Un anno di Giustizia

1annodigiustiziaCon le parole di Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, vi propongo la lettura del bilancio di un anno di lavoro sulla giustizia, in un breve riassunto che trovate qui. Una serie di slide che in sintesi espone le cose che sono state fatte, i dati che ne sono scaturiti, e cosa si vuole fare ancora per affrontare i temi della Giustizia. Buona lettura.

“Nei giorni scorsi ho presentato alla stampa un bilancio delle cose fatte in questo anno di Governo attraverso una serie di infografiche che sintetizzano il percorso della riforma della giustizia sul piano della produzione normativa e su quello degli interventi di carattere organizzativo.

Si tratta di una breve sintesi che vorrei offrire alla valutazione di tutti per poter misurare, anche attraverso la lettura dei primi dati a disposizione, l’efficacia delle azioni messe in campo. Il tema dell’impatto della riforma sul Paese è stato sin dall’inizio al centro della mia attenzione e anche per queste ragione istituii una commissione che sarà chiamata a valutare l’impatto sull’economia delle misure adottate.

Credo che ogni decisore politico sia chiamato non solo a indicare la strada da intraprendere per pervenire alla risoluzione dei problemi, ma anche a verificare nella maniera più oggettiva possibile se quel percorso risponde nella sua attuazione agli obiettivi prefissati.

L’anno che abbiamo alle spalle è stato il terreno di un lavoro intenso. E stato l’anno in cui abbiamo invertito la rotta della giustizia italiana. Abbiamo superato alcune emergenze. Non abbiamo utilizzato la pesante eredità come un alibi. Abbiamo aggredito i problemi più gravi. Penso al grande lavoro che il Governo e il Parlamento hanno messo in campo per superare l’emergenza sovraffollamento, riportando i numeri del nostro sistema penitenziario alla normalità e aumentando in maniera decisiva le misure alternative alla detenzione. Su questo fronte gli Stati Generali dell’Esecuzione Penale rappresenteranno il terreno per un ripensamento organico dell’ordinamento penitenziario.

In questo anno abbiamo infine imposto delle nuove priorità. Per la prima volta da decenni si è posta al centro del dibattito pubblico la giustizia civile e la necessità di una sua profonda riforma. I primi dati anche in questo caso ci dicono che abbiamo intrapreso la giusta strada, registrando un calo complessivo sia dell’arretrato che del nuovo contenzioso. I nuovi istituti di ADR introdotti nell’ordinamento stanno dando prova di buon funzionamento e per questo credo che vadano potenziati, implementati e resi più convenienti.

L’altra priorità introdotta riguarda l’approccio al tema dell’organizzazione. Anche su questo versante i progressi sono significativi. Penso al processo civile telematico e alle performance del nuovo tribunale delle imprese che stanno contribuendo ad allineare la risposta della giustizia civile italiana in materia di contenzioso commerciale agli altri Paesi europei. Nel contesto delle misure organizzative siamo riusciti a produrre il piano di immissioni di personale più ambizioso degli ultimi 25 anni, 3250 nuove unità di personale che contribuiranno certamente a rendere più celeri i tempi di risposta dei tribunali. Stiamo lavorando alla riqualificazione del personale amministrativo e alla nascita dell’ufficio del processo.

È l’operazione trasparenza, però, la cifra di questo anno di lavoro. Il nuovo datawarehouse della giustizia civile, il progetto Strasburgo, il piano di smaltimento della legge Pinto in accordo con la banca d’Italia, il nuovo portale unico, il marketplace nazionale delle vendite giudiziarie. Innovazione posta al servizio di un sistema giustizia che ruota attorno cittadino e impresa.

Non affermo queste cose per rivendicare un merito personale, ma perché credo che sul tema della giustizia si sia creata una sinergia positiva tra Governo, Parlamento e soggetti della giurisdizione. È stato utile e intenso il dialogo con magistratura, avvocatura e personale che si stanno rendendo protagonisti di questo cambiamento. E stato fondamentale il dialogo con il Parlamento. Per questa ragione voglio esprimere un ringraziamento alle commissioni competenti, ai gruppi e ai parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, anche quest’ultimi infatti attraverso la loro critica, quand’essa è stata nel merito dei provvedimenti, hanno contribuito a migliorare i testi iniziali per giungere a una sintesi certamente migliore.

Nei prossimi mesi questo lavoro proseguirà. Importanti provvedimenti sono all’esame del Parlamento. Alcuni di questi toccano aspetti cruciali per la giustizia italiana: dalla riforma organica del processo penale e civile, all’ordimento penitenziario, alla riforma del codice antimafia, delle misure di prevenzione e dell’agenzia nazionale dei beni confiscati. A questi provvedimenti si aggiungono quelli sul piano ordinamentale: il completamento della riforma forense e la riforma del CSM.

Il lavoro che vi invio consente quindi di guardare nel suo complesso l’opera di riforma, il cammino già compiuto e quello ancora da compiere per ridare prestigio alla Giustizia italiana.

Il Ministro della Giustizia

Andrea Orlando”

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