Vivibilità e vitalità urbana, accessibilità ai luoghi e mobilità collettiva, sostenibilità ambientale e valorizzazione delle produzioni artistiche, culturali, di intrattenimento. Tutti indicatori riconducibili ad un unico concetto, quello della qualità della vita che si registra in una città. Con Catania tristemente in fondo alle classifiche. Che poi sono fatte per questo: conoscere, valutare gli effetti delle politiche di governo sullo stato della città.
Ed è evidente che qualche problema c’è qui da noi – forse più di qualcuno – se si dà uno sguardo ai risultati di ICity Rate 2014, rapporto presentato a Bologna durante la Smart City Exhibition, la manifestazione europea sulle tematiche dell’innovazione nelle città e nelle comunità intelligenti. Realizzato da FORUM PA per Smart City Exhibition, il rapporto ICity Rate 2014 stila la classifica delle città cosiddette smart (cioè intelligenti) analizzando 106 Comuni capoluogo sulla base di 72 indicatori statistici per descrivere la situazione in sei dimensioni: economy, living, environment, people, mobility e governance. Catania è al 96mo posto su 106 e in un solo anno è riuscita a perdere ben nove posizioni. L’anno scorso la nostra città si piazzava all’87mo posto.
Il resto del mondo corre veloce e si fa intelligente: sfruttando le produzioni e i beni culturali, puntando su un modello sostenibile di mobilità, implementando la raccolta differenziata, mettendo online avveniristiche (almeno per noi catanesi) piattaforme che ti dicono nel dettaglio lo stato dei parchi cittadini con relativa descrizione di giochi per bimbi o di aree per far passeggiare il cane. Ma anche sfruttando tutte le potenzialità delle connessioni wi-fi pubbliche, implementando i trasporti pubblici e le zone a traffico limitato per ridurre l’uso delle auto… Mentre tutto il mondo corre e si fa veloce Catania resta ferma. Anzi riesce a fare peggio…
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