Il Patto del Fiume Simeto è uno strumento che può portare sviluppo eco-sostenibile, occupazione e rendere attrattiva una vasta porzione del territorio catanese: può rappresentare il vero punto di partenza per il rilancio economico, ambientale e turistico di Catania. Proprio per questo è necessario sostenere in ogni modo – e mi impegnerò in prima persona a farlo – la candidatura del Patto come area pilota per il Progetto Aree Interne del Ministero della Coesione Territoriale.
Di questo si discuterà domani pomeriggio a Biancavilla, nel corso dell’Assemblea di Comunità convocata dal sindaco Pippo Glorioso e dall’assessore alle Attività produttive Giuseppe Furnari, alla quale non potrò purtroppo partecipare per concomitanti e improrogabili impegni alla Camera e lavori della IX Commissione. Ho seguito da tempo l’iter che ha condotto al Patto del Fiume Simeto e sono convinto sia un ottimo esempio di collaborazione tra Comuni, Associazioni, Università e singoli cittadini. Un metodo di partecipazione aperta e democratica che ha trasformato concretamente la protesta in proposta operativa, in una serie di azioni e interventi volti a trasformare la Valle del Simeto da oasi di illegalità, abusivismo e inquinamento in un territorio in cui è possibile coniugare le parole sviluppo e tutela.
Un progetto che parte dal basso, quindi, da una comunità che ha saputo costruire una visione ambiziosa del proprio futuro, fatta di sviluppo della produzione biologica, rigenerazione dell’eco-sistema della Valle del Simeto, migliore gestione delle risorse idriche, azioni di supporto allo sviluppo dell’agricoltura, dell’acquacoltura, della bio-edilizia e del turismo. Ora abbiamo la possibilità di trasformare questa visione in realtà, cogliendo le opportunità offerte dal Ministero della Coesione Territoriale che consentirebbero di accedere a benefici di carattere nazionale e a fondi europei. E’ necessario pertanto che anche la Regione faccia la propria parte, partecipando attivamente alla definizione di questo percorso.
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