La bancarotta finanziaria (e politica) del centrodestra catanese

In questi anni di assoluto immobilismo il sindaco Stancanelli ci ha propinato all’infinito sempre il solito mantra, stiamo risanando le finanze comunali. Oggi a fine mandato ci viene comunicato che i debiti del Comune sono ancora un’enormità, senza considerare che a questi vanno aggiunti tantissimi debiti fuori bilancio. In sostanza si arriva ad un miliardo di euro di debito e questo non fa altro che confermare quanto diciamo da tempo: il centrodestra catanese è stato in grado di produrre nella città di Catania una doppia bancarotta, finanziaria e politica.
Proprio in questi giorni abbiamo potuto leggere le dichiarazioni dell’assessore al Bilancio e vicesindaco del Comune, Roberto Bonaccorsi, sui debiti di Palazzo degli Elefanti.
Il debito ammonta ad un miliardo di euro e, coprendosi di ridicolo, l’assessore lo imputa ai costi delle estati catanesi degli anni ’90.
Forse sfugge al vicesindaco la differenza tra un miliardo di LIRE e un miliardo di EURO.
In ogni caso ci saremmo aspettati a fine mandato un rendiconto sui risparmi conseguiti in questi anni da questa amministrazione, magari attraverso il taglio dei fitti passivi, che inopinatamente continuano a crescere, o un bilancio dei risultati della lotta all’evasione fiscale, degli utili prodotti dalle società pubbliche come Asec e Sidra, visto che dappertutto acqua e gas rappresentano una risorsa importante per le città mentre solo a Catania sono un costo, come ci sarebbe piaciuto conoscere a che punto sono le pratiche di sanatoria edilizia che giacciono inevase negli uffici del Comune.
Sono solo pochi esempi, a cui aggiungiamo il fallimentare tentativo di dismissione del patrimonio immobiliare del Comune, che rischia di trasformarsi in una svendita a favore dei soliti noti. Insomma, ci sembra un fallimento su tutti i fronti.

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