Se non ora, quando? (2)

Come in altre occasioni, ricevo e volentieri pubblico. Ricordi a tutti coloro che volessero scrivere e iscriversi, che il blog è a loro disposizione.

ellekappaDopo tanto riflettere e ponderare è giunto il momento di prendere una decisione e di chiudere un percorso per aprirne un altro. La decisione è quella di prendere la tessera; il percorso è quello di un rinnovato impegno militante e di una nuova voglia di partecipare, spendersi e scommettersi. Perché prendere la tessera? Perché proprio ora, in un momento di così grande confusione e indefinitezza, c’è bisogno di operare, anche in piccolo, per rendere più chiaro semplice e comprensibile il quadro politico: bisogna rendere riconoscibili le opzioni in campo. Non è più il tempo, se mai lo è stato, di restare in mezzo al guado e di aspettare (cosa non si sa bene poi … ); oggi bisogna porre le basi per la costruzione di un soggetto di trasformazione sociale e politica con una forte identità, che sappia da dove viene e che sappia dove vuole andare e come e con chi vuole intraprendere questo percorso, che abbia radicato in sé il suo essere soggetto di riferimento per il lavoro ( in tutte le sue articolazioni), che sappia dire con chiarezza che la laicità è un valore non trattabile, che sia radicato nella società con le sue strutture e con uno spirito popolare.

Ecco prendere la tessera del Partito Democratico significa volersi spendere per costruire un partito che metta al centro la questione della giustizia sociale e della solidarietà tra cittadini, che affronti e risolva la questione del rapporto tra politica e potere, facendo in modo che la prima, con tutto il suo carico di idee, di passioni e di ideali, utilizzi il secondo per cambiare la società, evitando invece che ci sia quella occupazione del potere che serve solo a sclerotizzare la politica chiudendola allontanandola non dalla gente, categoria indistinta e amorfa, ma dai cittadini veri e concreti. Si prende la tessera, quindi, da uomini di Sinistra e per la Sinistra, volendo “uscire” dalle discussioni interminabili sul che fare, per arrivare alla soddisfazione del “abbiamo fatto” e del “faremo”.

Una tappa importante di avvicinamento al Partito è stata la campagna elettorale svolta al fianco di Rosario Crocetta, percorso duro ma esaltante vissuto assieme all’amico e compagno Jacopo Torrisi. Rosario incarna al meglio quella speranza di trasformazione che diventa realtà trasformata, perché è un  uomo libero e di Sinistra ma non parziale.

Oggi si incomincia un nuovo cammino, lo facciamo con l’umiltà di chi arriva ora e si mette a disposizione, ma anche con l’entusiasmo e con la passione necessaria per provare a cambiare qualcosa, a dare il nostro contributo alla costruzione di una forza che sia di progresso e di avanzamento. Senza schemi ideologici fini a se stessi, ma con la consapevolezza della nostra storia politica che oggi vogliamo portare tutta dentro al Nostro Partito dove siamo sicuri che troverà asilo e che confrontandosi con le altre culture politiche presenti saprà dare origine alla cultura “Democratica” del Partito su cui costruire una nuova storia, la Nostra.

Otello Marilli

10 comments to Se non ora, quando? (2)

  • Carissimo Giuseppe, amici e lettori del blog…da noi a Gela le tessere sono andate a ruba e sono totalmente finite…da voi non lo so, ma da noi ci sono state diverse persone che non si sono potute iscrivere al Partito Democratico…C’è in questo periodo un boom delle tessere che vengono sottoscritte da parte della gente (almeno a Gela ma spero in tutta Italia)…Ottimo…Questo vuol dire che stiamo arginando la crisi e stiamo raccogliendo quante più persone al PD…E noi dobbiamo continuare a seguire la strada che stiamo percorrendo già da un bel pezzo…
    Francesco Lisciandra

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  • Anch’io sono contrarissimo al bipolarismo, ma ormai per certi versi la logica è passata ed è prevalsa nel nostro Paese. L’Italia non sarà mai bipartitica, ma per certi versi è ormai convintamente bipolare. A mio avviso non è un bene, ma ormai mi pare un dato di fatto.

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  • Valentina Casadei

    Tutto ciò è un risultato non solo dell’americanizzazione imperante ormai da mezzo secolo nel mondo, ma anche, per l’Italia, dell’innaturale bipolarismo introdotto a forza ai primi degli anni ’90. Veltroni tanto ha fatto che ha reso il Paese un pezzo stranissimo di America. Senza i pregi e con tutti i difetti.

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  • Allora, vero è che anche in Italia negli ultimi 10-12 anni i programmi dei principali partiti sono stati assai simili, ma – credetemi – mai quanto lo possono essere negli Stati Uniti o nell’Inghilterra del New Labour …
    Forse ora con Obama e la sua (alla fine) vittoriosa contrapposizione a McCain il programma dei democratici si è distinto nettamente da quello dei repubblicani, ma Bill Clinton, Al Gore e per certi versi (anche se comunque meno) pure John Kerry non hanno mai proposto nulla di eccessivamente diverso dai loro avversari della famiglia Bush …
    Personalmente, ricordo le difficoltà di chi nel 2000 cercava argomenti a favore di Gore e non trovava nulla che lo distinguesse da Bush jr …

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  • Carissimo giuseppe e carissimi amici del blog innanzitutto vi porgo cordiali saluti e poi volevo invitarvi a visitare il mio blog personale e se volete potete pure commentare tutti gli articoli che pubblicherò giornalmente…Ok?http://cicio89.oblog.biz/
    Vi aspetto con trepidazione perchè il Partito Democratico siamo noi…e solo noi…
    Francesco Lisciandra
    Presidente PD GELA

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  • Beatrice Sfera

    Stupenda la vignetta di ElleKappa. Una vita in stand by no, per favore. In tutti i sensi…

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  • Laura Diolosà

    No, non sono certo al centro degli interessi di Berlusconi, ma di sicuro la necessità di una proposta, CHIARA, IDENTIFICABILE e di assoluta ROTTURA c’è, perché il bipolarismo sarà anche tanto caro a Veltroni, ma dei rischi evidenti li ha, tipo, appunto, lo sfumare le differenze e renderle indistinte sempre più. E questo oggi non possiamo più permettercelo.

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  • Arturo

    Giustizia sociale, solidarietà. Bhè, mi pare che siamo termine che mai saranno al centro dei proclami del Pdl.

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  • Valerio

    “Rendere riconoscibili le opzioni in campo”. Sante parole. E’ assolutamente necessario. Una delle cose che più frequentemente mi capita di sentire dalla gente, una delle obiezioni più diffuse al voto al centrosinistra è proprio l’indefinitezza della proposta. “Tanto sono tutti uguali”, pensano in molti. Sarà banale, ma, appunto, lo pensano in molti. Occorre quindi fare qualcosa di netto per differenziarsi nettamente. Ma non nel dibattito, nella proposta vera, concreta.

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  • Carissimo Giuseppe, carissimo Otello Merilli, e carissimi amici e compari del blog, io commento questo articolo come sempre perchè ha battuto tutti gli articoli in assoluto. Secondo me è il più prestigioso, ed’è il migliore per far inculcare nella gente che non ha nessun ideale politico che deve passare dalla nostra parte, cioè valutare gli ideali nostri, quelli democratici, cioè quelli della democrazia vera, cioè quelli di uomo di Sinistra vero ma al tempo stesso LIBERO COME IL NOSTRO ROSARIO CROCETTA e come TUTTI NOI GELESI E VOI CATANESI. Per chi non mi conoscesse (difficilmente questo si verifica) io sono di Gela, e vivo la realtà di Rosario da 13 anni, da 13 anni lo conosco, e da 13 anni che fa la lotta alla mafia…Lo conosco da quando avevo 7 anni, quando io amavo correre in bicicletta tra le strade di piazza umberto 1° e mi disse quelle famose parole: ‘tu ci hai la faccia di uno di Sinistra e rispecchierai gli ideali del Partito Democratico’. Naturalmente scherzava, ma poi ora quando ono giunto all’età di 20 anni me lo ripete silenziosamente e in maniera rilassata e a distanza di 13 anni quasi quasi non ci credo. E’ la storia di Rosario Crocetta, è la storia del sottoscritto, è la storia di una Gela che sta cambiando e che cambierà ancora grazie al mio supporto giornaliero, anzi al nostro supporto…Io mi sento orgoglioso di essere GELESE, ma no da ora, da 20 anni…Anzi o meglio dire, mi sento orgoglioso di essere siciliano…Queste sono le frasi di Rosario, queste sono le frasi che tramando io, per il bene della città, per il bene della collettività, per il bene di Gela, di Catania e di tutta la Sicilia. La politica deve essere fatta per chi la sa fare, per chi vive il territorio giornalmente, per chi vive la quotidianità. Di tutto questo te ne accorgi dai piccoli gesti. Il carissimo Giuseppe non si fa chiamare Onorevole, ma si fa chiamare Giuseppe Berretta, perchè si sente una persona come le altre anche se in realtà non lo è,e rappresenta gli ideali catanesi, siciliani e cerca di risolvere i vari problemi che ci sono sul territorio. Oppure ancora vogliamo parlare di Rosario? Rosario non è che una volta che è diventato euro-parlamentare ora si farà chiamare eurodeputato…Ma si farà chiamare dagli amici ,dai colleghi di partito, semplicemente Rosario, perchè lui è lui…Ognuno di noi che facciamo parte del Partito Democratico, abbiamo dei valori democratici propri…Oppure ad esempio il sottoscritto per dire che è presidente del PD di GELA sicuramente non si fa chiamare presidente, ma si fa chiamare Francesco Lisciandra, perchè io sono io e nessuno mai mi potrà mai cambiare i miei ideali democratici. Cosi come per dire tutti gli altri…Quindi ragazzi aderite in massa al PD perchè i veri ideali sono quelli nostri. Noi non abbiamo bisogno di essere chiamati onorevoli o segretari o presidè per svolgere il nostro lavoro. Il nostro lavoro di politico è professionalità giornaliera di chi giorno dopo giorno riconosce il proprio territorio e cerca di risolverne tutti i problemi passo dopo passo…e sopratutto valutandone i problemi della gente e gli UMORI DELLA GENTE…La gente deve essere l’artefice di chi deve stare al potere, e la gente valuterà il nostro ottimo operato…Cosi come lo abbiamo saputo fare riconoscere a Gela ma cosi come in tutta la Sicilia nel caso di Rosario Crocetta, la stessa cosa avverrà anche a Catania e in tutta la Regione. Ci vuole solo tempo e non perdere tempo e iscriversi al PD…questo è un periodo in cui bisognerà avere gli ideali politici belli chiari, in modo tale da avere un quadro chiaro della situazione…
    Cordiali saluti e spero che commenterate in tanti questo articolo…

    Francesco Lisciandra

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