Intervengo nuovamente sull’emendamento approvato in Commissione Giustizia e inserito nella riforma del processo civile, che prevede la riorganizzazione dei tribunali minorili. Una novità che non comporta alcun danneggiamento della giustizia minorile – come ho letto in alcuni commenti dei sindacati – ma che al contrario avvia un percorso di riforma nell’interesse dei cittadini e rafforza i diritti dei minori. QUI potete leggere una sintesi della riforma, punto per punto, e le posizioni di rappresentanti dell’avvocatura e della magistratura che sono stati ascoltati in Commissione. Le critiche, in particolare quelle lanciate dalla Cgil, sembrano ingiustificate e non tengono conto delle ricadute positive del provvedimento, che valorizza professionalità e competenze dei tribunali e delle procure per i minori razionalizzando il sistema. Nello specifico, l’istituzione in sede distrettuale di sezioni specializzate presso i tribunali ordinari, con funzioni esclusive in materia di persone, famiglia e minori, e l’istituzione in sede circondariale e presso le corti d’appello di sezioni specializzate con funzioni prevalenti, permetterà infatti di superare l’attuale frammentazione e suddivisione delle competenze: problemi gravi, che incidono pesantemente ad esempio sul sistema delle adozioni. Non ci sarà alcun taglio e nessuna riduzione di spesa, dunque. Si tratta invece di un nuovo sistema che punta su una maggiore specializzazione delle competenze e su un miglior funzionamento del servizio. Si eviterà quindi la netta separazione che si verifica oggi tra tribunale civile e tribunale dei minori, che operano in maniera del tutto separata su aspetti che riguardano addirittura la stessa persona. Una riforma dunque studiata esattamente a beneficio dei cittadini e in particolare dei minori.
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