“COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI: VOTATO L’EMENDAMENTO CHE SALVA IL TAR ETNEO: GRANDE VITTORIA PER LA NOSTRA CITTÀ”
Sono estremamente soddisfatto per l’esito del voto di oggi in Commissione Affari Costituzionali che, accogliendo un emendamento da me presentato, prevede il mantenimento della Sezione distaccata del TAR di Catania: è una vittoria per tutta la nostra città.
In commissione Affari costituzionali della Camera, sostituendo Pierluigi Bersani per l’esame del Dl sulla Pubblica amministrazione, ho proposto l’emendamento all’articolo 18 – che salva anche il TAR Catania – approvato ieri dalla commissione.
Ho portato avanti la battaglia per il mantenimento del TAR di Catania sia in Commissione Giustizia che in Prima Commissione (quella Affari costituzionali appunto) che ieri pomeriggio era impegnata ad affrontare gli emendamenti all’articolo 18 del decreto sulla Pubblica amministrazione.
La Prima Commissione ha accolto, votando a favore, l’emendamento da me proposto al tanto contestato articolo 18 del decreto legge 90. Con questo emendamento vengono escluse dalla soppressione le sezioni di TAR presenti nelle città sedi di Corte d’Appello e di conseguenza anche il TAR di Catania”.
Aver vinto questa battaglia in Commissione ora dà molta fiducia per l’approvazione definitiva del testo che andrà in Aula. La salvaguardia del Tribunale amministrativo di Catania è un’esigenza molto sentita non solo dagli operatori del sistema giudiziario ma da tutti i cittadini delle province della Sicilia orientale, che sarebbero fortemente penalizzati dalla chiusura di questo importante e fondamentale presidio di legalità.
Qui di seguito, il testo dell’emendamento approvato in commissione:
Sostituire il comma 1 con i seguenti:
“1. Nelle more della riorganizzazione dell’assetto organizzativo dei tribunali amministrativi regionali, in assenza di misure di attuazione del piano di cui al comma 1-bis, a decorrere dal 1° luglio 2015 sono soppresse le sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale aventi sede in comuni che non sono sedi di corte d’appello. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, da adottare entro il 31 marzo 2015, sono stabilite le modalità per il trasferimento del contenzioso pendente presso le sezioni soppresse, nonché delle risorse umane e finanziarie, al tribunale amministrativo della relativa regione. Dal 1° luglio 2015, i ricorsi sono depositati presso la sede centrale del tribunale amministrativo regionale.
1-bis. Entro il 31 dicembre 2014 il Governo, sentito il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, presenta al Parlamento una relazione sull’assetto organizzativo dei tribunali amministrativi regionali, che comprende un’analisi dei fabbisogni, dei costi delle sedi e del personale, del carico di lavoro di ciascun tribunale e di ciascuna sezione, nonché del grado di informatizzazione. Alla relazione è allegato un piano di riorganizzazione, che prevede misure di ammodernamento e razionalizzazione della spesa e l’eventuale individuazione di uffici direttivi o sezioni staccate da sopprimere, tenendo conto della collocazione geografica, del carico di lavoro e dell’organizzazione degli uffici giudiziari.”.
Conseguentemente, al comma 2, sostituire le parole “All’articolo” con le seguenti: “A decorrere dal 1° luglio 2015, all’articolo” e sostituire la lettera a) con la seguente: “a) al terzo comma, le parole “Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzi,” sono soppresse;”.
E’ un risultato importante, quando la città fa squadra i risultati arrivano puntuali. Naturalmente il merito maggiore va a Giuseppe Berretta che ha fatto i passi giusti nelle sedi istituzionali in cui andavano fatti.