pd, scrittrice e docente di Filosofia morale all’Università di Parigi.
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