Abbiamo approvato ieri alla Camera il ddl di riforma del processo penale, che passa ora all’esame del Senato. Un provvedimento davvero rilevante e di cui si sentiva l’esigenza da anni, che mira a semplificare e rendere spedita la celebrazione dei processi penali, dando attuazione al principio della ragionevole durata del processo, senza tralasciare le istanze di garanzia degli imputati. Il nostro Paese da tempo avverte la pressante esigenza di recuperare il processo penale ad una durata ragionevole che, oltre a essere oggetto di un diritto delle parti, è condizione essenziale perché possa dirsi attuato il giusto processo. Ecco una sintesi, curata dal gruppo dei Deputati PD, del contesto in cui si inserisce questo nuovo importante intervento di riforma della giustizia, le finalità del disegno di legge e i contenuti principali del provvedimento. Con un chiarimento importante, e necessario, sulla vicenda intercettazioni. Continua a leggere »
“Senza soldi, non si canta messa”. È un vecchio detto siciliano che riassume egregiamente la situazione in cui si trova Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia.
Per chi non lo sapesse, la mission dell’Agenzia è di “dare impulso alla crescita economica del Paese, puntando sui settori strategici per lo sviluppo e l’occupazione, ed impegnandosi nel rilancio delle aree di crisi e operando soprattutto nel Mezzogiorno”.
Gestisce, inoltre, tutti gli incentivi nazionali che favoriscono la nascita di nuove imprese e le startup innovative.
Finanzia i progetti grandi e piccoli, rivolgendosi agli imprenditori con concreti piani di sviluppo, soprattutto nei settori innovativi e ad alto valore aggiunto.
Proprio su quest’ultimo punto è focalizzata l’interrogazione che ho presentato stamattina al Ministro per lo sviluppo economico: dal 9 agosto, infatti, non è più possibile presentare richieste ad Invitalia per ottenere incentivi e sostegni all’autoimpiego e microimprenditorialità giovanile. Il perché è presto detto: sono esaurite le risorse destinate alle agevolazioni finanziarie per la nascita di nuove piccole aziende.
Parliamo di numeri importanti: negli ultimi anni grazie a questi incentivi sono nate oltre 120.000 piccole aziende, creando occupazione stabile per 220.000 persone. Nell’interrogazione (riportata qui) chiedo al Ministro di scongiurare la sospensione degli incentivi con il rifinanziamento di uno strumento utilissimo, citato per il suo successo anche nel rapporto sull’imprenditoria giovanile del Parlamento Europeo.
Una riflessione sul senso della pena e sui limiti entro i quali va esercitato e trova legittimità il diritto di punire dello Stato. Temi di straordinaria e importanza e attualità su cui ci siamo confrontati domenica scorsa nella sede dell’Università di Messina, in occasione del convegno su “Il senso della pena nell’era della globalizzazione tra passato, presente e futuro”, organizzato dal Coordinamento nazionale dei Magistrati di Sorveglianza. Svolgere queste riflessioni a quarant’anni dall’approvazione della legge sull’ordinamento penitenziario e all’esito di un processo politico e legislativo che ha visto il nostro Paese dover fronteggiare l’onta di una condanna per violazione della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo nell’ormai più che nota sentenza “Torreggiani e altri contro l’Italia”, ci offre la possibilità non solo di volgere lo sguardo a quanto accaduto, ma di poter riflettere di prospettive in assenza di una situazione emergenziale. Continua a leggere »
STRUTTURE ULTIMATE MA INUTILIZZATE, TIMORI SUL FUTURO DELLA SOCIETÀ INTERPORTI SICILIANI, GARE D’APPALTO FERME: SI INTERVENGA SUBITO
Oggi ho effettuato un sopralluogo nella Zona Industriale, dove dovrebbe entrare in funzione il Polo Logistico dell’Interporto etneo, inaugurato a luglio ma ancora chiuso.
I timori sul futuro della Società di gestione rischiano di vanificare quanto realizzato e la creazione anche del Polo Intermodale di Catania e dell’Interporto di Termini Imerese. Preannunciata un’interrogazione parlamentare.
Opere enormi, alcune già realizzate ma chiuse perché non gestite e che rischiano di rimanere inutilizzate chissà per quanto tempo, altre ancora da bandire e su cui non si ha più alcuna certezza: infrastrutture che cambierebbero in meglio il sistema della logistica e dei trasporti in Sicilia, che creerebbero centinaia di posti di lavoro e sarebbero utilissime per le grandi aziende dell’Isola e di tutta Italia.
La Società degli Interporti Siciliani è in stallo, e il Polo Logistico dell’Interporto di Catania è rimasto una grande opera che era stata “presentata” a luglio del 2015 alla stampa ma che ancora oggi è ferma. I due Interporti siciliani, quello di Catania e quello di Termini Imerese, sono infrastrutture strategiche di cui si parla da decenni, la cui realizzazione è stata affidata alla SIS (Società Interporti Siciliani), ente pubblico partecipato principalmente dalla Regione oltre che da Comuni, ex Province, Ast, Camere di Commercio ed ex Consorzi ASI.
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