La vicenda dei rimborsi per il sisma ’90 deve essere chiusa immediatamente. L’ho chiesto ieri pomeriggio, assieme al collega Giuseppe Zappulla, alla Direttrice Generale dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, che ha assunto l’impegno di fornire risposte decisive entro la prossima settimana. Se questo non dovesse accadere interverremo per risolvere la questione in sede di Legge di Stabilità.
Da tempo, come ricorderete, seguiamo l’annosa questione dei rimborsi delle imposte pagate nel triennio 90-92, che spettano ai contribuenti delle province di Catania, Ragusa e Siracusa colpiti dal terremoto del 1990. L’incontro di ieri è solo l’ultimo di una lunga serie di verifiche e faccia a faccia sulla querelle “sisma ’90”, su cui abbiamo coinvolto di recente anche il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, il presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, oltre ad incontri precedenti con l’ex Direttore delle Entrate Befera.
Ieri, abbiamo chiesto alla Orlandi di intervenire in tempi rapidissimi per porre fine al contenzioso infinito tra gli uffici dell’Agenzia delle Entrate ed i contribuenti, che hanno invece pieno diritto ad ottenere il rimborso delle imposte pagate in più rispetto al 10 per cento per il triennio 1990-1992. Abbiamo chiesto con forza che questa incredibile vicenda trovi finalmente il giusto epilogo per i tanti contribuenti siciliani a cui finora è stato, di fatto, negato un diritto sancito da una precisa legge. Nello specifico abbiamo sollecitato la emanazione di una specifica Direttiva agli uffici periferici di Siracusa, Catania e Ragusa con cui l’Agenzia prenda atto delle sentenze della Cassazione, rinunziando ai contenziosi giudiziari, mentre per le imprese e i lavoratori autonomi abbiamo chiesto di sollecitare la competente Commissione europea a sciogliere il nodo sulla ipotesi di aiuti impropri dello Stato che, a nostro avviso e vista la consolidata giurisprudenza, è inesistente poichè trattasi di puro rimborso.
A sostegno dei contribuenti – come abbiamo sottolineato ieri, carte alla mano – c’è una lunga sfilza di sentenze che riconoscono il diritto al rimborso del 90 per cento delle imposte, ma anche la Direttiva n. 1 del 2013 con cui la stessa Agenzia delle Entrate invitava le strutture territoriali ad abbandonare le controversie concernenti la spettanza di rimborso, oltre alle numerose ed univoche pronunce della Corte di Cassazione. Favorevole ai contribuenti si era detto anche il Ministero dell’Economia, rispondendo alla mia interpellanza parlamentare del luglio 2012 firmata assieme a Causi.
L’ultima pronuncia della Cassazione, del dicembre 2012, ribadisce il diritto del rimborso a tutti i cittadini che hanno presentato l’istanza entro il 31 marzo 2012. L’atteggiamento dell’Agenzia delle Entrate, al contrario, è privo di fondamento giuridico e sta danneggiando privati e imprese. Ci sono migliaia di contribuenti catanesi, siracusani e ragusani che si sentono beffati dal fisco, contribuenti onesti che avevano pagato tutte le imposte regolarmente e a cui non si vuole riconoscere il diritto al rimborso del 90 per cento delle stesse: una beffa, se si considera che ad essere avvantaggiati da questa paradossale situazione sono coloro che le tasse non le avevano pagate o chi lo aveva fatto solo in parte.
Attenderemo questi pochi giorni ma non abbiamo nascosto alla Direttrice Orlandi che l’alternativa alla mancata Direttiva nazionale non potrà che essere una nuova norma legislativa da inserire nell’attuale Legge di Stabilità con inevitabili maggiori oneri a carico dello Stato. Resta quindi il nostro impegno a continuare questa battaglia perchè oltre ad avere importanti ricadute economiche su famiglie ed imprese delle tre province, rappresenta una grande questione di civiltà giuridica e una delicata vicenda nazionale di affermazione del diritto per i cittadini siciliani che non possono essere trattati come figli di un dio minore.
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