La Primavera dell’Università

primaverauniversitaQuesta mattina partecipo a Catania, al Monastero dei Benedettini, all’assemblea pubblica “Per una nuova Primavera delle Università”, indetta dai Rettori degli atenei per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione per il futuro del Paese. Istruzione, ricerca, alta formazione sono leve indispensabili per la crescita e il miglioramento dell’Italia, un Paese che deve tornare ad investire in questo settore e rimettere il capitolo Istruzione al centro della propria azione. E’ quello che ha iniziato a fare il Governo nazionale che, a partire dalla “Buona Scuola”, ha segnato un punto di svolta stanziando risorse e rilanciando l’autonomia scolastica per il successo formativo degli studenti. Con la Legge di Stabilità 2016, inoltre, sono arrivati i primi importanti segnali per l’Università e la Ricerca, con un pacchetto di risorse complessive di circa 300 milioni e misure volte a rilanciare la competitività del sistema. La priorità è il capitale umano, con un’attenzione particolare ai più giovani e al loro ingresso nella carriera della ricerca, oltre che all’attrazione dei talenti dall’estero, che sarà fra i temi centrali anche del nuovo Programma nazionale per la Ricerca con nuove importante risorse.

Visto che il tema mi sta particolarmente a cuore, ecco una sintesi di cosa è stato fatto e degli interventi su cui il Governo è al lavoro: ricerca, diritto allo studio, sbocchi occupazionali, misure per porre un argine al calo delle immatricolazioni, dottorati innovativi, nuove risorse e tanto altro ancora.

Cosa abbiamo fatto

Stabilità 2016

  • Arginata per il secondo anno l’emorragia di risorse: il Fondo di finanziamento (FFO) viene stabilizzato a 6,9 miliardi (6,909 nel 2015, 6,959 nel 2016, +0,7%);

  • avviato il piano delle 500 cattedre di eccellenza per attirare i migliori docenti anche dall’estero e aumentare la competitività del nostro sistema della ricerca. Stanziamento previsto: 38 milioni (cosiddetto “Fondo Natta”; nel 2017 lo stanziamento sarà di 78mln a regime);

  • avviato il piano straordinario per l’assunzione di oltre 1.000 ricercatori fra Università ed Enti pubblici di ricerca. In particolare: 215 ricercatori negli Enti Pubblici di Ricerca (8 milioni lo stanziamento nel 2016) e 861 nelle Università (47 milioni nel 2016). I ricercatori universitari sono di tipo B: dopo 3 anni possono essere confermati come associati se nel frattempo hanno ottenuto l’Abilitazione scientifica e le risorse corrispondenti vengono consolidate nei bilanci assieme alla frazione di punto-organico (unità di misura delle assunzioni. A titolo esemplificativo il professore ordinario vale un punto organico, l’associato 0,7 e il ricercatore 0,5, mentre il personale tecnico vale 0,3 punti organico);

  • avviato il piano straordinario (6 milioni di euro nel 2016, poi 10mln nel 2017) per l’assunzione di professori di I fascia (ordinari);

  • Risorse aggiuntive: +25mln di euro per la quota ‘premiale’ delle Università;

  • Diritto allo studio: +55mln di euro sul 2016 che portano il fondo totale a 217 milioni, uno dei budget più alti degli ultimi 15 anni;

  • Sblocco totale del turnover per i ricercatori più giovani (ricercatori di tipo A);

  • Consolidamento per sempre, con un investimento di 86mln di euro nel solo 2016, di 6.000 contratti di specializzazione di Medicina che ridurranno la ‘forbice’ fra coorte degli immatricolati e coorte degli specializzandi;

  • Il “Milleproroghe” ha consolidato anche per il 2016 tutti i punti-organico per le cattedre ancora non spesi dal 2010 fino al 31.12.2016. Vale a dire che proroghiamo la scadenza per fare assunzioni che erano previste negli ultimi 2 anni e che gli Atenei non avevano ancora effettuato.

Abilitazione scientifica si cambia: più qualità e semplificazione

  • Il Governo ha approvato la nuova Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN). L’Abilitazione è la ‘patente’ necessaria per poter insegnare all’Università.

Cosa cambia?

  • Più continuità – Prima era prevista una sola sessione all’anno per l’Abilitazione; con le nuove regole la domanda si potrà presentare a ‘sportello’, durante tutto l’anno; mai più abilitazione a ‘singhiozzo’.

  • Tempi più rapidi per la valutazione – dai 5 mesi della vecchia ASN a 4 mesi, pena la decadenza della Commissione

  • Innalzati gli standard di qualità delle Commissioni con nuovi parametri di accesso (cosiddetti ‘valori-soglia’ della produzione scientifica e del profilo di carriera: se non li hai, non puoi essere neppure valutato)

Tempi previsti per far ripartire il processo: entro l’estate.

Fra le cose fatte anche la riattivazione del bando PRIN 2015: 92 milioni per la ricerca di base del sistema pubblico. Sono oltre 4mila le proposte arrivate. Le valutazioni si concluderanno in autunno.

Su cosa siamo al Lavoro?

1. Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR): è appena terminata la prima fase del nuovo esercizio di Valutazione della Ricerca i cui risultati sono necessari per poter assegnare i 3/5 di legge della quota premiale del Fondo di finanziamento degli atenei (1/5 per la qualità delle assunzioni di nuovi professori e 1/5 per la didattica; dal prossimo anno questo 1/5 sarà affidato all’autonomia responsabile degli Atenei, vedi il punto 3). La % di prodotti di ricerca consegnati è stata – media nazionale – del 92% (95,3% nel precedente esercizio)

2. CARRIERE. Il Governo sta lavorando alla questione degli scatti stipendiali. Viene attivato un tavolo per sviluppare rapidamente una proposta da sottoporre al Governo.

3. NUOVO PIANO TRIENNALE (Linee guida strategiche per lo sviluppo del sistema) 2016-2018

Saranno proposti interventi per agire sulle principali tendenze di sistema:

  • calo delle immatricolazioni;

  • sbocchi occupazionali dei Laureati;

  • internazionalizzazione dell’offerta formativa.

Il Piano (150 mln nel triennio) prevede interventi di rilievo sul reclutamento dei giovani ricercatori, sugli incentivi per il personale docente, sulle infrastrutture della ricerca e della didattica e sulla cosiddetta ‘autonomia responsabile’. Alle Università verranno richiesti obiettivi di crescita e di miglioramento sui quali farsi valutare (sulle aree ricerca, didattica e internazionalizzazione) per l’attribuzione di 1/5 della quota premiale dell’FFO. Infine si renderanno flessibili i percorsi delle lauree e delle lauree magistrali in via sperimentale per avviare una generale rivisitazione sia dei percorsi didattici sia delle relative valutazioni.

4. DIRITTO ALLO STUDIO e nuove soglie

NUOVE SOGLIE massime di accesso alle prestazioni per il diritto allo studio, più coerenti, che arginano quanto emerso all’indomani dell’attuazione della nuova disciplina sull’ISEE e sull’ISPE: lo scopo è il recupero di quegli studenti che sono stati esclusi lo scorso anno per la semplice ‘rivalutazione’ degli stessi patrimoni.

ISEE (situazione economica equivalente): 23.000,00 € (+ 2.001,63 € rispetto allo scorso anno)

ISPE (componente patrimoniale): 50.000,00 € (+14.565,22 € rispetto allo scorso anno)

5. ATTRAZIONE DEI TALENTI

Nel PNR che stiamo per varare ci sono altre misure importanti :

ATTRAZIONE DEI VINCITORI ERC > semplificazione delle procedure per la realizzazione dei progetti in Italia e finanziamento aggiuntivo fino a un massimo di 600 mila € a favore dei ricercatori vincitori di bandi ERC di qualunque tipologia (Starting grant, Consolidator grant, Advanced grant, Proof of Concept grant, Sinergy grant); la misura integra quella dell’FFO sui Montalcini e sulle chiamate in ruolo degli ERC

DOTTORATI INNOVATIVI, in linea con i Principles for Innovative Doctoral Training formulati a livello europeo

FARE RICERCA IN ITALIA, azioni mirate ad attrarre nel nostro Paese ricercatori italiani e stranieri di eccellenza, soprattutto ERC, rafforzando il sistema della ricerca nazionale grazie anche al sostegno finanziario ai ricercatori

TOP TALENTS. azioni che mirano a potenziare e semplificare gli strumenti per le “chiamate dirette” per ricercatori e professori all’estero

Dottori Startupper e Contamination Lab, progetto mirato a sensibilizzare i dottorandi sul tema della valorizzazione della ricerca e dell’imprenditorialità

6. PIANO NAZIONALE DELLA RICERCA

  • INVESTIMENTO FINANZIARIO, quasi 2,5 miliardi di euro di risorse nei primi tre anni (inclusi 500mln di risorse fresche aggiunte con il Fondo governativo di Sviluppo e Coesione)

  • 12 AREE DI SPECIALIZZAZIONE: Aerospazio; Agrifood, Cultural Heritage; Blue growth; Chimica verde; Design, creatività e Made in Italy; Energia; Fabbrica intelligente; Mobilità sostenibile; Salute; Smart, Secure and Inclusive Communities; Tecnologie per gli Ambienti di Vita.

  • 6 ‘PILASTRI’:

  1. INTERNAZIONALIZZAZIONE. Coordinamento e integrazione delle iniziative nazionali con quelle europee e globali: politiche di coesione, Horizon 2020, etc.

  2. INVESTIMENTO NEL CAPITALE UMANO: formare, potenziare, incrementare il numero di ricercatori, creando un contesto e delle opportunità in grado di stimolare i migliori talenti

  3. SOSTEGNO SELETTIVO ALLE INFRASTRUTTURE DI RICERCA: Definizione e avvio valutazione delle Infrastrutture, allineandolo ai criteri e ai meccanismi europei dell’European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI)

  4. PARTNERSHIPS PUBBLICO-PRIVATE

  • Rafforzare il contributo dei privati alla ricerca, l’applicazione dei risultati della ricerca e il legame tra ricerca e società.

  • Cluster Tecnologici Nazionali; Credito di imposta; Politiche della domanda pubblica, come il procurement pre-commerciale; Innovazione sociale.

5. MEZZOGIORNO

  • Uso coerente dei Fondi Strutturali (PON e POR) per accrescere la capacità innovativa del sud.

  • Rafforzamento e apertura delle Infrastrutture di Ricerca del Mezzogiorno;

  • Sostegno alle Startup innovative della ricerca. Budget triennio 2015-2017

  • Il Piano Nazionale per la Ricerca prevede uno specifico Piano per il Mezzogiorno con uno stanziamento di 346 mln di euro nel triennio, dei quali 100 sui giovani ricercatori

6. EFFICIENZA E QUALITÀ DELLA SPESA

  • Strumenti per rendere più rapido e trasparente il lavoro di assegnazione ed erogazione dei fondi.

  • Interventi per semplificare la concessione dei fondi, rafforzando monitoraggio e valutazione.

7. Human Technopole

Le diverse misure del PNR aspirano rendere più competitivi tutti gli Enti deputati alla ricerca. Il Piano si coordina direttamente con l’avvio del Progetto “Human Technopole” del quale integra gli obiettivi generali di messa a sistema della ricerca universitaria e degli EPR con una forte attenzione per la cooperazione Pubblico-Privato e la valorizzazione del capitale umano. Questa strategia, che si accompagna a un obiettivo dichiarato di rientro di non meno del 10% dei fondi europei in Horizon 2020, si basa su un rafforzamento del capitale umano e delle infrastrutture di ricerca. Il progetto Human Technopole varato con il D.L. 185/2015, in una prospettiva interdisciplinare e sinergica, prevede lo sviluppo di metodologie della genomica clinica, scienze dell’alimentazione, algoritmi innovativi per la data analysis, metodi multiscalari nelle scienze della vita e nelle tecnologie per il cibo e la diagnostica.

L’infrastruttura correlata sorgerà a Milano nell’area dell’Expo (30mila mq) accompagnata con un forte investimento nel capitale umano seguendo il modello adottato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). La fase di start-up durerà un triennio e continuerà per almeno altri 10 anni. Si prevede un investimento decennale pari a ca. 1,5mld e un reclutamento di 1500 ricercatori (1000 di staff tra i quali 150 ricercatori/tecnologi e 400 PhD). Con il coordinamento del MIUR, costantemente monitorato e valutato secondo standard internazionali. Il progetto è in capo all’IIT che collaborerà con le tre Università di Milano (Politecnico, Università Statale, Università Bicocca), con un network di strutture ospedaliere di eccellenza quali l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), l’Istituto Nazionale Tumori, Humanitas, l’Istituto Neurologico

C. Besta, l’Ospedale Maggiore Policlinico, l’Ospedale Universitario San

Gerardo-Milano Bicocca, l’Ospedale San Raffaele, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche M. Negri etc., la ISI-Foundation di Torino, la FEM – Fondazione Edmund Mach – Trento, il CINECA, il CNR e il CREA (Consiglio Ricerca in Agricoltura ed Analisi Economia Agraria).

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